La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 13 agosto 2014

DIALOGHI SUL FILO DELL’ ASSURDO

DIALOGHI SUL FILO DELL’ ASSURDO
ma la storia narrata  è pura realtà.


Il medico si rivolge alla paziente, quasi 150 chili di peso,  ricoverata in un reparto di medicina interna  e dice:
Signora abbiamo riscontrato in lei anche una infezione da micobacterium pneumoniae, questo spiega la sua ipertermia, la sua tosse.
Che ho incontrà?
Un micobacterium pneumoniae,  il più comune agente eziologico della polmonite atipica primaria
E dove sarebbe stato l’ incontro?
Ci sono diverse opzioni (paziente con occhi sbarrati e preoccupati a sentire la parola opzioni). Il micobacterium pneumoniae si trova dappertutto. Il  contatto può essere avvenuto in un bar, al supermercato, alle poste, dal tabaccaio…
Ma io un tocco nessuno,   al bare un ci vado. Dal tabaccaio ci vado punto. Un fumo. Le poste sono troppo lontane, col mi peso vado pianino e  tutta la mattina mi ci vorrebbe per ciandà,solo. L’ avrò incontrà alla Coope che sta sotto casa. Di certo! L’ ho incontrato alla Coope. Un tocco mai nessuno poi…
Il contatto può essere avvenuto, come per la salmonellosi…
Un mi piace il salmone, lo vedo sempre al banco frigo, ma vo oltre, a me mi piace la ciccia, la guanciola  mi fa impazzì.
Le dicevo signora che il  contatto può essere avvenuto magari baciando una persona per salutarla, così come per la mononucleosi, l’ infezione del bacio.
Ma io un bacio niuno, nemmeno il mi marito.
Va bene signora. Questo  batterio si può prendere anche per la strada. Quello che le sto spiegando è che non sappiamo il motivo per cui si è preso questo batterio. Siccome ha una milza grossa come un cocomero si può pensare che ci sia altro. Per questo deve sottoporsi a una tac con mezzo di contrasto.
O dio o dio, cosa mi ha contrastato questo batterio? Un la voglio fare la tacche.
La tac si fa per vedere che cosa ha. Per capire cosa significhi la presenza di  questo batterio,  perché le opzioni (sempre occhi sbarrati e preoccupati)  vanno dal minimo che è la mononucleosi a un massimo, molto improbabile, che può essere un tumore, visto  che le sue difese immunitarie sono basse.
O dio lo sapevo, o dio,  ho incontrà questo batterio che mi ha attaccato il tumore. Ma io un tocco nessuno e un frequento persone malate. Io pulisco tutta la casa con l’ alcole, anche le maniglie delle porte. O dio o dio, la mi famiglia…
Anche le persone sane possono portarle questo batterio.    Adesso prima della tac dobbiamo intervenire sulle patologie già evidenti. Dobbiamo pensare al fatto che lei oltre che diabetica è anche dispeptica.
Un sono dispettica, sono buona e un faccio dispetti a niuno.
Va bene signora, pensiamo a cose serie, deve firmare per poter essere sottoposta a  questa tac.
L’ altra paziente della camera dice ‘’signora quest’ esame serve per escludere un tumore non per vedere che c’è’’
Ha ragione la signora. Con la tac escludiamo che ci possa essere  un tumore.
O dio o dio. Il tumore. Dove devo firmare?
La paziente firma e il medico esce.
Immediatamente prende il telefonino e chiama la figlia.
Un va bene per niente ho incontrà un batterio alla Coope, me lo hanno visto con l’ equo quore e dicono che devo fare la tacche contrastata con la flebo. Di sicuro ciò il tumore. Lo sentivo che ciavevo un peso in su la pancia, sentivo che mi ci era cresciuto qualcosa, il cocomero della milza. I dottori però dicono che la tacche contrastata serve per farle dire che il tumore un l’ ho. Figlia mia m’ han fatto l’ equo quore  e mi hanno messo il monito. O dio o dio, è stato questo batterio che ho incontrato alla Coope. Chi sa chi me l’ha dato. Un potrò nemmeno più  uscì per andà alla Coope. Figlia mia un ciandare, un ciandare alla Coope che cincontri i batteri che poi t’attaccano il tumore.
Entra il marito.
L’ assale.
Un va bene punto. Tu m’ ha fatto incontrà il batterio del tumore. Tu du giorni avanti il ricovero sei andà alla Coope, hai toccà qualcuno, o qualcuna, che t’ha fatto incontrà il batterio del tumore, tu l’ ha preso,  e tu me l’ ha portà a casa. Pensaci! Chi t’ ha trovà alla Coope? Chi t’ ha bacià? L’ ho, l’ ho! L’ han visto i dottori all’ equo quore con il monito e ora devo fare la tacche contrastata con la flebo, Di sicuro…


L'albero della danza

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