La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

venerdì 3 aprile 2009

E’ una bella serata per la morte

Sto davanti alla finestra della mia camera, nell’ Hotel Napoleon, di Torino, in via XX Settembre. E’ all’ ultimo piano di un palazzo gentilizio nel cuore della citta’

Guardo il via vai della gente. In prevalenza sono persone eleganti. Siamo vicinissimi a via Roma, piazza S. Carlo, piazza Castello e via Po, dove sono i negozi piu’ eleganti.

E’ meta' mattina. Mi sono svegliato da poco. Ero solo sul letto. Rifletto su quanto ho vissuto ieri sera e questa notte.

Vissuto?

O si e’ trattato di un sogno dalle trame sfilacciate?

Mi colpisce una donna ferma alla fermata del tram.

E’ lei?

Dall’ alto non riesco a vederla bene.

Aspetta. Cosa non so. Il tram no di certo perche’ non sale su quello che si ferma davanti a lei.

Alza lo sguardo. Intuisce di essere osservata o guarda l’ azzurro intenso del cielo?

Non e’ lei.

Faccio il suo numero di cellulare, ma una voce metallica risponde che il numero non e’ attivo.

Ricordo di una realta’ o frammenti di trame sfilacciate di un sogno.

Decido di uscire. Voglio visitare la citta’. Soprattutto i luoghi affollati: caffe e mercati. Li’ si conosce la gente, i loro pensieri. Li’ vivi l’ intimita’ di un posto.

‘’Che si dice stamattina nei Caffè?” Per essere informato sulla situazione politica, Carlo Alberto di Savoia-Carignano, rivolgeva spesso questa domanda ai propri consiglieri.

E’ vero la storia di una citta’ e’ scritta proprio nei caffe’.

Da cronista la mia prima uscita era andare a far colazione nel caffe’ storico di Cagliari, il ‘’Caffe’ Genovese’’, oggi ‘’Antico Caffe’’, nella centralissima piazza Costituzione. Molti dei miei articoli sono stati ispirati, suggeriti dalle persone che riconoscendomi mi avvicinavano per raccontarmi i problemi della citta’. Lo stesso avveniva ad Ancona quando mi fermavo al ‘’Caffe’ Torino’’.

Come Alessandro Dumas decido di far colazione al ‘’Bicerin’’, in piazza della Consolata.. Mi attira la sua cioccolata in bevanda detta il "bicerín": miscela di caffé, cioccolata calda fondente e crema di latte. Non si può essere a Torino senza averlo assaggiato.

Volutamente tralascio i ‘’Caffe’ Fiorio’’, preferito da Cavour, ‘’Baratti & Milano’’, sosta abituale di Giolitti e Einaudi, ‘’Caffe’ Torino’’, dove si rilassava De Gasperi, ‘’Mulassano’’ con le sale Art Nouveau predilette da Gozzano. Nel pomeriggio andro’ al ‘’Platti’’, in Corso Vittorio Emanuele, il locale di Cesare Pavese, uno dei miei autori preferiti.

Mentre gusto il ‘’bicerin’’ rifletto: la storia d’ Italia, politica e letteraria e’ stato scritta nei caffe’, non solo torinesi. Oggi, squallidamente, si cerca di farla nei salotti rissosi della TV.

Comincia la mia visita nei mercati.

Porta Palazzo in primo luogo: il piu’ grande mercato d’ Europa. Siamo a pochi passi dal Duomo e dalle porte Palatine.

Nelle bancarelle di piazza Repubblica, si trova di tutto: dalle scarpe all’abbigliamento, dai casalinghi ai giocattoli, dai prodotti alimentari di tutte le regioni d’Italia alle specialità di ogni parte del mondo. Gente di ogni dove.

La descrizione che Gabriel Garcia Marquez fa del mercato di Macondo, nel suo ‘’Cent’ anni di solitudine’’ si attaglia al melting pot di facce, idiomi, dialetti, etnie, presenti tra le bancarelle.

Dietro Porta Palazzo il mercato del Balôn prende il nome dall’omonima zona. A metà dell’Ottocento il luogo era frequentato dai rigattieri torinesi; oggi è il posto ideale per scoprire le botteghe che propongono prodotti e manufatti di ogni specie. Un punto di attrazione per i turisti. Piu’ bello e piu’ interessante di Porta Portese di Roma, Portobello di Londra e Mercatino delle pulci, dietro le Porte Clignancout a Parigi.

Avverto una mano che si posa delicatamente sulla mia spalla.

E’ lei. Di certo. Allora e’ realta’, non un sogno dalle trame sfilacciate.

Mi giro.

- Peter cosa ci fai qui a Torino? Quanti anni senza vederci.

Mi lancia un’ occhiata perplessa-

- Sono Anne Thoya.

- Certo che so chi sei. La sorpresa e’ grande. Non pensavo di incontrarti qui in Italia. Vivi sempre a Parigi. Lavori sempre con Roman, il grande chirurgo plastico francese?

- Certo che si’. Sono a Torino per un corso di aggiornamento con il prof. Hastings, il ‘’mago delle dive’’ di Hollywood. Un’ occasione unica. E’ la prima e unica volta in Europa. E tu?

- Sono a Torino alla ricerca della bellezza della vita. Ero certo di averla trovata … non ne sono piu’ sicuro …

- Il solito idealista.

Ascolto in silenzio. E’ piacevole l’ italiano perfetto di Anne con quella sua inflessione parigina.

C’ eravamo conosciuti, forse una decina d’ anni fa, a Parigi, a un congresso mondiale di chirurgia estetica. Ero sposato con una sua collega.

- Si’, prosegue, sei il solito idealista. Ti ho sempre visto come un uomo nobile, un uomo coraggioso, d’ azione anche, ma con una debolezza che forse e’ il tuo tallone d’ Achille: l’ idealismo.

Sto sempre in silenzio. Sto ad ascoltare.

- Pranziamo insieme? Ho alcune ore libere. Non avevo voglia di mangiare in ospedale e sono venuta a curiosare per mercati con la speranza di trovare qualcosa di utile per la mia casa.

- Con piacere. Ti propongo il Caffe’ Platti, il locale di Cesare Pavese. Avevo deciso di visitarlo nel pomeriggio.

Ci facciamo Tentare dalla Torta Platti, specialita’ della casa, una golosa abbondante monoporzione di delizioso gianduia servita con frutta. Chiudiamo con un caffe’. Niente liquori. Vogliamo stare ben svegli.

Ci diamo appuntamento per la serata.

- Torino, dice, ha una nuova regina, la notte. Ho non uno, ma mille desideri per rivederti e far tardi con te. Domani pomeriggio ritorno a Parigi.

- Va bene, rispondo, appuntamento al Caffe’ Mulassano, in piazza Castello. Alle 21.

Rientro al Caffe’ Platti. Ordino un altro caffe'. Penso al mio rapporto letterario con Cesare Pavese.

Non ci accomuna nulla. Io ho gran voglia di vivere. Non ho avuto un’ adolescenza difficile, ì traboccante di solitudine e di isolamento.

Come lui ho una orgogliosa voglia di affermazione ma diversamente da lui mi ritengo adattabile alla vita. I suoi libri, a partire dal ‘’Il mestiere di vivere’’, mi avvincono.

Ci unisce forse il gusto nelle discussioni, il trovarsi a suo agio nelle trattorie, assieme agli operai, ai venditori ambulanti, alla gente qualunque, tutti aspetti, al contrario di lui, che mi fanno amare la vita.

Mentre penso a Pavese, mi accorgo che altri punti ci uniscono: la poesia di Walt Whitman, Sinclair Lewis, la letteratura nordamericana.

Come lui amo la liberta’, gli orizzonti culturali, il desiderio di smuovere le incrostazioni, vecchie e nuove della societa’ italiana.

I suoi libri, ‘’Il carcere’’, ‘’Paesi Tuoi’’, ‘’La casa in collina’’, ‘’Dialoghi con Leucò’’, ‘’Verra’ la morte e avra’ i tuoi occhi’’, ‘’La bella estate’’, ‘’La luna e il falo’’, mi affascinano, mi intrigano, come contenuti, come stile. Grandi opere letterarie.

Ci divide la sua depressione, la sua inadattabilita’ alla vita, la sua voglia di suicidio.

Caffe’ Mulassano. Ore 21.

Anne e’ puntuale.

Bella, elegante. Un vestito di seta bianca a fasciarle il corpo. Uno scialle provenzale, di seta, per ripararsi dall’ umido della notte.

- Andiamo, dice, deve essere una notte straordinaria.

- Si’! Dovra’ essere uno sballo da morire.

- Vinerie, eccoci. Arriviamo.

Giriamo in lungo e in largo per il Quadrilatero Romano, un centro storico dal fascino antico, oggi invaso da localini, gallerie d'arte, vinerie, ristoranti, boutique aperte fino a tardi.

Anne sembra a suo agio e dimostra di conoscere molto bene la zona. E’ incurante della folla. Mi prende per mano per evitare che la gente possa dividerci.

Entriamo in una vineria. A stento riusciamo ad arrivare al bancone mentre una coppia si allontanava. Ci infiliamo nel posto vuoto. Siamo attaccati l’ una all’ altro per la mancanza di spazio.

Non ci importa. Accentuiamo il contatto fisico.

- Tutto bene?, chiedo.

Lei sorride. Uno splendido sorriso a illuminare il suo bel volto.

- Col tuo braccio intorno a me. Con la tua spalla contro la mia …oh, Peter, sono disposta ad affrontare anche la morte.

Sorrido.

Anne prende il suo bicchiere di vino, un Nebbiolo d’ Alba. Lo porta alle labbra e vi lascia le sue impronte. Poi fa appoggiare le mie labbra sulle sue sul vetro del bicchiere e mi offre un sorso. Tiene gli occhi chiusi, languida. Non e’ un contatto fisico, eppure e’ un gesto di una intimita’ sconvolgente. Un brivido di emezione percorre i nostri corpi. A quel punto potevamo metterci a fare l’ amore sul bancone.

- Che ne dici di un po’ di giochi d’ amore?, dice a voce alta, che solo io sento perche’ la sua bocca e’ attaccata al mio orecchio. Il frastuono del locale copre la sua proposta.

Usciamo. A fatica, ma usciamo. Mentre uscivamo dalla vineria, riesco a scambiare un solo sguardo con Anne, nel suo leggo il desiderio.

Camminiamo. Ci teniamo per mano, ci baciamo. Cammina sottobraccio. Sceglie la strada da percorrere. Arriviamo ai Murazzi, le arcate che costeggiano il Po, un tempo ricovero di barche.

Ci rifugiamo sotto un’ arcata, al buio.

- I giochi d’ amore dopo. Da me o da te. Oppure da me e poi da te.

Mi tira a se’, mi cinge con un braccio e dice

- Ti desidero. Lo sai? Si’ lo hai sempre saputo.

- Ti desidero anch’ io, rispondo.

Ci baciamo per piu’ di un minuto, dapprima con bramosia, poi con tenerezza, con la mia mano affondata sui suoi capelli e la sua che mi carezza il collo.

- Sono felice, dice, mi rendi tutto cosi’ felice, indimenticabile. E’ una bella serata per l’ amore.

La bacio ancora, con passione.

Improvvisamente si affloscia davanti a me come uno zampillo d’ acqua che finisce e giace raggomitolata ai miei piedi. E’ bellissima.

Mi inchino e lentamente tolgo dal suo petto il mio coltello a serramanico. E’ come succhiarle la vita.

E’ una bella serata per la morte.

15 commenti:

  1. ....bella serata per...!!!
    mi fa piacere che conosci il conero! perchè puoi capire ciò che scrivo! è ancora un luogo non troppo turistico e molto "naturale"!
    buon week end!

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  2. Caro magic conosco il Conero, le Marche, Ancona, perche' ho vissuto alcuni anni ad Ancona, quando ero uno dei responsabili della redazione Marche dell' Ansa. In un primo tempo ho abitato nin centro storico, in piazza Santa Maria, contigua a piazza del Papa, poi sono andato in campagna, a Torrette. Ad Ancona ho ancora molti amici e ogni tanto faccio una rimpatriata.
    Buona fine settimana.
    Vale

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  3. Ciao, Pier. Domattina leggerò il post con calma e poi lascerò il commento. Voglio gustarlo per bene.

    Per il momento, ti auguro una felice serata.

    sorellina

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  4. Sorellina felice serata anche a te e una serena notte.
    Vale

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  5. Sei stato circonstanziato. Ho studiato a Torino. 5 anni in Via Duca degli Abruzzi. Vediamo se ti dice qualcosa
    2 anni in via san Pio V, verso il Valentino, 3 in via Carlo Alberto.
    Mi hai riportato indietro nel tempo.
    Io ero li quella sera in piazza Castello
    Ti ho visto mettere da parte la lama!!!

    (mi chiedevi consiglio per una reflex?)
    Vale

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  6. Saba, conosco Torino per esserci s stato piu' volte, ma qualche dettaglio mi sfugge.
    Conosco il centro, scelgo sempre il Napoleon, non lontano dalla stazione. Giro bene per i caffe' storici e i mercati. Sono stato anche al Valentino, dove tra l' altro c' e' un bell' Orto botanico.
    Quando viaggio appunto le mie impressioni, sui posti, sulle persone, sulle situazioni, mel mio Moleskine (pieni a decine), le quali poi tornano utilissime per i miei racconti.
    Quest' ultimo e' stato scritto dopo una mia recentissima visita nella citta della Mole, in cui c' e' lo stupendo museo del cinema, di cui una mia amica e' responsabile dell' Ufficio stampa.
    Mi auguro che nessuno sospetti di me perche' vorrei tornarci a maggio in occasione della fiera del libro.
    Sono stato piu' volte anche a Trieste, magnifica citta'. Chissa'... una ambientazione ideale potrebbe essere una delle ville che stanno sulla collina sul viale Miramare.
    Mi piacerebbe acquistare una reflex digitale, ma non vorrei spendere una follia, max 500 euro, compresi uno/due obiettivi.
    Grazie.
    Vale

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  7. Bellissima la zona del Conero!
    Divorato come sempre il tuo racconto...ripetitiva, ma ti dico che mi piace un sacco il tuo stile!
    Buon w.e.
    Cinzia

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  8. Si a Torino ero al Politecnico...
    Conosco i posti di cui parli. Torino citta' della magia... nera! Vertice di un triangolo magico insieme a Londra e San Francisco (altri dicono Alessandria d'Egitto e Praga) mah!
    Non perdere tempo per la reflex.
    Nel campo digitale anche un esperto nikonista ti dira' che Canon ha una marcia in piu'
    Cosi per la tua esigenza corri a prendere l'occasione di Euronics (dal 2 al 30 aprile), penso che le campagne siano nazionali.
    Canon EOS 1000 (10 mpx) solo corpo con UNICO (e questa e' la "furbata") obiettivo Tamron 18-200 mm
    Non devi cambiare obiettivo nelle situazioni di ripresa e col 18-200 copri il 99% delle situazioni
    Il tutto loro lo vendono a 599 Euro , oppure 12 rate da 49,92 Euro (tasso 0, tan 0, taeg 0)
    Let me know, viaggiatore di universi...)
    Se torni a Trieste ci si vede, segnatelo!

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  9. Pier, sai bene qual è il mio parere. Leggo sin dall'inizio le gesta di SK e quest'ultima non è da meno delle precedenti: coinvolgente come le altre.

    Una riflessione: sembrerebbe che SK non sia capitato a Torino casualmente ma abbia, invece, cercato Anne.

    Anche nell'episodio precedente, dedicato ad Hannah, sembra ci sia un disegno ben preciso non legato alla casualità.

    Ergo...le prescelte, perchè non si tratta di vittime in quanto SK regala la felicità eterna con generosità, per essere tali hanno un denominatore comune?

    A me sembrerebbe di sì, ma aspetto la tua conferma in un senso o nell'altro.

    Lo sai che vado a fondo delle cose, vero fratellone?;)

    Felice e radiosa fine settimana.
    sorellina

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  10. Mi piacciono le tue pennellate sulla descrizione del cibo,( il bicerin, la torta Platti , mi fai venire l' acquolina) sulla descrizione del vestiario ( abito in seta bianca) sul corteggiamento ( mai volgare) mi piace il tuo SK così raffinato, alla fine potremmo scoprire che le sue " morte" non sono "morte" ma rivivono " forever young" come nuovo genere umano , in un mondo parallelo. Ciao e buona domenica.

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  11. Se riandro' a Tieste certamente di cerchero'.
    Saba, correro' da Euronics e seguiro' il tuo consiglio.
    Grazie.
    Buona fine settimana
    Vale

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  12. Sorellina il SK non lascia nulla al caso, va a Lucca perche' li' c' e' Hannah, poi si sposta a Torino perche' li' ha un appuntamento, poi Anne e' trovata per caso. In effetti Torino ha due racconti. Per errore ho postato prima il secondo, ora postero' il primo.
    Le prescelte hanno un denominatore in comune?
    Chissa' ...
    Il SK non e' stato ancora scoperto forse perche' ...
    Questo e' il mistero.
    Baciotti.
    Buona fine settimana.
    Vale

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  13. Teo scrivi ''alla fine potremmo scoprire che le sue " morte" non sono "morte" ma rivivono " forever young" come nuovo genere umano , in un mondo parallelo''.
    Anche questo e' un mistero.
    Non e' un mistero che le donne mi ''amano'' perche' sono, almeno cosi dicono, un grande affabulatore ...
    Buona fine settimana.
    Vale

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  14. Cinzia grazie.
    Buona fine settimana.
    Vale

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