La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

lunedì 8 aprile 2013

SERATA CONCLUSIVA DELLA VIIIa EDIZIONE DE “I LUNEDÌ CON LA POESIA”



ALGUER  CULTURA
                 



SERATA CONCLUSIVA DELLA VIIIa EDIZIONE DE “I LUNEDÌ CON LA POESIA”

Lunedì 15 aprile 2013, con il recital dedicato alla ricorrenza del centocinquantenario della nascita di GABRIELE D’ANNUNZIO (*), si concluderà l’VIIIa annualità de I LUNEDÌ CON LA POESIA. 

Pier Luigi Alvau non nasconde la soddisfazione di aver portato a termine, per l’ottavo anno consecutivo, il progetto - da lui stesso voluto - che ha visto svilupparsi un calendario di recitals, con letture di opere poetiche e letterarie, soprattutto del Novecento, e la novità di quest’anno riguardante il “Teatro da camera” di Jean Tardieu.

Una serie di proposte che hanno ulteriormente contribuito alla riscoperta dell’interesse per la cultura letteraria in generale e la poesia in particolare, da cui è scaturito un peculiare apprezzamento per i recitals e readings che hanno colmato molte serate delle stagioni invernali e degli inizi di primavera.

I LUNEDÌ CON LA POESIA  si sono potuti realizzare - anche quest’anno - grazie all’impegno e alla professionalità profusi da Pier Luigi Alvau in veste di organizzatore e di promotore culturale, oltre che di interprete delle opere proposte, nonché della collaborazione dell’eclettico ed originale Mauro Uselli, che con le sue composizioni ed interpretazioni musicali al flauto ed al pianoforte arricchisce ed impreziosisce i recitals da diverse stagioni,  e quest’anno anche da alcune coriste dell’Istituto Musicale “G.Verdi” rivelatesi, seppur per una sola serata, interpreti versatili del teatro dell’assurdo.
Il tutto, come da tradizione, senza alcun intervento economico pubblico o privato e senza alcuna minaccia di fantasiose emigrazioni in altre “Isole” mediterranee.

Volge alla chiusura, quindi, con soddisfazione non solo della produzione ma anche del pubblico e con encomi della critica, un’iniziativa che ha destato e continua a destare interesse e competente ed incoraggiante entusiasmo per le varie performances recitative ed interpretative che si sono succedute per sei mesi, che sono state puntualmente seguite dai media locali e nazionali.

I LUNEDÌ CON PIER LUIGI ALVAU hanno innegabilmente aperto ad Alghero ed in Sardegna la strada per una nuova proposta culturale tradotta volutamente in spettacolo, dove la qualità del prodotto - la poesia in se stessa e particolari passi della letteratura mondiale saputi opportunamente declamare ed interpretare - vengono offerti senza veli mistificatori e senza intenti speculativi.

Un’ulteriore ed ultima considerazione è da farsi sul giorno della settimana scelto per questa rassegna, ovvero il lunedì, che tradizionalmente risultava essere - non solo per Alghero - un giorno privo di qualsiasi attività o proposta di tipo culturale. Sarà una casualità o una coincidenza, però, da qualche anno a questa parte, dopo le prime edizioni de I LUNEDÌ CON PIER LUIGI ALVAU, altre iniziative stanno cercando di emularne la formula, altre hanno fatto capolino in occasione di particolari giornate commemorative. A tal proposito va ricordato che Pier Luigi Alvau è stato il primo e l’unico per molti anni a celebrare ad Alghero la “Giornata Mondiale della Poesia” .
Le rassegne di Alvau evidentemente hanno fatto e continuano a fare scuola anche come evento organizzativo oltre che come proposta culturale.


(*) Dalla prima notizia anonima spedita appena sedicenne ad un giornale, in cui annunciava la propria morte per una grave caduta da cavallo, fino agli ultimi proclami da Fiume e dal Vittoriale, Gabriele d’Annunzio (1863-1938) ha saputo sostenere la propria fortuna di personaggio e di letterato grazie ad un eccezionale intuito pubblicitario e propagandistico. Indifferente agli insuccessi pubblici, ai fischi in teatro e alle critiche rivolte alla sua opera, che fossero di oscenità o di plagio, agli scandali suscitati dalla condotta dissipata, il Vate ha costruito la propria vita come uno spettacolo pubblico, navigando con olimpica serenità tra debiti, donne, cani e cavalli, guerre, fino a rinchiudersi nel Vittoriale, la villa di Gardone concepita come monumento autocelebrativo e come tale consegnata agli italiani. Sensuale, vizioso, scialacquatore, ricco di un fascino che gli veniva da una parola eloquente e morbida e da un’eleganza ricercata eppure naturale, ancora oggi d’Annunzio suscita sentimenti contrastanti, fra attrattiva e repulsione, come la sua opera alternativamente seduce nel canto estenuato e prezioso, nella ricchezza musicale e ritmica, nella sapienza evocativa, e respinge nell’ideologia superomistica e snobistica che ne traspare.



PROGRAMMA
  da  ALCYONE

Strutturata quasi interamente negli anni 1899-1903 nel ritiro della “Capponcina” in Versilia, sfruttando e adattando al disegno dell’opera appunti e impressioni anche precedenti, Alcyone costituisce la terza parte delle Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, originariamente concepite in sette libri, e rappresenta la realizzazione a parere unanime più perfetta della lirica dannunziana. Rispetto alle due sezioni precedenti, Maia ed Elettra, dominate dall’ideologia superomistica, le liriche di Alcyone raggiungono infatti un equilibrio magico tra la cornice naturalistica, che segue l’avvicendarsi stagionale, e quella mitico-metamorfica, di eredità nietzschiana, a sua volta scandita dall’insegna della doppia ispirazione apollinea (di impronta meditativa) e dionisiaca (nei Ditirambi che delimitano le varie sezioni della raccolta). In questo doppio percorso, reso dall’alternanza fra diversi registri stilistici, preraffaellita, impressionistico, classicistico-arcaicizzante, si disegna la tragedia della decadenza e della disillusione umana, dal superomismo, coincidente con la pienezza dell’estate, alla perdita del mito nell’autunno della vita.

(da La Grande Poesia – Corriere della Sera)


·         La sera fiesolana

·         Preludio al Ditirambo I

·         Intra du’ Arni

·         Le stirpi canore

·         Innanzi l’alba

·         L’onda

·         Preludio al Ditirambo III

·         Le Ore marine

·         La pioggia nel pineto


Dove: Alghero, Sala Fondazione Siotto, Via G. Marconi n. 10
Quando: Lunedì 15 aprile 2013, ore 20,30
Info: Alguer-Cultura
tel.     (+39) 349 3049093

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