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sabato 29 novembre 2014

I giganti preistorici alla conquista del mondo

Caterina Pes Headshot

da l' Huffington post


I giganti preistorici alla conquista del mondo

KOLOSSOI SARDEGNA
I guerrieri perduti della Sardegna che emergono dalla polvere. Cosi il quotidiano britannico The Indipendent descrive i Giganti rinvenuti a Mont'e Prama, nell'oristanese, in SardegnaQuaranta Kolossoi scolpiti in pietra, un ritrovamento unico in Europa che riporta l'isola al centro dell'interesse culturale mondiale. Giornalisti e troupe televisive sono venuti a raccontare la storia di questo sensazionale ritrovamento, un tesoro che per secoli è rimasto nascosto sotto terra. Molti turisti fanno la fila per vedere i Giganti, sulla cui identità gli storici si stanno ancora interrogando: una tesi prevalente vuole che i guerrieri di pietra fossero posti a guardia dei sepolcri di altri nobili soldati nell'Età del ferro. I cyberuomini con sembianze da robot sembrano sorvegliare il mondo segreto della civiltà nuragica, che nelle 7 mila fortezze che si ergono a difesa del paesaggio ha una rappresentazione unica di cosa fosse l'architettura militare di quella remota epoca.
Gli ultimi rinvenimenti archeologici hanno confermato l'importanza del sito di Mont'e Prama, spettacolare altura a poche centinaia di metri dal bellissimo mare del Sinis. I due Kolossoi che sono stati scavati di recente rappresentano, infatti, una grande scoperta per il mondo scientifico e vanno così ad ampliare l'esercito formato sin qui da trentotto statue: ci sono cinque arcieri, quattro guerrieri, sedici pugilatori e tredici modelli di nuraghe, ritrovati in frammenti in quattro campagne di scavo effettuate fra il 1975 e il 1979 a Cabras. Le nuove ipotesi scientifiche sugli ultimi ritrovamenti confermano che abbiamo di fronte uno dei siti archeologiche fra i più importanti del bacino del Mediterraneo.
Le statue dei Kolossoi scavati sino ad oggi sono esposte nel museo archeologico di Cabras e nel Museo nazionale archeologico di Cagliari, a "Li Punti", invece, l'esposizione non riguarda direttamente il materiale archeologico ma il "racconto" dell'intervento di restauro delle statue. Non si tratta solo reperti archeologici di indiscusso valore storico e artistico ma elementi della nostra civiltà, simboli nei quali ci riconosciamo e attraverso cui vogliamo essere conosciuti.
I nostri Giganti possono essere davvero un volano per far ripartire una nuova idea di turismo legata alla Sardegna come luogo pieno di storia e di cultura, nel rispetto del territorio e dell'ambiente. Tutto ciò ci fa sperare che il complesso di Mont'e Prama possa veramente diventare un eccezionale luogo di cultura, di studio e ricerca sulla civiltà nuragica.
Come? Ad esempio facendo in modo che gli scavi diventino una quinta teatrale a cielo aperto dove chiunque sia interessato a seguire il percorso di rinvenimento delle statue, penso agli studenti e ai ricercatori di archeologia delle università di tutto il mondo così come al turista o al semplice curioso, possa accedere al sito per assistere come spettatore a questo evento straordinario e vivere in tempo reale l'esperienza di una scoperta archeologica. In questo modo potremo condividere l'esperienza dei Giganti e renderla veramente diffusa e fruibile, per un'idea nuova di Sardegna che diventi non solo una meta turistica ma riesca finalmente ad affermare la propria vocazione culturale al centro del Mediterraneo.
Per fare questo occorre investire non solo sugli scavi ma anche sulla promozione. Un consistente fondo di quasi 2,5 milioni di euro è stato stanziato di recente, grazie all'accordo di programma quadro, per la valorizzazione del complesso scultoreo di Cabras. Dobbiamo proseguire su questa strada, consapevoli che ora lo sforzo da fare è quello di promuovere nel mondo queste straordinarie scoperte.Se riparte il turismo, riparte l'economia dell'isola.

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