La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

giovedì 24 gennaio 2008

Fabianne

Fabianne e’ a casa di Peter
Parlano con grande intimita’. E’ un rapporto di sincera amicizia. Nato dietro un corteggiamento non insistente, delicato. Poi la sorpresa: Fabianne e’ lesbica. E’ una dolce ragazza, bella, il viso non regolare, ma gradevole, la pelle candida, occhi belli, sorriso franco, accattivante. E’ bella, persino irregolare nelle labbra tumide, senza trucco, impresse a sanguigna sul volto, di avorio. Gli occhi, di un marrone profondo. La fronte regolare con sopra ogni tanto ciuffi dei capelli. Tutto in lei e’ dolcezza senza delicatezza, e’ bellezza senza ricercatezza.
Peter quando ha saputo casualmente della sua omosessualita’ si e’ spiegato gli atteggiamenti di Fabianne, il fatto che sia sempre senza trucco, vestita sportiva, giaccone, jeans, scarpe da tennis Nike, grigio argento, bordature celesti e suole di colore giallo canarino, all’ ultima moda, segnalate anche da riviste di fashion. Le scarpe sono l’ unica concessione di vanita’. Tanto e’ semplice quanto e’ ricca intellettualmente. Ama la fotografia e vorrebbe frequentare l’ Accademia di Fotografia di Roma.
Peter, principalmente, si e’ innamorato della mente di Fabianne. Senza essere invadente, con delicatezza l’ ha manifestato. Lei lo ha compreso e in maniera altrettanto soft ha fatto outing, un giorno che parlavano di religione, delle interferenze della Chiesa in problemi laici come divorzio, aborto e omosessualita’.
La confessione di Fabianne non ha modificato l’ atteggiamento di Peter nei suoi confronti: l’ amore per la sua mente, per la sua intelligenza.
Si frequentano molto. E’ una amicizia sincera senza che il sesso possa intromettersi a guastarla.
Peter le ha raccontato che dopo averla conosciuta aveva cominciato a tessere la rete del ragno per fare in modo che prima o poi la sua preda sarebbe rimasta imprigionata alla sua merce’.
Il ragno ha spiegato fissa il filo, il primo, poi gli altri, ciascuno di seguito all’ altro, uniti al centro, poi fissa come dei nodi sulle trame successive, finche la rete e’ costruita, regolare, con forme geometriche perfette, concentriche. Ogni nodo della rete e’ come un punto esclamativo di colore sempre diverso a seconda delle ore del giorno, della luminosita’ del sole. Una forma pefetta nello spazio, soprattutto del mattino, alle prime luci del giorno, nella quale le vittime del ragno restano impigliate. Il gioco allora e’ fatto. Fabianne sa che Peter e’ il serial killer che la polizia cerca. Conosce il segreto dell’ amico. Ha letto le sue confessioni in internet, nel blog di Peter.
Non capisce come la polizia non sia ancora arrivata a lui.
Fabianne non ha paura di Peter. Non teme vederlo. Non ha timore di andare a casa sua, di riceverlo nella propria.
Sa che non ha nulla da temere.
Peter non ammazza tutte le donne che incontra o con le quali esce.
Uccide solo quelle che si chiamano Hannah e Athjin. Donne mature, sposate, con le quali ha un rapporto sessuale o sta per averlo.
Fabianne non teme perche’ il rapporto con Peter e’ cerebrale, intellettuale. Lo ascolta volentieri. Quando lui parla chiude gli occhi per meglio assaporare le immagini che le parole di Peter evocano. Ama l’ idea di solidita’ che trasmette.
Lui ascolta i sogni di Fabianne, la sua voglia di diventare fotografa professionista. La consiglia e la spinge a tentare il grande salto. Andare a Roma o a Milano per frequentare l’ Accademia e poi trasferirsi a Parigi o Londra o New York per frequentare master e entrare nel mondo del giornalismo, della moda.
I loro discorsi sprigionano colori elettrici, qualche volta troppo abbaglianti. Sono sempre alla ricerca di velati e delicati ritocchi. A loro non piacciono i contrasti e i contorni netti. Non amano i toni acuti e le voci squillanti. Sanno di esagerazione, di scarso controllo e di insensibile invadenza.
Per questo si piacciono e stanno bene insieme. Nessuno dei due decide di essere. Hanno una perfetta armonia tra cio’ che passa per la loro testa e quello che mettono in pratica. Gustano anche, senza scrupoli, momenti di pigrizia, ma utili ai sentimenti.

2 commenti:

  1. Molti serial killer non hanno alcun timore a mostrarsi nella loro vera natura.....l'apice dell'omicidio è l'immoralità.

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  2. Ciao sono venuta a conoscerti,ho letto le tue storielle da Giovanna e mi hai incuriosita.Scrivi molto bene,sei un autore sicuramente,a mio avviso.
    Buona giornata!

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