La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

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romanzo di Gianni Zanata

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

domenica 30 novembre 2008

Elogio di un serial killer






Qualunque cosa dicano di me - non nascondo, infatti, quanto il mio essere serial killer sia poi quello che gli altri vorrebbero essere - io sono la prova che, io solo, scrivo, io solo, ho il dono di dare felicita' e serenita' alle donne.

Eterna serenita'.
Eterna felicita'.
Alle donne!

Ipocritamente, voi uomini che mi leggete, ma anche voi donne, detestate le mia gesta, le mie azioni. In cuor vostro, invece, vorreste essere al mio posto. Immaginando di esserlo vi inebriate come se beveste il Nepente delle mie terre, della mia Sardegna, che ubriaco' il pur astemio Vate, Gabriele d' Annunzio.
In un articolo pubblicato nel Corriere della Sera, Gabriele D’ Annunzio, prendendo spunto del libro di Barth, parla di tanti ricordi personali, e poi dice che egli ‘’acquatile’’, non potrebbe dare all’ amico che scarso ragguaglio delle taverne pisane. Ma se l’ amico battera’ alla porta della sua casa, egli potra’ fargli assaggiare un nettare – degno veramente degli dei – che hanno prodotto le vigne di Oliena.

Il Vate ricorda il suo viaggio giovanile in Sardegna, fatto in compagnia di Edoardo Scarfoglio, direttore del quotidiano il Mattino di Napoli, e di Cesare Pascarella, poeta napoletano, e fa un meraviglioso elogio del vino di Oliena.

‘’…io vi prometto – scrive D’ Annunzio – di sacrificare alla vostra sete un boccione d’ olente vino di Oliena serbato da moltissimi anni in memoria della piu’ vasta sbornia di cui sia stato io testimone e complice…’’
‘’Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama? Ahi lasso! Io sono certo – scrive ancora il poeta – che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai piu’ partirvi dall’ ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scarpellate nel macigno che i Sardi chiamano Domos de Janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo. Io non lo conosco se non all’ odore; e l’ odore, indicibile basto’ a inebriarmi.

’’Nel descrivere la sbornia di Oliena il Vate racconta: ‘’giungemmo nella patria del rimatore Raimondo Congiu piena di pastori e tessitrici, ricca di olio e di miele, ospitale tra i Sepolcri dei Giganti e le Case delle Fate (Domos de Janas). Subito i maggiorenti del popolo ci vennero incontro sulla via come a ospiti ignoti; e ciascuno volle farci gli onori della sua soglia, a gara…’’

‘’…Esso poi e il Quinte si riempirono di un letargo che duro’ due giorni. Ma in tutto (udite, o luterano ligio alle regole papali!) la sbornia d’ Oliena fu quadriduana.’’

Ebbene il Vate ed io siamo sullo stesso piano nel dare piacere alle donne.
Il poeta con i suoi versi, con le raffinate stanze, alcove d' amore immaginifico; io, al pari tempo dispenso piacere con l' amore, ma soprattutto con la affilata lama della mia pattadese.
Quando la punta entra nelle femminee carni avviene come quando il primo sole mostra alla terra il suo dorato splendore dei caldi raggi, o quando, dopo un crudo inverno, a primavera soffiano dolci e caldi venti dal sud e tutta la natura muta di colpo aspetto, assumendo nuovi colori e torna a vivere. Ma, ancor piu', visibilmente la giovinezza si ferma, ...E-T-E-R-N-A..., mentre la lama spacca il cuore della mia donna, e un gorgoglio esce dalla sua gola. Mia donna felice per l' amore ricevuto, grata per avere bloccato il deturpante tempo. Riconoscente per avere fermato la fatica, la malattia, la vecchiaia.
La lama della mia pattadese accarezza il corpo della mia donna come panacea, nepente, maggiorana, ambrosio, loto rose, viole e giacinti accarezzano le dee nel giardino di Adone, sacro a Venere.

''Se - come afferma Erasmo da Rotterdam - infatti, non senza saggezza qualcuno ha scritto che essere un dio proprio questo significa: giovare ai mortali; se a buon diritto sono stati accolti nel consesso degli dei coloro ai quali i mortali debbano il vino, il grano e simili beni'', perche' io, serio, onesto, professionale serial killer, non dovrei a buon titolo essere considerato il primo tra gli dei? Sono infatti prodigo di tutti i doni e soprattutto dispenso il piu' dolce, sereno, eterno dono: la preziosa morte, sorgente e radice della natura eterna.

http://myspacetv.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=31976945


di

Kompozitorz



19 commenti:

  1. Eterna serenità

    Eterna felicità

    eterna dolcezza

    eterno amore!

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  2. E' vero' Stella, totale ... eternita'.
    Buona domenica
    Vale

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  3. Scusami, se puoi, l'off topic ma sono venuto sul tuo blog per capire chi è l'uomo che è disposto ad evirarmi o peggio pur di contentare una ragazza di 21 anni. Io mi chiamo Enzo, ho 56 anni, sono un normalissimo medico e vivo in Sicilia; mi pare che anche la tua età dichiarata dovrebbe metterti al riparo da affermazioni di un certo tipo. Non credo che tu abbia letto il mio primo commento sul blog di questa tizia, però sei disposto a partire, lancia in resta, per darmi quel che merita uno "stronzo" del mio calibro.
    Mai pensato, neppure per un momento, che la signorina sia semplicemente una stronza paranoica? Peccato.

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  4. Credo all mia figliola, se ti ha aggredito avra' avuto i suoi buoni motivi.
    Buona domenica
    Vale

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  5. Anonimo stronza paranoica sarà tua madre.

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  6. Tu uomo puoi credere a ciò che vuoi, se ci tieni a dimostrare che la "cocchina" va difesa a priori sono fatti tuoi.
    Tu cocchina dei miei stivali invece di nasconderti dietro i pantaloni di qualcun altro, stai attenta, a me puoi dire quel che vuoi ma mia madre non la nominare più, vipera velenosa e ridicola.
    Se pubblicate questo commento potrete dare a tutti coloro che vi leggono un'idea chiara di come funzionano le cose sui vostri blog. E' un'ottima pubblicità.

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  7. Dottore, io non censuro alcun commento. Credo che le tue reazioni si commentino da sole.
    Se vuoi continuare a scrivere nel mio blog potrai farlo, ma non rispondero' piu' se non quando userai toni piu' moderati.
    ...Cosi' e' sae mi pare!
    Vale

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  8. Dottore, io non ho più alcuna intenzione di biascicare insulti a casa sua ...ma lei permette ad una cafona di rivolgermi insulti sanguinosi! Rifletta sulle sue azioni, non tengo alla sua risposta, quest'ultima sua si commenta da sè. A mai più risentirla, lei e "cocchina".

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  9. Caro Pier Luigi va a finire che la prima impressione era quella giusta !!!!!?????? In quanto al serial killer se soddisfa le donne come il Vate , mi sembra che le soddisfi male.

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  10. Cara Teodorica perche' voler vedere implicazioni psicologiche in racconti che altro non sono che semplici narrazioni di fantasia?
    Possono piacere o non piacere.
    Sono stato un felice marito, di piu' mogli, con le quali ho vissuto grandi storie, che mi hanno sempre gratificato, padre felice di quattro figli fantastici, nonno felice di quattro magnifici nipoti.
    Buona domenica
    Vale

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  11. BE IO STO POST ME LO SONO STAMPATO..........E LO METTERO' IN UFFICO
    CIAO GRANDISSIMO

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  12. ASTE GRAZIE, MA NON SARA' ESAGERATO O PENSI DI SEGUIRE LE MIE ORME...
    IMPARTISCO LEZIONI PRIVATE PER ARRIVARE O FAR ARRIVARE ALL' ... ETERNITA'
    BUONA SETTIMANA
    VALE

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  13. La mia frase non era riferita al serial Killer ( ho capito la ridanciana ironia, tra l' altro , mi veniva in mente il Vate che era chiamato dalle sue presunte donne...l' orribile nano.) ma al "dibattito" fra Ninfa ed Anonimo.Non hai letto il mio post in risposta alla tua gradita visita. Con simpatia.

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  14. Teo, scusami se non ho capito. Anonimo se l' e' presa per una mia frase di commento alle esternazioni di Ninfa, non comprendendo che io ho fatto una proposta provocatoria per stemperare la polemica tra i due. Non ci sono riuscito e non mi sono fatto capire.
    Con simpatia
    Vale

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  15. caro Pier Luigi, complimenti e grazie per l' ottimismo che mi hai dato. Sono andata nell' altro sito ed anche se un po' tontona ero arrivata a capirti un po'.Adesso ti "smielo" e ti dico che leggendoti mi ridai fiducia all' insieme dei giornalisti e che mi diverti/interessi quanto ....bada bene chi cito Charles Dickens e il suo ineguagliabile Circolo Pickwich. Con simpatia.

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  16. Teo grazie. Dickens? Oh no, dovro' nascondere questo post al mio ego, che ogni qualvolta legge un complimento mi fa sempre piu' richieste, alle quali io non possao dar seguito, tipo un paio di segretarie per rispondere, lui dice, a ammiratori/trici (piu' queste credo), un nuovo notebook, telefonino con linea dedicata... Se viene a sapere di Dickens chi lo regge...
    Vale

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  17. Atque in perpetuum, frater, aue atque uale.
    Mi ha incuriosito il tuo saluto romano , quindi siccome sei un SK ti invvio il saluto "Catulliano" ma anche di V. ( il saluto che fa V per Vendetta nell' omonimo film)
    Ave atque vale

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  18. Teo, gia' qualcuno non comprende il VALe e mi chiede spiegazioni. Se avessi utilizzato il saluto catulliano sarebbe stato un disastro, anched se i cultori del latino sono tanti.
    Ave atque vale

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