La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Dettagli di un sorriso

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Il calcio dell' Asino

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NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

venerdì 28 agosto 2015

NOVELLE TOSCANE FATTE A MANO'

''La gallina si riduce alla sera'', ''Non c è gallina o gallinaccia che a gennaio uova non faccia'', ''Chi di gallina nasce, in terra ruspa'', questi tre proverbi toscani e altri sulle galline sono compresi in ''Novelle toscane fatte a mano'' di Mariella Groppi e Antonella Sabatini, con illustrazioni di Eleonora Puggioninu, Moroni Editore.
Come scrive Andrea Camilleri nella prefazione le novelle si rifanno ''al significato primigenio del termine, vale a dire quello di una prosa che direttamente si richiama alla dimensione orale del narrare''.
Il libro raccoglie, infatti, fiabe, raccontini, proverbi, filastrocche, cantilene e modi di dire della Maremma toscana, ''rappresentano - scrive Camilleri - una sorta di quintessenza della cultura popolare contadina dei luoghi dove le autrici vivono e operano, cultura destinata a scomparire sotto i colpi di maglio dell' omologazione globale. Il valore della loro raccolta è dunque quello della conservazione della memoria, direi meglio della testimonianza a futura memoria, se la memoria avrà ancora un futuro''.
''Novelle fatte a mano'' perché scritte nella parlata originale, quella della fanciullezza delle autrici e dei racconti dei vecchi dei paesi toscani.
Aggiungo, riferendomi alle origini sarde dell' illustratrice, Eleonora Puggioninu, diplomata al Liceo Artistico,  che le ''Novelle fate a mano'' ricordano ''Is  contos de foghile'' (i racconti del focolare) della Sardegna. Tanti e tanti anni fa, in tempos antigos, quando ogni ovile era una casa e ogni gruppo di case era un paese, tutte le case della Sardegna avevano una cucina con il focolare al centro, formato da quattro pietre, che serviva per riscaldarsi e per cucinare il cibo. La sera, verso l’imbrunire, dopo una lunga giornata di lavoro nei campi o negli ovili, tutta la famiglia si sedeva attorno al fuoco e , subito dopo cena, i più anziani raccontavano i Contos de foghile. Li raccontavano per tenere svegli i bambini, ma anche per insegnare loro i fatti della vita.
Questa mia nota è suffragata da quanto scrivono nella premessa le autrici,insegnanti elementari: ''Questa raccolta di novelle è l' inizio di un viaggio in paesi lontani, in un tempo senza tempo, in cui reale fantastico si intreccianoi. Un ponte gettato dall' età adulta verso l' infanzia''. 
Nel leggere le novelle ricordiamo i nonni, il crepitio del fuoco, le lunghe veglie d' inverno, la nostra fanciullezza. La lettura è agevole, sorridente e divertente.

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