La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

martedì 27 agosto 2013

Luoghi di resistenza (in)consapevole/Il libraio di Castel Del Piano

Storia di un libraio 

La storia di un piccolo paese e di un libraio di 33 anni, laureato in glottologia e che insieme a sua mamma gestiscono una piccola libreria a Castel del Piano. Alessio, che ne 2010 riapre questa libreria chiusa nel 2009 va a Firenze, esplora i magazzini di due distributori. Sceglie i libri uno a uno. Niente best-sellers, a quel che si vede nei suoi scaffali. Niente Bruno Vespa. Solo libri che piacciono a lui. Torna nella sua montagna con scatoloni pieni: i libri entrano esattamente in tutta la libreria. Nei primi mesi, metteva post-it sugli scaffali per classificare i genere dei libri. E' qui che si possono riaprire la pagine di Manzoni e MobyDick e se gli chiedono un consiglio lui va su "I Viaggi di Gulliver". 

da Erodoto 108
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Castel Del Piano è un paese di montagna e ha cinquemila abitanti. E una piccola libreria. In piazza Madonna. Una strana piazza con due chiese. Dentro la libreria afferro parole di teatro e musica. Ragazzi che chiacchierano. E poi una donna che compra Freud e San Paolo. E il libraio che ha 33 anni. E una laurea in glottologia. Che dice: ‘Non avrei potuto immaginare altro mestiere che questo’. Guardo Alessio e non ci credo. Ma la libreria esiste, aperta a maggio del 2010. E, allora, forse Alessio mi sta raccontando la verità. In libreria stanno lui e la madre.
Verità per verità. In piazza Madonna una libreria c’è sempre stata. Da anni. Una cartolibreria. Due, tre gestioni diverse negli ultimi anni. I librai facevano anche i maestri della scuola. Ma alla fine non si vendevano più libri. E uno dei due librari riempì gli scaffali di cuculi e penne bic. La vecchia libreria chiuse nell’ottobre del 2009. Alessio vide la saracinesca abbassata e decise che: ‘Il paese non poteva stare senza una libreria’. Lui e la sua famiglia decisero di riaprirla.
Alessio va a Firenze. Esplora i magazzini di due distributori. Sceglie i libri uno a uno. Niente best-sellers, a quel che si vede nei suoi scaffali. Niente Bruno Vespa. Solo libri che piacciono a lui. Torna nella sua montagna con scatoloni pieni: i libri entrano esattamente in tutta la libreria. Nei primi mesi, metteva post-it sugli scaffali per classificare i genere dei libri. Io mi innamorai di quello su cui era scritto: ‘letti per voi’. Adesso ha piccoli indicatori plastificati. Ma insisto: deve rimettere quei suggerimenti che derivano dalle sue letture. ‘E’ che da qualche mese riapro le pagine dei classici: ho ritrovato Manzoni e la passione per Moby Dick. Se mi chiedono un consiglio, dico di comprare ‘I viaggi di Gulliver’. Ora ha anche gli (s)consigli: l’ultima volta che sono passato di qui mi ha detto che vuole togliere lo scaffale dei ‘noir’ nordici. E’ già finito il tempo trascinato dalla saga di Millennium.
Se poi insisti, ecco cosa ti suggerisce Alessio: Geraldine Brooks, Laurence Caussè, Pablo Tusset, Fulvio Ervas e un poeta a me sconosciuto, Tommaso Cerno, che per Controtempo di Rizzoli, ha riscritto l’Inferno. Tutti questi libri arrivano a venti copie. Una buona vendita. Si sopravvive facendo il librario a Castel del Piano? ‘Sì’, è la risposta di Alessio. Sono tornato un anno dopo la mia prima visita e Alessio e sua madre sono ancora qui, in questa piazza. ‘Avevi qualche dubbio?’, chiede. Ora so che questa libreria durerà a lungo. Marco Malvaldi sale a Castel Del Piano per presentare i suoi noir livornesi. Begli intrecci alle pendici del monte Amiata.
Progetti? ‘A lungo termine non lo so – ammette Alessio – Nell’immediato portare qualche scrittore in montagna. Coinvolgere la popolazione. Forse una libreria ambulante che giri per i paesi dell’Amiata’. Già, se una piccola libreria funziona a Castel del Piano, può funzionare anche a Santa Fiora o ad Arcidosso. E, in fondo, sessanta anni fa, qui cominciò Luciano Bianciardi a far viaggiare un bibliobus e, sempre in Toscana, Elena Stancanelli fa rivivere ‘librerie ambulanti’.
Alessio e sua madre offrono tè. Si va far due chiacchiere alla libreria di piazza Madonna. Alessio, da un antiquario fiorentino, ha scovato una cinquantina di copie di un ‘vocabolario amiatino’. C’è un acquario fra i libri. La liberia si chiama ‘Sognalibro‘. Ed è on-line: www.sognalibro.eu  Ma se sfiorante il monte Amiata, salite a Castel Del Piano: la libreria è in piazza Madonna, tel. 0564.957996
(testo di Andrea Semplici. Questo articolo era ‘uscito’ tempo fa sul mio blog, la storia di questa piccola libreria è così bella da poter essere ‘ripubblicata’ qui. La foto ‘in evidenza’ è dal sito-blog della SognaLibro e rappresenta la libreria che Alesso sogna…)

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