La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 21 settembre 2011

Stagione concertistica 2011-2012 del Teatro Lirico di Cagliari




La Stagione concertistica vede impegnati l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico da ottobre 2011 a marzo 2012. Ognuno dei quindici programmi musicali proposti è eseguito due volte in abbonamento ed è presentato in “anteprima”, la mattina alle 11, per i giovani delle scuole. Il complesso corale è impegnato in nove programmi, alcuni dei quali in un ruolo di assoluta rilevanza. Sei solisti, tra i quali quattro pianisti, una violinista ed un clarinettista, arricchiscono il cartellone con una significativa rassegna della letteratura concertistica classica, romantica e moderna. Oltre a questi, una notevole compagine di cantanti solisti sarà impegnata in tutto l’arco della stagione, soprattutto nei concerti che hanno in programma messe ed oratori.

La Stagione concertistica celebra due importanti anniversari: il bicentenario della nascita di Franz Liszt (1811-2011), con una serata che propone, oltre al celebre Concerto n. 2 per pianoforte, un brano di raro ascolto come Malédiction, per pianoforte e orchestra d’archi; e soprattutto il centocinquantesimo della nascita di Claude Debussy (1862-2012), a cui è dedicato un rilevante ciclo, Omaggio a Debussy, con ben sette programmi, quasi la metà dell’intero cartellone. Per celebrare il grande compositore francese si è scelto di eseguirne, oltre ad alcune tra le pagine più popolari ed amate dal pubblico (La mer, Prélude à l’après-midi d’un faune, Nocturnes), lavori poco od affatto eseguiti, quali La damoiselle élue, Printemps, la Petite suite, la cantata L’enfant prodigue. Alternando i grandi capolavori del catalogo debussiano a composizioni meno note o da riscoprire, si vuol suggerire un percorso di approfondimento non scontato ed, allo stesso tempo, sollecitare un arricchimento della conoscenza dell’autore.

Il programma musicale spazia dal Classicismo (Mozart, Beethoven, Schubert) che costituisce il fondamento di un repertorio degno di questo nome e del bagaglio tecnico-artistico di qualunque complesso orchestrale e corale, al Romanticismo e Tardo-romanticismo (con particolare attenzione all’area russa ed a quella francese), fino al Novecento di Britten, Elgar, Satie, Copland, Bernstein e Berio. Non trascurabile la presenza di Strauss e Mahler, non foss’altro che per l’impegno richiesto ai musicisti dell’orchestra in termini di maturità e pienezza di suono. E c’è anche spazio per la musica contemporanea, con il trentaquattrenne friulano Cristian Carrara ed una nuova composizione di Michele Dall’Ongaro che viene presentata in prima esecuzione assoluta, come ormai consuetudine, su commissione del Teatro Lirico di Cagliari. Tra i generi proposti, oltre a quello del concerto solistico, trovano spazio nove sinfonie, tra le quali alcune pietre miliari del repertorio: la Haffner e la Jupiter di Mozart, la Grande di Schubert, la Quinta di Čajkovskij, la Quarta di Mahler. Si ascolteranno poi l’Ottava di Dvořák, la Terza di Saint-Saëns, la Sinfonia in re minore di Franck e la Prima di Kalinnikov, oggi praticamente sconosciuta, ma in grado di esercitare un indiscutibile fascino anche sul grande pubblico. Quattro Messe (Mozart, Rossini e Fauré), più i Chichester Psalms di Bernstein, formano un solido e vario impaginato di musica sacra o di ispirazione spirituale, mentre quattro brani si possono ascrivere al genere della cantata per coro e orchestra. Ouvertures, suites e poemi sinfonici completano il cartellone.

Entrando nel dettaglio dei singoli programmi musicali, è possibile individuare nella compagine dei direttori, protagonisti della stagione, alcuni nomi di solida e brillante fama internazionale, affiancati da altri giovani, italiani e non, che vantano già ampi successi di pubblico e critica. Si è, così, cercato un adeguato equilibrio tra i due gruppi, valorizzando i giovani talenti nell’affidare loro repertori adatti a metterne in luce qualità tecniche e musicali ed esaltando le doti di personalità e di dominio tecnico dei direttori di maggiore esperienza.

A Hubert Soudant spetta il compito, nelle serate inaugurali del 21-22 ottobre, di guidare Orchestra e Coro del Teatro Lirico all’interno del repertorio classico, da Mozart a Schubert, ambito in cui il rapporto tra le compagini cagliaritane e l’esperto direttore olandese ha già avuto modo di esprimersi assai brillantemente.
Il giovane Daniele Giorgi deve accompagnare, il 28-29 ottobre, il virtuosismo romantico di Michele Campanella e proporre all’ascolto del pubblico, nella seconda parte della serata, una delle sinfonie più popolari di Dvořák.
Al britannico Jonathan Webb, rinomato per le eccellenti interpretazioni del repertorio inglese del Novecento, viene affidato, il 4-5 novembre, un raffinato programma incentrato sul tema del mare, inteso soprattutto come luogo ed ambito di vibranti emozioni e di misteriosi rimandi culturali.
Il Meeresstille und glückliche Fahrt di ispirazione letteraria goethiana che Webb dirige nella versione di Mendelssohn, apre anche il concerto successivo, il 22-23 dicembre, affidato al giovane Giacomo Sagripanti che ne offre, invece, la visione beethoveniana. La prima parte del programma incornicia il nuovo brano di Michele Dall’Ongaro, per coro femminile ed orchestra che ha per ispirazione (e testo cantato) una lirica della poetessa polacca Wislawa Szymborska, tratta dalla raccolta Attimo, appartenente a «La gioia di scrivere - tutte le poesie (1945-2009)», edita, in Italia, da Adelphi. Il tema che accomuna i brani di questo concerto natalizio è, quindi, quello della riflessione intimistica sul valore del tempo nella coscienza dell’esistenza terrena. La seconda parte del concerto è interamente dedicata a Vassilij Kalinnikov: un autore oggi pressoché ineseguito, anche se la sua Sinfonia n. 1, uno dei cavalli di battaglia di Arturo Toscanini, ha tutte le caratteristiche per essere amata dal pubblico anche al primo ascolto.
L’esperto Filippo Maria Bressan dirige, il 13-14 gennaio, uno dei capolavori assoluti della letteratura sacra ottocentesca, la Petite Messe solennelle di Rossini, mentre a Donato Renzetti è stato affidato, il 27-28 gennaio, un programma di raffinato virtuosismo, al centro del quale spicca uno dei capolavori debussiani più amati: La mer.
Ancora Novecento nel concerto successivo, il 3-4 febbraio, ed ancora Debussy, in un impaginato che ha il sapore di una cartolina illustrata che racconta della vecchia Europa e della giovane America: Giuseppe Grazioli accompagna Giampiero Sobrino nello scintillante e virtuosistico Concerto per clarinetto di Aaron Copland e dà quindi colore e sostanza alle suggestioni della suite Appalachian Spring ed ai Chichester Psalms di Leonard Bernstein.
Tutto russo, invece, il programma del 10-11 febbraio diretto dal giovane Daniele Rustioni, con un virtuoso pianista che affronterà le vette del Concerto n. 4 di Rachmaninov: Sean Botkin, giovane americano, sostenuto, nel suo avvio di carriera internazionale, proprio dalla Fondazione Rachmaninov.
Renato Palumbo dirige un concerto d’atmosfera francese e d’ispirazione intimistica e contribuisce al ciclo Omaggio a Debussy con uno dei brani più preziosi, tra quelli meno noti del compositore: Printemps. Il 17-18 febbraio si potrà riascoltare, tra l’altro, il celebre Requiem di Fauré.
Da Brahms - con il Concerto in re minore affidato al pianista cagliaritano Maurizio Moretti - a Debussy, con la scène lyrique per soli, coro e orchestra, L’enfant prodigue, con un’incursione anche nella musica contemporanea, una fascinosa ouverture di Cristian Carrara: è variegato e seducente il programma affidato al giovane Matthieu Mantanus che ritorna a Cagliari, il 24-25 febbraio, dopo il successo dello scorso anno. La cantata L’enfant prodigue fu composta da Debussy a conclusione degli studi al conservatorio e, con essa, il ventiduenne compositore vinse, nel 1884, il Grand Prix de Rome: concepita sotto gli influssi di Massenet e di Lalo risale, dunque, al periodo formativo del musicista.
Grande attesa per l’esibizione della stella cagliaritana Anna Tifu che è la protagonista della prima parte del concerto successivo, il 2-3 marzo, diretto da Gabor Ötvös, con uno dei più amati concerti per violino, quello di Sibelius. La seconda parte, sempre immersa in atmosfere nordiche, racconta le vicende di due brillanti personaggi della cultura popolare: Peer Gynt e Till Eulenspiegel.
Il penultimo concerto del ciclo Omaggio a Debussy, affidato alla bacchetta di Roman Brogli-Sacher, propone, il 9-10 marzo, un altro lavoro poco noto del compositore francese: La damoiselle élue, il cui mondo sonoro, come scrive Paolo Cecchi, «possiede già l’originalità stilistica dei capolavori della maturità, e in essa il fascino della tarda orchestra wagneriana viene elaborato come influsso, non come calco. Da poco tornato da Bayreuth ove aveva assistito al Parsifal, Debussy di quella ammiratissima partitura prese infatti ciò che gli serviva, evitando un’imitazione comunque filtrata, che sarebbe risultata fatale per l’esito estetico del lavoro». Prezioso e suggestivo l’accostamento con l’iridescente Quarta di Mahler.
I Folksongs di Berio con la voce estesa e calda di Anna Malavasi, protagonista in Carmen di Bizet il prossimo dicembre al Teatro Lirico di Cagliari, sono al centro del concerto diretto da Hansjörg Schellenberger il 16-17 marzo che chiude, il ricco Omaggio a Debussy, con il celeberrimo Prélude à l’après-midi d’un faune e la serata con la Terza di Saint-Saëns, lavoro dedicato dal compositore all’amico Franz Liszt che morì quello stesso anno, due mesi dopo la prima esecuzione della sinfonia, avvenuta il 19 maggio 1886.
Anthony Bramall, apprezzata ed abituale presenza nelle stagioni cagliaritane, conclude, quindi, la Stagione concertistica, il 23-24 marzo, con un programma paradigmatico della classicità in musica e con due veri e propri monumenti del repertorio: l’ultima sinfonia mozartiana e il Concerto n. 4 per pianoforte di Beethoven, affidato al talento del giovane rumeno Andrei Licaret.


La Stagione concertistica 2011-2012 si avvale della collaborazione di: Fondazione Banco di Sardegna, Gruppo Collu, Trasporti Italia Villano, Ottica 4 Eyes, Capitta & Partners.

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