La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

giovedì 23 giugno 2011

FAUSTO AMODEI AD ORISTANO

FAUSTO AMODEI AD ORISTANO


Ora
martedì 5 luglio · 18.30 - 20.30

Luogo
Sala conferenze Centro Servizi Culturali
Carpaccio, 9
Oristano, Italy

Creato da

Maggiori informazioni
MARTEDì 5 LUGLIO 2011 ore 18,30 Sala conferenze Centro Servizi Culturali Via Carpaccio, 9 a Oristano organizzato in collaborazione da Unla, Biblioteca Gramsciana Onlus, Nur s.n.c. si svolgerà un incontro con FAUSTO AMODEI dal titolo Dai Morti di Reggio Emilia al Cavalier, mentre l’Italia cambia. All’incontro dopo l’introduzione del direttore del Centro Servizi Marcello Marras coordinato da Giuseppe manias della Biblioteca Gramsciana parteciperanno oltre Fausto Amodei, Stefano Giaccone e Sergio Durzu.
Per informazioni: bibliotecagramsciana@libero.it (3493946245) UNLA 0783 71722.

Stefano Giaccone. Nato negli Stati Uniti si trasferisce nel 1966 a Torino. Dopo qualche esperienza minore fonda nel 1982 i Franti, gruppo seminale per la scena rock indipendente con suoni classificabili tra il folk e il jazz. Il gruppo si scioglie nel 1987. Collabora tra il 1990 e il 1993 con il gruppo punk Kina. Assieme al pianista Claudio Villiot pubblica un disco Corpi sparsi. Nel 1996 collabora con il gruppo O Zoo No per lo spettacolo Han Shan dedicato a Jack Kerouac, l'anno seguente per Teatridithalia compone le musiche e va in scena al Teatro dell'Elfo di Milano con lo spettacolo Addio papà respiro di Ferdinando Bruni dedicato ad Allen Ginsberg. Pubblica nel 1997 il primo album solista Le stesse cose ritornano con lo pseudonimo di Tony Buddenbrook. Dopo 2 EP nel 2003 ritorna con Tutto quello che vediamo è qualcos´altro, album di viaggi e ricerca interiore. Assieme a Mario Congiu pubblica nel 2004 Una canzone senza finale disco di cover di brani minori. Partecipa al Mantova Musica Festival. Tras o montes del 2006 legato alla tradizione dei folksinger americani (Phil Ochs) con arrangiamenti jazz riceve ottime recensioni registrato tra il Galles e l'Italia assieme a Dylan Fowler. Nel 2007 ispirandosi alla canzone d'autore e al melodramma pubblica l'album Come un fiore. Il disco è un concept album sulla morte. Nel 2009 con il commediografo inglese Peter Brett pubblica il disco sperimentale Viper Songs dove le musiche e parole si alternano. L'anno successivo nuovo disco da solista registrato in presa lo-fi Il giardino dell'ossigeno.

Sergio Durzu, 31 anni, insegnante di storia e sviluppatore web, è il
creatore e gestore da 7 anni del sito ilDeposito.org, archivio di
canti di protesta politica e sociale. Nel 2006 ha realizzato il
documento autoprodotto "Fausto Amodei, uno chansonnier di protesta".
Nel novembre del 2009 ha partecipato all'incontro "Se la vita ti dà
uno schiaffo - Omaggio a Ivan Della Mea", a cura dell'Archivio Storico
del Canzoniere delle Lame di Bologna.

Giuseppe Manias nasce ad Oristano nel 1969. Col fratello Luigi gestisce la Biblioteca Gramsciana. Nel 2007 ha curato per i Quaderni Tresso nel n. 60 la bibliografia all’unico discorso parlamentare di Antonio Gramsci e nel n. 63 della stessa rivista ha pubblicato, con un’introduzione di Aldo Borghesi, due suoi saggi dal titolo “Antonio Gramsci e il movimento anarchico nel periodo de L’ordine Nuovo” e “Camillo Berneri tra Antonio Gramsci e Carlo Rosselli”. E’ spesso impegnato in convegni e in attività divulgative nelle scuole sul pensatore alerese.

Fausto Amodei (Torino, 1935) è un cantautore e musicologo italiano. Inizia a studiare la fisarmonica da giovanissimo, passando poi al pianoforte e, infine, alla chitarra. Studia e si diploma presso il Liceo Alfieri, a Torino, per poi laurearsi in architettura. Allo stesso tempo continua la pratica musicale e inizia la sua attività politica nel movimento laico di sinistra Unità Popolare, fondato da Ferruccio Parri; nel 1966 diverrà anche deputato del PSIUP. Il nome di Fausto Amodei è legato indissolubilmente a quello del gruppo dei Cantacronache, da lui fondato a Torino nel 1958 assieme a Michele Straniero, Giorgio De Maria, Margot, Emilio Jona, Sergio Liberovici, ed al quale contribuirono e collaborarono anche letterati e poeti del calibro di Italo Calvino e Franco Fortini: il loro intento era quello di scrivere canzoni che si staccassero dagli standard dell'epoca, basati su melodie facili e testi d'amore, trattando anche tematiche politiche o d'attualità: è così che Amodei compose canzoni quali Il tarlo, feroce critica dell'economia capitalistica, La zolfara, cronaca di un incidente in miniera scritta insieme da Amodei e Straniero portata al successo da Ornella Vanoni nel 1961 o ancora Qualcosa da aspettare, riproposta poi nel 1964 da Enzo Jannacci. Tra le sue caratteristiche, che lo distinguono dagli altri membri del gruppo, l'uso dell'ironia e della satira, mediati certamente da Georges Brassens: infatti, sul finire degli anni '50, Amodei scopre il repertorio del grande cantautore francese, che in seguito ispirerà la prima produzione di Fabrizio De André; è per lui un'autentica folgorazione, e decide di tradurre diverse canzoni di Brassens in lingua piemontese, traduzioni che in seguito saranno definite da Brassens stesso, assieme a quelle in milanese di Nanni Svampa e di Beppe Chierici, come tra le migliori mai eseguite in ogni idioma (ricordiamo che Brassens, di madre napoletana, era capace di intendere piuttosto bene l'italiano). Nel 1960, in occasione dei moti popolari contro il governo di Fernando Tambroni che coinvolsero molte città italiane con scontri sanguinosi, morti e feriti, scrive la sua canzone più famosa, Per i morti di Reggio Emilia, ancora conosciutissima ed eseguita spesso in occasione di ogni manifestazione operaia e studentesca. La canzone è stata anche interpretata e registrata da Maria Carta, Milva e dagli Stormy Six. Un'altra sua canzone, La marcia della pace, viene incisa nel 1966 da Maria Monti, nell'album Le canzoni del no (pubblicato dai Dischi del Sole), che viene sequestrato in tutta Italia proprio a causa di questa canzone (scritta da Amodei in collaborazione con Franco Fortini), i cui versi "E se la patria chiama, lasciatela chiamare" vengono giudicati come sovversivi, in quanto invito all'obiezione di coscienza. Nel 1972 incide l'album Se non li conoscete: la canzone omonima è una feroce satira sul Movimento Sociale Italiano; sempre nello stesso anno collabora con Donatella Moretti, per cui scrive una canzone dell'album Conto terzi, Per troppo amore. Collabora anche al Nuovo Canzoniere Italiano di Ivan Della Mea e Giovanna Marini e incide per i Dischi del Sole. Dalla collaborazione con il gruppo bolognese Canzoniere delle Lame nasce il disco Il prezzo del mondo. Nel 1975 riceve il Premio Tenco; l'anno successivo compone una cantata per sei strumenti e quattro voci intitolata Il Partito, ispirata alle memorie politiche di Camilla Ravera. Nel 1983 collabora con Raffaella De Vita per lo spettacolo antimilitarista ‘’Gli allegri macellai’’. Si defila poi dall'attività musicale attiva fino alla fine del 2005, in cui fa uscire un nuovo album, intitolato con ironia "Per fortuna c'è il cavaliere", ed in cui riprende i concerti. Più volte, in interviste e in libri, Francesco Guccini ha citato Amodei tra i cantautori che lo hanno influenzato di più.I CCCP Fedeli alla linea hanno intitolato un loro EP del 1985 Compagni, cittadini, fratelli, partigiani, traendo il titolo dal verso iniziale di Per i morti di Reggio Emilia.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.