PARTIGIA - PRIMO LEVI
Dove siete, partigia di tutte le valli,
Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?
Molti dormono in tombe decorose,
quelli che restano hanno i capelli bianchi
e raccontano ai figli dei figli come,
al tempo remoto delle certezze,
hanno rotto l'assedio dei tedeschi
là dove adesso sale la seggiovia.
Alcuni comprano e vendono terreni,
altri rosicchiano la pensione dell'Inps
o si raggrinzano negli enti locali.
In piedi, vecchi: per noi non c'e' congedo.
Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,
lenti, ansanti, con le ginocchia legate,
con molti inverni nel filo della schiena.
Il pendio del sentiero ci sarà duro,
ci sarà duro il giaciglio, duro il pane.
Ci guarderemo senza riconoscerci,
diffidenti l'uno dell'altro, queruli, ombrosi.
Come allora, staremo di sentinella
perché nell'alba non ci sorprenda il nemico.
Quale nemico? Ognuno e' nemico di ognuno,
spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,
la mano destra nemica della sinistra.
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:
La nostra guerra non e' mai finita.
Buon 25 Aprile, Pier, e grazie del bel post che ci hai regalato.
RispondiEliminaUn abbraccio
sorellina
Sorellina buon 25 aprile anche a te e ai tuoi cari.
RispondiEliminaDopo il tuo ricordo dei fratelli Cervi, ho scelto il grande Levi e la meno conosciuta storia dei partigiani della Banda Tom.
Un abbraccio e un bacio per guancia.
Vale
Buon 25 aprile!
RispondiEliminaMi hai lasciato una grande malinconia. Ma non negativa.
Ale certe storie fanno male, ma e' giusto ricordare.
RispondiEliminaBuon 25 aprile.
Vale
Buona Festa della Liberazione per ricordare gli ideali in cui tanti hanno creduto prima di noi.
RispondiEliminaSkip grazie. Buon 25 aprile e buona serata.
RispondiEliminaVale
E come al solito hai un modo garbato e civile di raccontare una ricorrenza o anche un fattaccio.
RispondiEliminaPerché le "carte" a cui appellarsi per ricordare vincitori e vinti ci sono, eccome.
C'è spessore nelle parole che ricordi.
Grazie
Ciao Pier Luigi, grazie per il tuo post su questo giorno. Hai visto come stanno cercando di "stravolgere" la storia? Vogliono ribattezzare il 25 aprile come giorno della "Libertà", ma hanno bisogno ancora di altri "spot"?
RispondiEliminaUn abbraccio e come diceva quel magistrato di Mani Pulite: "Resistere, resistere, resitere".
Cassandra e Floriana grazie. Dobbiamo vigilare e giustamente ''resistere, resistere, resistere''.
RispondiEliminaBuona domenica.
vale
Bellissimi versi. Spero tu abbia trascorso un ottimo 25 aprile. Il mio è stato molto romantico, degno della riorrenza.
RispondiEliminaSerena notte.
Ancora felicitazioni.
RispondiEliminaGrazie Sere. Ho trascorso un buon 25 aprile. Stasera tra l' altro ero a cena con una amica e una signora danese.
Coccolato come non mi accadeva da anni, anche se non ricordo piu' perche' ...
Buona domenica.
Caro Pier Luigi, bello e non retorico il tuo commento, io ho voluto ricordare il 25 aprile non con la resistenza , ma chiedendomi il perchè si debba giungere ad avere bisogno di una guerra giusta.Perchè per me il vero pericolo è non riconoscere ciò che si sta attuando. Con tutto il rispetto per i partigiani,che ebbero l' intelligenza di capire ciò che si doveva fare, non posso che guardare con pietà chi non seppe trovare dentro di sè la ribellione all' autorità, perchè non dimentichiamo che anche dall' altra parte c' erano soldati smarriti , analfabeti, provenienti da miserevoli famiglie patriarcali. Ti racconto un fatto accaduto in quegli anni per capire il senso dell' autorità. In un piccolo paese di Romagna, siamo negli anni "40 i ragazzini vanno a fare il bagno nudi ( chi conosceva il costume)nel fiume. Un giorno a loro si unisce anche il prete , nudo pure lui, si avvicina ad un ragazzino, ma prima gli chiede di chi è figlio, alla risposta del ragazzo , il cui padre è l' unico in paese che non ha preso la tessera fascista, il prete si allontana frettolosamente . Il ragazzo si rammaricava, perchè il prete non si avvinò mai a lui e si avvicinava a tutti i suoi amici durante i bagni nel fiume. Capì poi da grande quanto doveva a quel padre refrattario al potere e all' autorità e pensante con la sua testa. Ciao .
RispondiEliminaTeo io sono contro le guerre.
RispondiEliminaRispondo al tuo commento, illuminante con un brano di un mio racconto in cui scrivo di mio padre.
Non ho mai conosciuto mio padre, morto in guerra, l' ultima, quando avevo tre anni. La sua grande umanita', cultura, amore per la liberta' e la giustizia le ho conosciute soprattutto attraverso i racconti di mia madre.
Quando penso a lui vedo mio padre, mentre mi fissa con i suoi occhi azzurri e mi dice che la liberta' va strappata dalle mani degli oppressori.
Un insegnamento che trasmetto ogni giorno ai miei figli e nipoti con il mio comportamento. Come dice Adorno nei ''Minima moralia'': non si da' vera vita nella falsa.
L’ idea di liberta’ mio padre me lo ha trasmesso pochi mesi prima di morire.
E’ l’ unico ricordo che ho di lui. Un ricordo mio, esclusivamente mio.
‘’Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso, e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente’’.
Dostojevskij: ‘’Memorie del sottosuolo’’.
Poi racconta delle brutture della guerra, della inutilita’ di un conflitto scatenato da un pazzo e assecondato da un altro stolto, solo per sete di potere, delle false speranze di vittoria decantate dal Duce, dal Re. Espone i suoi concetti di liberta’, fratellanza, di giustizia e pace tra i popoli. Parole allora non comprese. Troppo difficili per me. Sono pero’ rimaste incise nella mia mente, capite solo col crescere degli anni.
Siamo rimasti seduti forse una mezz’ ora, poi lentamente siamo tornati a casa.
Quella e’ l’ ultima volta che ho visto mio padre.Non ho altri ricordi di lui vivo.
Dopo alcuni mesi un ufficiale e’ venuto a casa per dare a mia madre la notizia che il marito era morto in un bombardamento di guerra, quella guerra da lui rifiutata, ritenuta inutile, dichiarata da un folle, appoggiata da uno stolto, solo per sete di conquista.
E' per questo che dobbiamo ricordare la Resistenza perche' non ci siano piu' guerre, anche se giuste.
Riporto anche qui il mio commento a un tuo post. Credo che affermiamo la stessa cosa.
Il meccanismo del potere e' fondamentalmente ed essenzialmente la repressione, ma soprattutto il potere e' la guerra, la guerra continuata con altri mezzi. Si ha il rovesciamento dela tsi di Clausewitz e quindi si afferma che la politica e' la guerra continuata con altri mezzi. Essa ''non e' dunque solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi''.
''La guerra che verra'
non e' la prima. Prima ci sono state altre guerre'' e altre ancora ce ne saranno tramite la politica e come sempre fra i vinti e fra i vincitori la povera gente fara' la fame.
Buona domenica
Vale
Leggo in ritardo questo tuo post.Entro sempre in punta di piedi nel tuo blog per non profanare ciò che pubblichi.Questa poesia di Levi è cosi bella da essere letta tutta d'un fiato per paura che l'emozione in gola ne possa rompere l'incedere.
RispondiEliminagrazie per avermela fatta conoscere.
Lliri profanare? Oh oh. Non avrei mai pensato che io laico, libertario (una volta forse anche libertino) potessi correre il rischio di essere profanato.
RispondiEliminaBuona domenica.
Vale