La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

martedì 22 marzo 2011

Cultura al collasso: ora o mai più Serrate, sit in e proteste

Cultura al collasso: ora o mai più Serrate, sit in e proteste

Cultura al collasso: ora o mai più
Serrate, sit in e proteste 

di stefano milani

di Stefano Miliani cultura spettacolo protesta federculture
La cultura è al collasso, scatta una protesta nazionale senza precedenti che investe teatri di prosa, musicali, l'arte, tutto. Nel mirino c'è soprattutto il ministro al Tesoro Tremonti con i suoi tagli forsennati, da ultimi quelli inseriti di sottobanco nel decreto Milleproroghe. Bondi latita troppo per essere perfino preso in considerazione. Per cominciare, venerdì ci sarà una serrata dei teatri.

Promuovono le giornate Federculture (leggi le ragioni della protesta nel sito), l'Agis, l'Anci, oltre al Fai, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Upi, stanno per aderire i sindacati. Tra i primi appuntamenti: domani, mercoledì 24, alle 14.30 una manifestazione per la danza davanti a Montecitorio, giovedì alle 11.20 un sit in davanti al ministero dell'Economia sempre a Roma naturalmente. Da sabato a lunedì manifesti, volantini, iniziative in tutta Italia. La conclusione sarà il 28 sera con un'assemblea al Teatro Regio di Torino, scelto come luogo simbolo dell'unità d'Italia.

Roberto Grossi, presidente di Federculture, spiega: “Il primo obiettivo è difendere la cultura. Lo dicono Muti, gli artisti e anche tanti amministratori. Bisogna invertire la rotta”. E come invertirla? “Parte una campagna di mobilitazione rivolta soprattutto ai cittadini. Vogliamo far capire a loro e anche agli operatori economici. Si prospetta un danno colossale, chiuderanno i teatri, i musei, i Comuni non possoo spendere soldi neanche qualora li avessero per colpa di una legge. Dobbiamo fermare questa autentica recessione”.

Chi si è pronunciato pubblicamente in difesa della cultura è il rappresentante più alto, il presidente Napolitano. “In questi mesi è stato un faro – commenta Grossi – anche in questo. Noi ci attestiamo all'articolo 9 della Costituzione. La cultura, voglio ricordare, è sviluppo economico, democrazia, è libertà. Il monito di Napolitano è stato chiaro. Ora vogliamo essere ottimisti: non si può andare che verso delle modifiche. Abbiamo peraltro incontrato Tremonti in questi mesi ma le sue aperture non sono mai state confermate dai fatti. Da ultimo il Milleproroghe ha tagliato”. Il ministro davanti a Muti ha dichiarato “Veni, vidi, capii”. “Stiamo attenti, non accettiamo la politica degli annunci – ribatte il presidente di Federculture – In questi ultimi 8 mesi e in questi anni i tagli al Fondo unico per lo spettacolo sono arrivati al 43%, così portiamo al collasso la cultura”. Il ministero per i beni culturali, segnala, ha un bilancio pari allo 0,18% del bilancio dello Stato. Una percentuale che ormai compromette il rispetto dell'articolo 9 della Costituzione, quello che impone la tutela al patrimonio artistico. “Speriamo in uno scatto d'orgoglio come lo si è visto per i 150 anni – insiste Grossi – E' ineludibile intervenire per l'identità stessa del nostro Paese. Con quei tagli superiori al 40% i teatri di prosa e musica non riapriranno, chiuderanno musei, biblioteche, archivi. Siamo al collasso”.

Il responsabile cultura dell'Anci, l'associazione dei Comuni, Andrea Ranieri, non è meno allarmante: “Così andiamo diritti verso la recessione. Come ha detto Carandini dimettendosi dal Consiglio superiore dei beni culturali, è a rischio la preservazione del Paese. Come Comuni ci siamo tutti, di ogni colore politico, non solo l'opposizione. Come amministrazioni abbiamo investito il 3,5% dei nostri bilanci, ben più dello 0,18 dello Stato. Stanno aderendo sindacati, province, il coordinamento delle Regioni. Questa è una mobilitazione ricorda come la cultura ha unito l'Italia prima della politica”.

Federculture, il dossier dei tagli: il PDF

Il calendario delle proteste, il PDF


da l' Unita'
22 marzo 2011

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