La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

lunedì 31 dicembre 2007

Paulette e Hannah (2)

Paulette tace e ascolta Hannah.
‘’Tuo nonno e’ quello che viene fuori da questi scritti. Un uomo romantico, sognatore, idealista, poco pratico, un poco bugiardo. Non puoi sapere quanto mi facesse incazzare. Ma poi mi riconquistava e non potevo fare a meno di lui perche’ puro, onesto, disponibile, generoso, sempre pronto al sorriso, dalla battuta allegra per alleggerire le situazioni e dissacrare anche le cose serie, o meglio, seriose. Era innocente e schietto. Un gran lavoratore. In redazione sgobbava per ore e ore. A scrivere, a passare i pezzi dei colleghi, dei corrispondenti, ad organizzare il lavoro del giorno dopo. In queste carte trovi tuo nonno, nei pregi e nei difetti. Forse non c’ e’ tutto perche’, nonostante la sua schiettezza, tendeva a nascondersi. Gli mancava, talora, infatti, il coraggio, il fegato, la tenacia di prendere di petto la situazione di svantaggio, ma istintivamente sapeva prendere le decisioni importanti. C’ e’, comunque, il tanto per comprenderlo’’.
Paulette ascolta Hannah con sorpresa. E’ la prima volta che le descrivono con parole affettuose nonno Peter. Capisce quanto Hannah lo ami.
E’ anche dalla sua parte.
Glielo dice.
‘’Sei come lui’’ osserva Hannah, ‘’Istintivamente si fidava delle persone. Mi sembra di capire che anche tu abbia questa caratteristica. Ti avvicina molto a lui. Al contrario, invece, mi sembri ben determinata e risoluta nel volere ottenere quello che ti sei prefissata. Anche lui pero’, nonostante il suo nascondersi, le sue indecisioni, ha sempre saputo raggiungere i suoi obiettivi. Magari prendeva le decisioni quando proprio non ne poteva fare a meno, quando vi era costretto. Non mollare mai, ma godi anche la vita, in particolare l’ amore. Non diventare mai dura e non analizzare troppo. L’ amore e’ altra cosa che il lavoro. Talora bisogna sapere essere anche indulgenti, anche se qualche volta il tuo compagno potra’ farti sentire come un puzzle che una piccola esplosione ha fatto saltare per aria, disperdendo i pezzi qua e la’. Non avere paura di ricominciare da capo e mettere tutto in ordine se veramente vuoi bene al tuo uomo. Io l’ ho fatto con Peter e non mi sono mai pentita’’.
‘’Paulette adesso mangiamo qualcosa. Non sono brava in cucina come Peter, un cuoco raffinato, ammirato da tutti i nostri ospiti, ma so far funzionare molto bene il forno a microonde e so preparare degli ottimi manicaretti con i cibi congelati, che, comunque, nonostante fossero detestati da Peter, sono una grande invenzione. Il tutto accompagnato da una ottima birra analcolica, fresca’’.
Mentre parla prepara la cena, tirando fuori dal freezer bocconcini surgelati di spinaci con il formaggio e dei naselli.
‘’Peter li sopportava solo per amore mio, ma per fortuna che, per una donna come me impegnata molte ore al giorno, troppe ore, nel lavoro, ci sono i surgelati. E soprattutto surgelati di pesce. I tanto buoni filetti di sogliola, di platessa o di altro pesce. Non si devono togliere le spine o l’ intera lisca e non si riempie la casa di puzza di pesce. Tutto pronto. Da infilare solo nel forno, preferibilmente in quello a microonde e via. Un boccone e giu’, magari accompagnato da un buon bicchiere di vino bianco, fresco, preferibilmente Nuragus o Vermentino di Sardegna, una regione molto amata da tuo nonno, una terra, diceva, tanto bella, selvaggia, ospitale. Bianchi deliziosi, da bere giovani a una temperatura di circa sei gradi per gustarne tutte le caratteristiche’’.
Mentre il forno a microonde prepara le pietanze Hannah da’ un’ occhiata alla tavola. Riaggiusta la tovaglia, i tovaglioli, i fiori. Mordicchia una mandorla salata. Mette in bocca una manciata di noccioline americane, di pistacchi. Per lei e Paulette versa nei bicchieri un aperitivo leggermente alcolico: bitter rosso, succhi vari di frutta esotica, liquore d’ arancia, una spruzzatina di ‘’filu ‘e ferru’’, un’ acquavite sempre originaria della Sardegna. Peter ogni volta che vi si recava tornava a Castle con l’ automobile carica di vini, acquavite e formaggi, di pecora e capra. L’ aperitivo e’ una invenzione di Peter, solo che lui ci metteva il liquore d’ arancia fatto in casa dalla mamma di Hannah, la quale oggi ultranovantenne non ha piu’ voglia di far distillare arance, mandarini, limoni, mirto, per ottenere deliziosi liquori, o di mettersi davanti ai fornelli per le sue marmellate, soprattutto di limoni, di cui Peter era goloso.
‘’Mi piaci e mi sei simpatica. Peter mi parlava sempre di te. Devo dire che possiedi una delle sue caratteristiche: sai ascoltare. Tuo nonno sapeva ascoltare, molto bene, chi parlava era sempre al centro della sua attenzione. Inoltre era un grande affabulatore. Ti faccio una proposta: ti metto a disposizione le sue carte. Le potrai consultare, leggere, quando vorrai. Per questo ti lascero’ le chiavi di casa per non essere legata ai miei impossibili orari. Potrai venire qui quando vorrai, anche a studiare se lo desideri. Peter ha sempre avuto la voglia di farti conoscere la mia, nostra, sua casa. Non glielo hanno mai permesso’’.

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