Hannah fa entrare Paulette nella sua casa, nella loro casa, perche’ e’ anche di Peter.
Molti particolari testimoniano la sua presenza.
La sua collezione di orologi da tasca fa bella mostra nello studio. Orologi in argento, prevalentemente inglesi, dell’ ottocento, qualcuno anche della fine settecento. Tutti a carica manuale, con chiavetta. Poi gli Swacth da tasca della fine del secolo scorso. Moderni, a batteria, ma ugualmente di valore perche’ pezzi non trovabili tanto facilmente. E ancora la sua collezione di penne e pennini. Sparse qua e la’ le sue pipe.
A ricordare la sua presenza sono soprattutto alcune fotografie che sono in vista in soggiorno, accanto alla preziosa collezione di fischietti in terracotta, cominciata da Hannah e poi da Peter, acquistati in diverse parti del mondo.
Le foto attirano Paulette.
Sono Hannah e Peter a una festa di fine anno. Il primo trascorso insieme, nel lontano 1994. Una festa esclusiva, nel piu’ elegante hotel di Castle, ospiti dei cugini di Peter, i proprietari dell’ albergo.
Hannah e’ bella, affascinante, prorompente. Il suo viso, il suo sguardo, i suoi occhi sono eccitanti. E’ fasciata da un body nero. Anche la gonna e’ in seta nera, lavorata a pizzo. Poi una grande e bella fascia di colore rosso a dare luminosita’ alla persona e all’ insieme. E’ radiosa. E’ evidentemente felice.
Peter e’ elegante. Indossa un raffinato smoking. Anche lui mostra di essere felice.
Hannah segue con attenzione Paulette.
Osserva i suoi sentimenti cerca di scoprire cosa le passa per la mente.
‘’Voglio conoscere quest’ uomo’’ dice Paulette, precedendo ancora una volta la domanda di Hannah.
‘’Desidero sapere tutto di lui. Mi e’ stato negato. Mi e’ stato negato. Mi e’ stato impedito di avere sentimenti nei suoi confronti: indifferenza, disprezzo, odio, comprensione, affetto, amore. Uno qualsiasi. Sarei stata io a decidere. Invece cosi’ mi e’ stato tolto qualcosa. Con quale diritto? Perche’?’’.
‘’Sono la meno indicata a rispondere alle tue domande’’ dice Hannah.
‘’Posso dirti che sei stata sempre nei suoi pensieri. Ha sempre detto che la tua nascita ha segnato una svolta nella sua vita. Mi raccontava del suo grande amore per la sua bambina, la sua bella sposa. La prima nipote, vissuta in casa sua per qualche anno. Prima dell’ ostracismo della sua famiglia, quando tornava a casa usciva sempre con te. In braccio prima e poi, quando avevi preso a camminare da sola, per mano. Si dirigeva al bar nella piazza vicino casa. Li’ comprava delle tavolette di cioccolato e mentre ne concedeva una o due a te, mangiava le altre con golosita’’’.
Hannah allora apre un cassetto, il primo dell’ armadio, dove lei in genere mette le cose piu’ importanti. Tira fuori centinaia di fogli, scritti a mano utilizzando una penna stilografica. La grafia e’ bella, ordinata, talora svolazzante. Estrae anche un lungo scritto, il racconto della sua vita, battuto al computer.
‘’Vuoi conoscer tuo nonno? Vuoi sapere di lui, l’ uomo piu’ attraente che abbia conosciuto. Elegante. Uno dei piu’ eleganti di Castle. Spiritoso. Allegro. Ottimista. Sempre. Bene. Allora devi leggere quello che ha scritto. Da buon giornalista qual’ era aveva grande facilita’ di scrittura, caratterizzata da fantasia, dolcezza e profondi sentimenti che riusciva ad esprimere in versi, racconti e lettere che conservo gelosamente’’.
Mentre parla la commozione prende Hannah. Gli occhi diventano lucidi. Alla mente le tornano i momenti gioiosamente felici trascorsi con Peter.
Anche Paulette ha l’ animo in subbuglio. Sente stringersi lo stomaco. La tensione e’ alta.
E’ sorpresa dal fatto che il nonno fosse un giornalista, un bravo giornalista, esperto di politica, economia, agricoltura e enogastronomia, che aveva lavorato anche per la televisione e la radio.
Comprende ora la sua passione per l scrivere, la sua scelta universitaria, il suo desiderio di voler lavorare nei giornali.
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