Fredda Castle di pietra. Strana Castle di pietra. Castle e’ molto ripida.
Sono costretto a recarmi di tanto in tanto in un centro commerciale, il solo luogo al mondo dove tutto coesiste con tutto in insensata contiguita’.
La gente vi si trasferisce in massa. Sono l’ ultima frontiera del mistero. Sono posti stranissimi dove niente e’ mai davvero come sembra.
Sono gia’ le dieci del mattino. Piove di brutto, un temporale tosto. Devo andare lo stesso: non c’ e’ niente in frigo. Devo pur mettere qualcosa tra i denti a pranzo.
Il centro commerciale, non troppo lontano da casa, e’ tutto una ressa: alle casse code raspose. Le donne parlano continuamente tra loro, ogni tanto mutano il tono bruscamente, guardando gli uomini che, impacciati, non sanno andare avanti.
Pago. Sto per uscire. La vedo. E’ bella. E’ vestita di nero. Sotto la giacca si immaginano due tette da sballo. Ho fischiato. Si e’ girata. Mi ha guardato. Ha ripreso a camminare, senza considerarmi.
Mi avvio. Sento un rumore distante di una forte esplosione, un rimbombo che fa tremare tutto l’ edificio.
La vedo volare, insieme ad altri, e poi ricadere senza vita.
La folla grida, poi le grida diventano isteriche.
In fondo non c’ e’ piu’ nulla, eccetto il fumo e i corpi straziati.
Centri commerciali: posti stranissimi dove niente e’ mai davvero come sembra.
Sono costretto a recarmi di tanto in tanto in un centro commerciale, il solo luogo al mondo dove tutto coesiste con tutto in insensata contiguita’.
La gente vi si trasferisce in massa. Sono l’ ultima frontiera del mistero. Sono posti stranissimi dove niente e’ mai davvero come sembra.
Sono gia’ le dieci del mattino. Piove di brutto, un temporale tosto. Devo andare lo stesso: non c’ e’ niente in frigo. Devo pur mettere qualcosa tra i denti a pranzo.
Il centro commerciale, non troppo lontano da casa, e’ tutto una ressa: alle casse code raspose. Le donne parlano continuamente tra loro, ogni tanto mutano il tono bruscamente, guardando gli uomini che, impacciati, non sanno andare avanti.
Pago. Sto per uscire. La vedo. E’ bella. E’ vestita di nero. Sotto la giacca si immaginano due tette da sballo. Ho fischiato. Si e’ girata. Mi ha guardato. Ha ripreso a camminare, senza considerarmi.
Mi avvio. Sento un rumore distante di una forte esplosione, un rimbombo che fa tremare tutto l’ edificio.
La vedo volare, insieme ad altri, e poi ricadere senza vita.
La folla grida, poi le grida diventano isteriche.
In fondo non c’ e’ piu’ nulla, eccetto il fumo e i corpi straziati.
Centri commerciali: posti stranissimi dove niente e’ mai davvero come sembra.
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