La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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IN TERRITORIO NEMICO

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Dettagli di un sorriso

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Il calcio dell' Asino

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NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

giovedì 30 gennaio 2014

Scevro chi legge, di Gianni Zanata

Scevro chi legge.
Bene, ho deciso di andare a ruota libera. Ché andare a ruota libera richiede uno sforzo specifico, scevro da pregiudizi.
Scevro.
Ecco.
Io non lo so com’è che mi sia venuto da scrivere “scevro”. Io non lo so com’è che poi mi sia venuto da scriverlo tra virgolette. Che se c’è una cosa che mi fa sorridere sono quelli che quando parlano e vogliono dire qualcosa “tra virgolette” (tra virgolette, non tra parentesi) sollevano due dita per mano, in genere l’indice e il medio, e cominciano a muoverle piegando le falangi all’ingiù, mimando proprio il segno delle virgolette.
Scevro.
Ecco.
Mi sento scevro, a scrivere certe cose.
Che scevro.
Un giorno o l’altro me ne andrò giro la notte a scrivere sui muri della città SCEVRO CHI LEGGE.
Tutto maiuscolo, ché fa più effetto.
Tutto maiuscolo, senza virgolette.
Tutto MAIUSCOLO.
Boh. Non lo so. Forse no. Forse è meglio minuscolo. Ché sembra che uno si voglia mettere a urlare.
Chi se ne frega. Urlo quanto mi pare.
Anzi, URLO quanto mi pare.
Come solo noi scevri sappiamo fare.

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