La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

venerdì 16 gennaio 2009

Fabrizio De Andre', la mostra







FABRIZIO DE ANDRÉ
La mostra
Palazzo Ducale, Genova
Sottoporticato
31 dicembre 2008 – 3 maggio 2009


Genova, a dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio De André rende omaggio alla sua figura e alla sua opera organizzando una grande mostra che ne racconti la vita, la musica, le esperienze, le passioni che lo hanno reso unico e universale, interprete e in alcuni casi anticipatore, dei mutamenti, delle pulsioni e delle trasformazioni della contemporaneità.

Organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con la Fondazione Fabrizio De André onlus è l’unica iniziativa espositiva nazionale di alto livello.

Attraverso una narrazione virtuale, multimediale e interattiva, progettata da Studio Azzurro, uno dei più importanti gruppi internazionali di videoarte, in collaborazione con Sp10studio per la parte di allestimento degli spazi espositivi e per la grafica, viene proposta al pubblico non una mera esposizione documentaria di oggetti “simbolo”, di cimeli visivi e musicali, ma un’esperienza emozionale, attraverso cui ognuno potrà mettersi in relazione con la vita, le opere, la musica e le parole di Faber.

Il percorso non è suddiviso rigidamente per aree tematiche e cronologiche, ma è organizzato in modo da rendere il racconto e la rappresentazione visiva, testuale, musicale, dense di suggestioni ed emozioni per un vasto pubblico, che potrà di volta in volta scegliere quale immagine di “Faber” sviluppare per sé, in relazione con il proprio vissuto.

La mostra affronta i grandi temi della poetica di De Andrè: la società del benessere e il boom economico degli anni ’60, gli emarginati e i vinti, la libertà, l’anarchia e l’etica, gli scrittori e gli chansonniers, le donne e l’amore, la ricerca musicale e linguistica, l’attualità nella cronaca, i luoghi rappresentativi della sua vita; tutti in modo da dare il senso della sua capacità di parlare al singolo ma di essere universale, riconosciuto e amato dalle persone di ogni genere e età.

Accanto alla mostra sono allestite alcune scenografie originali della sue tournèes: i tarocchi giganti, falsi d’autore, le grandi vele e le reti da pesca. Postazioni multimediali permanenti, tavoli con touch screen, per approfondire virtualmente e visivamente testi di Faber e spartiti originali.

Allestita nel Sottoporticato del Palazzo, l’esposizione si sviluppa attraverso 5 sale, che via via raccontano in modo sorprendente e originale i temi conduttori della sua vita e della sua poetica.



Prima sala: la poetica

La prima sala, la più grande, introduce il visitatore alle principali tematiche del mondo poetico di Fabrizio, allo sviluppo del suo pensiero e ad una sorta di work in progress di alcune sue canzoni.

Sei schermi trasparenti (100x200cm ciascuno) allineati in prospettiva ottica raccontano altrettanti temi: Genova, l'amore, la guerra, la morte, l'anarchia, gli ultimi. Il visitatore può approfondirli seguendo i manoscritti di alcune canzoni, illustrati da filmati d’attualità, fotografie e videointerviste a Fabrizio.

Tra uno schermo e l’altro sono posizionati alcuni oggetti tratti dalle scenografie originali dei concerti di Fabrizio: la sua postazione originale con microfono, leggìo, casse e una sedia su cui è appoggiata la sua giacca blu; le lampade e i fari della tournée de “Le nuvole”, tre delle sue chitarre originali e il suo prezioso mandolino genovese, e infine il pianoforte che campeggiava nel grande salone di Villa Paradiso e in molte foto giovanili di Fabrizio.

Sulla parete destra corre un fiume di calligrafia, ricavato dalle stesure provvisorie o meno di alcune canzoni, dalla “Canzone del Maggio” a “Creuza de ma”, al work in progress de “La domenica delle salme”, alla versione spagnola di “Smisurata preghiera” (“Desmedida plegaria” nella preziosa traduzione del poeta colombiano Alvaro Mutis), fino ad un appunto inedito per il disco, mai realizzato, che avrebbe dovuto far seguito ad “Anime salve”.

Sulla parete sinistra una serie di bacheche di forma irregolare, strutturate come scrigni luminosi nella penombra generale della sala, raccoglie pepite della vita e dell’arte di Fabrizio: i primi bigliettini alla madre Luisa in cui Fabrizio cerca di giustificare e di invocare perdono per le sue mancanze scolastiche, una biografia manoscritta di Fabrizio stilata dalla madre per i giornalisti, alcuni libri e agende disseminati di appunti di lavoro e di citazioni annotate, una lettera di Fabrizio al poeta Mario Luzi, un’altra lettera, stavolta drammatica, di Fabrizio al padre Giuseppe scritta durante la prigionia sul Supramonte e controfirmata da Dori, il volume annotato delle “Effemeridi” da cui Fabrizio non si separava mai e altro ancora.



Seconda sala: la musica

La seconda sala propone al visitatore un percorso interattivo attraverso la produzione discografica di Fabrizio. Una serie di pannellini, che riproducono le copertine dei principali dischi di studio, possono essere scelti e posizionati su appositi tavoli attivando una serie di proiezioni. Il visitatore potrà così “incontrare” Fabrizio, i suoi amici e collaboratori, il critico Riccardo Bertoncelli che, con i loro contributi, inquadreranno il periodo storico e il clima sociale in cui questo o quel disco sono stati prodotti, i meccanismi della scrittura e della registrazione, ecc. Il tutto completato da contributi video tratti da apparizioni televisive e concerti.

Alle pareti della sala tutta la discografia ufficiale di Fabrizio fin dai primissimi 45giri, accompagnata da una serie di chicche tra cui le matrici originali dei dischi Karim, locandine ormai introvabili, elementi grafici e fotografici da cui sono state ricavate le copertine di quei dischi (provini fotografici originali, scatti alternativi, quadri, ecc.).

Completano il tutto alcuni pregevoli “sguardi d’autore”: una piccola galleria di immagini realizzate dai fotografi che hanno seguito più da vicino Fabrizio durante la sua vita: tra gli altri, Luca Greguoli, Mimmo Dabbrescia, Cesare Monti, Guido Harari, Reinhold Kohl, Francesco Leoni.



Terza sala: i personaggi

E’ forse la sala più suggestiva, dove il visitatore “incontra” i personaggi delle canzoni di Fabrizio. Vicino ai tarocchi originali, creati da Pepi Morgia per la scenografia della tournée de “Le nuvole”, sono posizionati tre schermi della stessa forma e dimensione dei tarocchi di Morgia. Sono tarocchi virtuali dentro cui appaiono trentun personaggi: il Miché, Nina, il matto, Geordie, Piero, Marinella, Teresa, Bocca di rosa, l’ottico, il bombarolo, Angiolina, Sally, Carlo Martello, Andrea, Prinçesa, il gorilla, il giudice, il suonatore Jones, Jamina, i rom di “Khorakhané”, il pescatore, Franziska, Suzanne, Maddalena, Tito, Nancy, Sinan Capudan Pascià, il fannullone, le prostitute di “A dumenega” e la Morte.

Su due lavagne touch-screen il visitatore potrà scegliere il suo personaggio preferito e creare un tarocco personalizzato scegliendo tra una gamma di immagini e di segni grafici e anche aggiungendo un testo. Collegandosi poi al sito della mostra, potrà anche caricare immagini proprie e altro per personalizzare ancora di più il suo tarocco. Questi tarocchi personalizzati verranno poi proiettati in loop su una parete della sala.

Alle pareti si troveranno anche quattro tarocchi di calligrafia, ricavati dagli appunti di lavoro di Fabrizio.



Quarta sala: la vita

Alle pareti il visitatore troverà una dettagliata cronologia e nuovi “sguardi d’autore”, con stampe fotografiche di grande formato. Anche questa sala è interattiva: il visitatore potrà scegliere tra 25 immagini riprodotte su altrettante lastre di plexiglas che potranno essere inserite in apposite cornici su cavalletti, che ricordano in maniera stilizzata i vecchi banchi ottici. Una volta posizionate, le lastre attiveranno una serie di proiezioni di immagini, filmati, videointerviste e altro ancora, legati a un determinato periodo della vita di Fabrizio.



Quinta sala: Fabrizio in video

Questo spazio è attrezzato come una piccola sala cinematografica. Sullo schermo scorrerà senza soluzione di continuità un “rullo” di oltre 5 ore, con una serie di contributi video della Rai presentati qui per la prima volta in versione integrale e dunque con parecchi inediti: apparizioni televisive, interviste, concerti, tutti raccolti in un corposo affresco da Vincenzo Mollica.

La mostra è stata organizzata dalla Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con la Fondazione Fabrizio De André onlus. I curatori sono Vittorio Bo, Guido Harari, Vincenzo Mollica e Pepi Morgia. Il progetto e la realizzazione sono di Studio Azzurro mentre l’allestimento degli spazi espositivi e la grafica sono di Sp10studio. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Studi Fabrizio De André della Facoltà di Lettere dell’Università di Siena.

Sponsor istituzionale: Gruppo Iride. Soci partecipanti alla Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura: Compagnia di San Paolo, Fondazione Carige, Costa Edutainment.

La mostra è organizzata grazie al contributo del main sponsor Erg.

Gli altri sponsor della mostra sono Coop Liguria, Banca Carige, Paul Wurth Italia spa, Gruppo Giacomazzi Re, Yang Ming (Italy), Medmar Tramp, Logtainer, Sech – Southern European Container Hub.

Partecipano come media sponsor Il Secolo XIX, Radio 19 e Radio 24. Myspace.com è web sponsor mentre Fnac è sponsor tecnico.

Da ricordare anche la collaborazione di Camera di Commercio di Genova e di Trenitalia – Ferrovie dello Stato.

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