La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

lunedì 15 dicembre 2014

II edizione del Premio Letterario "Grosseto Scrive"

Due libri Effigi vincono la II edizione del Premio Letterario "Grosseto Scrive"promosso dalla Fondazione Grosseto Cultura. I premi sono stati assegnati per cinque sezioni: Saggi, Poesia, Romanzo, Racconto edito, Racconto inedito.
Per la sezione Saggi, il primo premio è andato a Gualtiero della Monaca"La ferrovia Orbetello-Porto S. Stefano - Storia e immagini del trenino Baccarini".
Per la sezione Racconto edito, il primo premio è andato a Maurizio Cavina, I liberatori, tratto da "Luci spente nella storia".
Complimentandoci con gli autori, riportiamo le motivazioni espresse dalla giuria.

La ferrovia Orbetello-Porto S. Stefano →
“È una ricerca accurata e riccamente documentata sulla progettazione e realizzazione della ferrovia che per circa tre decenni collegò Orbetello con Porto Santo Stefano. Il materiale illustrativo è estremamente vario e comprende disegni tecnici, decreti, lettere di amministratori locali e statali e di ministri e funzionari. È arricchito da foto, articoli di giornali locali, lettere di privati, manifesti elettorali e sindacali, note minute di spesa, orari ferroviari… Eppure, per quanto sia ampia, la documentazione non appesantisce la lettura, grazie all’uso strategico che l’autore riesce a farne, alla sua competenza e chiarezza di esposizione. Quanto al contenuto, stupisce la capacità di Della Monaca di trasformare uno studio così specialistico e a dimensione locale in una affascinante storia di costume nazionale, con i suoi personaggi intelligenti, tenaci e ardimentosi, con la lentezza e farraginosità della burocrazia. Non mancano i campanilismi della popolazione, o le “vigorose proteste” dei Consigli Comunali, e neppure il ricorso a “personalità politiche all’uopo sollecitate”. Infine, a dare vita alla ricerca e sotteso ad essa, l’amore per questa terra e il desiderio che la memoria di quanti hanno operato per lei non vada perduta.”

I liberatori, tratto da Luci spente nella storia →
“I “liberatori” sono gli Americani che liberarono l’Italia da Mussolini e dai Tedeschi, che, come dicono i personaggi del racconto, portarono la penicillina e il DDT, che infine ci considerarono alleati e ci accolsero nella NATO. Alleati, dunque, che dobbiamo rispettare, senza troppo indagare sulle storie di eccidi e violenze che li videro protagonisti, tacendo e magari confondendo chi ancora vorrebbe sapere. Continuando a spengere le luci nella storia, come nel caso narrato, che accomuna gli USA a tanti altri paesi del Mondo, dove le logiche del potere oscurano la verità. L’evento da nascondere è in questo racconto lo sterminio di 76 soldati italiani ad opera di soldati americani, consumato a pochi giorni dallo sbarco in Sicilia, presso l’aeroporto di Biscari. Vittime etichettate nei documenti ufficiali come “dispersi” e che tali devono rimanere anche quando, qualche anno più tardi, saranno una madre e un padre a cercare in quel luogo la verità sul figlio.
Questo l’episodio drammatico al centro del racconto, che pure scorre veloce e leggero, con un preambolo da film neorealista e toni da commedia all’italiana che creano  personaggi di diversa umanità, capaci, con il loro sorriso, di celare ed insieme rendere più dolente la tragedia che si continua a rappresentare.
Lo stile, brillante nei dialoghi ed efficace nei dettagli, sa dare vita a date, nomi, nudi resoconti.”
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