La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

sabato 25 giugno 2011

Un'estate nel segno della legalità Presentati a Roma “Estate Liberi!” e “Libero Cinema in Libera Terra”

Un'estate nel segno della legalità

Presentati a Roma “Estate Liberi!” e “Libero Cinema in Libera Terra”


Libero Cinema in Libera Terra
Libero Cinema in Libera Terra
Oltre quattromila ragazzi da tutta Italia da oggi, e per tutta l'estate, parteciperanno ai campi di volontariato che Libera organizza nei terreni confiscati alle mafie, dal nord al sud della Penisola. “Estate liberi!” si incrocerà con la nuova edizione di “Libero Cinema in Libera Terra”, la kermesse cinematografica organizzata dalla Fondazione Cinemovel. Due importanti iniziative che, per tutta l'estate, animerà le terre e gli immobili sottratti ai boss. I campi di “Estate Libera” sono organizzati in 12 regioni italiane: dalla Sicilia alla Calabria, dalla Puglia alla Campania, e poi il Lazio, la Lombardia, l'Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte, le Marche, l'Abruzzo e la Sardegna.

Lo scorso anno i ragazzi che hanno lavorato con le cooperative di Libera hanno sommato 115.000 ore di lavoro volontario. Quest'anno, commenta Roberto Iovino, si punta a raddoppiare le ore. La carovana itinerante di “Libera Cinema in Libera Terra” attraverserà 11 regioni italiane, organizzando 20 tappe dal primo al ventitré luglio. Tra le più significative? «Pollica in Campania per ricordare l'impegno di Angelo Vassallo – dichiara Elisabetta Antonioni della Fondazione Cinemovel – Isola di Capo Rizzuto, nel crotonese, al fianco del sindaco Carolina Girasole e Castelfranco Emilia». Un percorso quello di Cinemovel, iniziato nel 2006 con la cooperativa Placido Rizzotto in Sicilia, che quest'anno è diventato un vero e proprio festival del cinema d'impegno civile. Gli organizzatori, infatti, portano in giro per la carovana quei film che: «Sono penalizzati dalla distribuzione cinematografica perchè – sottolinea la Antonioni – raccontano di storie di legalità e violazioni dei diritti umani».

Un appuntamento particolarmente importante anche per il presidente della Fondazione Cinemovel Ettore Scola. «Un progetto che quest'anno presenta delle importanti novità – sottolinea il regista – nato e sviluppato con don Ciotti e con le cooperative di ragazzi che lavorano nei terreni confiscati alle mafie». Nato al sud ma presto sviluppatosi anche al nord. «Oggi tutte le regioni italiane sono piene di terreni confiscati, è una questione di orgoglio, ma che solleva anche delle preoccupazioni sulla radicata presenza delle mafie in tutto il Paese». Alla conferenza stampa di presentazione organizzata a Roma è intervenuto anche il presidente di Libera, don Luigi Ciotti. «Cinema deriva dal greco movimento. Libera e Cinemovel – ha dichiarato - con il cinema sviluppano movimento a 360 gradi».

L'esperienza di “Libero Cinema in Libera Terra” è per don Ciotti anche: «Un cinema che fa muovere, che fa riflettere. Un cinema che mette in moto sentimenti e speranze». «Un cinema – sottolinea – che salda la denuncia e la proposta». Il cinema d'impegno civile che cammina nello stesso binario dell'impegno delle migliaia di volontari che lavoreranno nei terreni confiscati ai boss. Un percorso, quello dei campi di “Estate Liberi!”, che mette insieme quattro elementi fondamentali: conoscenza, concretezza, collaborazione e corresponsabilità. La conoscenza della minaccia delle mafie, la concretezza: «Di scoprire la dignità nel lavoro più umile, quello della terra, e di scoprire il contributo del lavoro al cambiamento». La collaborazione nel mettersi insieme nel fare le cose e la corresponsabilità di: «Mettersi al servizio del bene comune, tutti». Un'estate nel segno della legalità quindi. Coniugando cultura e volontariato. Un segnale forte rivolto a chi il cambiamento non lo vuole affatto. 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.