La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

lunedì 28 luglio 2008

Trasformazione

Una immagine nel web. Sorriso radioso, dolce, tenero ad illuminare il volto.
Le sue parole. I suoi scritti. Grande sensibilita’. Rispecchiano il sorriso.
La sua voce al telefono.
Grande emozione.
E’ come se ci conoscessimo da tempo. Parliamo a lungo con grande confidenza. Siamo un torrente in piena. Ci raccontiamo con intimita’ senza remore.
Oggi ci incontreremo. Appuntamento in piazza Castello al Caffe’ Mulassano. Locale ricco di storia, il primo ad essere eletto locale storico della città dall’Associazione Locali Storici d’Italia. Caffe’, dove Re Vittorio con Garibaldi fecero un brindisi con del vermouth.
Arrivo per tempo. Non amo fare tardi.
La vedo entrare.
Il gioco di specchi, all’ interno del caffe’, moltiplicano la sua immagine all’infinito, ed il riflesso nei suoi occhi dei legni su cui spiccano gli ornati in oro, impreziosiscono il suo volto. E’ di buon umore. Lo si capisce. Sa di essere bella.
Mi alzo. Le vado incontro. Ci abbracciamo e ci baciamo, preme la sua guancia contro la mia, per un attimo i nostri due visi aderiscono come incollati. Ci guardiamo. In silenzio. A lungo.E’ la prima volta che ci vediamo, ma i nostri sguardi e’ come se cercassero i cambiamenti avvenuti nel periodo i cui non ci siamo viti. Sorridiamo. L’ esame e’ stato positivo. Non siamo cambiati molto. E’ come ci ricordavamo. Il tempo sembra non essere passato.
La sua mano si posa delicatamente sulla mia spalla. L’ abbraccio, di nuovo, forte.
- Andra’ tutto bene, dico.
- Lo so.
- Ssst!, dico sottovoce.
Fino a quel momento non mi ero accorto di stare intensamente bene con lei. Avrei dovuto notarlo subito, e invece la cosa mi era sfuggita. L’ averlo finalmente appreso mi fa sentire bene, mi da' la sensazione di essere un uomo fortunato. E mi rende anche un po’ umile, in fondo. Mi fa dimenticare di essere un serial killer.
Siamo in piedi. Siamo ancora vicinissimi. Attaccati.
- Dai forza, protesto garbatamente, la gente ci guarda.
Vedo il cameriere ridacchiare.
Ci sediamo.
Parliamo. Parliamo. Le nostre vite si dipanano senza reticenze, pudori. Ci alziamo e usciamo.
Piazza Castello vero cuore pulsante della città sulla quale si affacciano gli edifici più prestigiosi del capoluogo piemontese. La grande piazza quadrangolare, da sempre fulcro storico e politico della città. Al centro palazzo Madama, l'antico castello da cui la piazza prende il nome, circondato da tre monumenti: dedicati all'Alfiere dell'Esercito sardo,ai Cavalieri d'Italia e a Emanuele Filiberto duca d'Aosta.
Camminiamo. Attraversiamo la piazza e ci dirigiamo verso i Giardini Reali, all’ interno delle antiche fortificazioni. Passeggiamo tra le aiuole ammirando le fontane del Tritone e delle Nereidi.
Si ferma e con il braccio fa fermare anche me. Mi mette un dito sulle labbra con estrema delicatezza e dice ‘’Ssst!’’. Poi fa scivolare la sua mano nella mia cosi’ che le nostre dita si serrano e riprendiamo a camminare. Mi si fa accanto con tutto il corpo. Poco piu’ avanti si avvicina ancora di piu’. La sue labbra sfiorano lievemente il mio orcchio. Dopo comincia a mordicchiarlo. L’ abbraccio. Inostri corpi si avvinghiano. Cerco le sue labbra. Un lungo e appassionato bacio. Le nostre lingue si cercano, si trovano, si attorcigliano. E’ come succhiarsi la vita. Un lungo, infinto bacio.
A stento ci stacchiamo.
Ci guardiamo. I nostri occhi quasi toccano.
- Cosa ci e’ successo, dice.
- Luce del sole, buongiorno. Mi sento bene.
- La luce si e’ accesa.
- Si’! Mi sento bene in un modo speciale. Sono innamorato. E’ un giorno pieno di sole.
- Buon giorno luce, dice e cerca di nuovo le mie labbra.
Riprendiamo a camminare. Arriviamo alla Mole Antonelliana. L’ ascensore sale e lo sguardo si confonde nello spettacolo dell’ Aula del Tempio, nella cupola disegnata di luci e colori fino ad aprirsi al panorama: Torino, i suoi palazzi e i suoi giardini visti dalla cima del museo piu’ alto del mondo.
Mi stringo a lei:
- Di’ la parola e sii come me, dico, pronuncia la parola a cui stai pensando. E’ cosi’ bella, piena di sole. Di’ la parola e sarai libera.
- Amore. La parola e’ amore.
- Si’!
Il suo viso irraggia calore, come se un qualcosa di trasparente la illumini dall’ interno. La stringo forte a me e la bacio a lungo, incurante degli altri visitatori. L’ aria si muove, azzurra, felice come la luce sugli edifici della citta’.
Usciamo.
In un modo o nell’ altro raggiungiamo l’ hotel Napoleon in via XX Settembre, dove ho prenotato per due.
Entriamo in camera e i nostri corpi si cercano immediatamente. Ci aiutiamo a spogliarci.
Sul letto i nostri corpi aderiscono, si attorcigliano, si contorcono l’ uno sull’ altro. Ogni parte del mio corpo e’ toccato da ogni parte del corpo di lei. Tutto viene percepito con il tatto. Le bacio i seni, stringo delicatamente i suoi capezzoli e le mie labbra e la mia lingua godono del suo corpo, del suo ventre delle sue natiche, dell’ interno delle sue cosce. Nel calore del letto ci dimeniamo lentamente, dolcemente, traendo da ogni movimento nuove ondate di piacere. Per ore, i nostri corpi vibrano in un’ armonia misurata.
Ci stacchiamo. Restiamo sul letto. I corpi continuano ad essere toccati con tenere mani

6 commenti:

  1. Che storia bellissima! Come mai il serial killer questa volta non ha infierito?

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  2. Perchè mi chiamo Giovanna,il nome della tua mamma !

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  3. Vedo che anche a te piacciono gli indovinelli!

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  4. Si mi piaciono gli indovinelli e tu conosci la soluzione.
    Vale.
    PL

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  5. La storiella umoristica e' la chiusura del post.
    Vale
    PL

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