''Questa raccolta di poesie di Giovanni de Nava contiene tutti i temi culturali che l' intellettuale calabrese sviluppò nel corso della sua intensa e impegnata vita''.
Il testo delle Canzuni, edite e inedite, e' stato curato da Ludovica de Nava, nipote dell' autore, alla quale si deve anche la scelta dei brani poetici e la loro traduzione con il rispetto della metrica.
Bolognari, nel saggio di presentazione del volume, ''Povertà , violenza e riscatto. La sensibilità etnografica e il lavoro sul campo di Giovanni de Nava'', scrive: ''sono poesie che cantano i sentimenti, le passioni, il dolore di un popolo al quale dedicò un' attenzione straordinaria. La cifra dell' opera etnografica, poetica e sociale di De Nava è l' essere stata militante, sperimentalmente contestativa, politicamente impegnata. Moderna e innovativa, in linea con gli anni più avanzati del Novecento e dei primi anni del Duemila. Una modernità che andrebbe meglio e maggiormente valorizzata nel quadro di un rinnovato interesse per le povertà, l' emarginazione meridionale e le disuguaglianze che, dopo oltre un secolo, ancora permangono''.
Nel raccontare ''Poesie vecchie, poesie nuove, poesie dimenticate...'' Ludovica de Nava rivive ''la storia poetica e personale del nonno, soprattutto le emozioni e le passioni che ispiravano le sue giornate: l' amore per la povera gente e quello per la donna''.
Vincenzo De Cristo, storico e archeologo, nell' ''Antologia calabrese illustrata'', 1894, scrive che nelle ''poesie (di de Nava, ndr) c' è spontaneità di verso,armonia di concetti, bellezza di pensieri; c' è novità, originalità d' immagini''.
''Una cosa - scrive Ludovica de Nava - è certa: dopo le prime composizioni poetiche ispirate dal lutto (la morte precoce del padre e di una compagna di giochi da bambino) e che esprimono un universo privo di speranza e di luce, la vena poetica di Giovanni de Nava si incanala in due filoni - l' intimo e il sociale - ben definiti e mantiene lo stesso carattere dal 1894 al 1931.
Giovanni de Nava (Reggio Calabria 1873-Roma 1931), attento studioso delle tradizioni popolari della Calabria, fin dal 1890 fondò e diresse giornali locali, il Giornale di Calabria e La Riforma, aderì al nascente partito socialista, propagandandone gli ideali di giustizia e equità sociale e combattendo ogni forma di sopruso e ipocrisia. Scrisse romanzi, racconti e libelli pubblicati a Roma, Firenze e Losanna. Dal 1895 , visse a Roma e fu redattore dell' Avanti! e dell' Asino, giornale politico e satirico che diresse negli anni della Grande Guerra e seguenti. Restò sempre fedele agli ideali marxisti e antifascisti''.
Il libro sarà presentato mercoledì 27 settembre 2017 alle 17 nella biblioteca comunale ''Pietro de Nava'' , via Tripepi 9, Reggio Calabria.
Interverrano il sindaco della città Giuseppe Falcomatà, l' assessore alla pubblica istruzione, Anna Nucera, il dirigente del settore cultura, Umberto Giordano e il responsabile della biblioteca comunale, Antonino Lo Presto.
Presenteranno Mario Bolognari, etnoantropologo dell' Università di Messina, Ludovica de Nava, curatrice del volume, e l' editore Franco Pancallo.
Le letture saranno di Otello Profazio, cantautore e cantastorie, considerato il cantante dialettale più importante del Meridione.
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