La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 18 giugno 2014

Da oggi in edicola il nuovo numero di MicroMega (4/2014)

Da oggi in edicola il nuovo numero di MicroMega (4/2014) 
 





































Qualche settimana fa ha creato sensazione il lungo saggio di Chomsky, Tattersall e altri sul “mistero dell'evoluzione del linguaggio”, uscito suFrontiers of PsychologyMicroMega lo rende ora disponibile ai lettori italiani, con una presentazione di Telmo Pievani , che ne mette in rilievo pregi e limiti. È il saggio che chiude il nuovo numero (4/2014) della rivista diretta daPaolo Flores d'Arcais , in edicola e su iPad da martedì 17 giugno.

Un volume che – dopo le recenti elezioni europee – non poteva che aprirsi con un lungo editoriale del direttore, che analizza tutte le forze in campo in Italia, dal Pd a Forza Italia, dai 5 Stelle alla Lista Tsipras. Mentre di Europa ragionanoPierfranco PellizzettiTommaso Fattori eMichel Wieviorka.

Il Brasile è al centro delle cronache di questi giorni per via dei mondiali: ma, al di là del luccichio dei megaeventi, che cosa è diventato questo immenso paese dopo dieci anni di lulismo?Marco d'Eramo , in un lungo saggio-reportage, spiega che gli innegabili progressi sul piano della redistribuzione non riescono a nascondere le ancora enormi diseguaglianze, tangibili persino nell'organizzazione urbanistica delle città.

Il volume ospita poi una sezione dedicata al pensiero di Thomas Piketty , l'autore del fortunato e poderoso Le Capital au XXIe siècle, che,  prima in un'intervista e poi in un dialogo con l'antropologo David Graeber , spiega perché una tassa globale sulla ricchezza è l'unica ricetta per una maggiore giustizia sociale. E la crisi della democrazia, stavolta nei suoi aspetti più politici e istituzionali, è al centro di una disputa in quattro atti tra il filosofo e linguista Raffaele Simone , che suggerisce di considerare i princìpi della democrazia delle 'finzioni' costitutive, e Paolo Flores d'Arcais , per il quale la democrazia “è radicale o non è”. 
 
Infine, non potevano mancare la scienza, con uno scoppiettante dialogo a tutto campo tra il matematico impertinente Piergiorgio Odifreddi e lo scienziato Jared Diamond , e la filosofia, con un saggio di Maurizio Ferraris sul rapporto di Heidegger con il nazismo, alla luce della recente pubblicazione dei 'quaderni neri'.
 
IL SOMMARIO
 
LA LINEA GENERALEPaolo Flores d’Arcais - Per la critica dei risultati elettorali Da oggi il ‘rottamator gentile’ Matteo Renzi – unico trionfatore alle scorse elezioni europee – non ha più scuse: o riforme o rischia di finire presto nella polvere. Ma di quelle di cui avrebbe bisogno il paese – improntate al più intransigente giustizialismo per estirpare evasione, corruzione e mafie – non pare ci sia l’intenzione. E non pare ci sia neanche chi possa farsene bandiera: tra un M5S troppo concentrato sul proprio ombelico e una Lista Tsipras che avrebbe potuto partorire un elefante (politico) e che invece – pur di tenere in vita le nomenklature dei partitini – ha prodotto un topolino.

ICEBERG 1 - agorà Europa
Pierfranco Pellizzetti - Dal sogno di Ventotene all’incubo dei Piigs Nessuna grande sorpresa a livello europeo alle recenti elezioni per il parlamento dell’Ue. Come era ampiamente prevedibile, aumenta a Strasburgo la pattuglia di euroscettici/eurocritici, peraltro per nulla omogena al suo interno. A conferma che ormai la logica politica destra/sinistra è stata sostituita da quella sopra/sotto, establishment/popolo. E le colpe di questo disastro – che hanno tragicamente disperso le migliori tradizioni politiche dei primi europeisti, a cominciare dai ‘nostri’ Colorni, Rossi e Spinelli – sono tutte delle classi dirigenti degli ultimi decenni.Tommaso Fattori - Nostra acqua quotidiana Incidere sulle politiche europee da parte dei cittadini è difficile, ma non impossibile. Come dimostra l’Iniziativa dei cittadini europei sull’acqua come bene comune, che ha costretto la Commissione europea a fare i conti con l’opinione pubblica mobilitata attorno alla campagna. Un primo vero tentativo di costruire una società civile europea che, come Davide contro Golia, riesca a gettare sabbia negli ingranaggi delle politiche d’austerità imposte dalla trojka.

Michel Wieviorka - L’Europa ostaggio dei nazionalismi 
L’Europa unita nasce inizialmente come progetto morale ed etico prima ancora che politico ed economico. Oggi, tuttavia, di quell’afflato che guidò un gruppo di uomini di buona volontà in un continente ancora devastato dalla guerra rimane ben poco, e l’Unione europea si trova stretta fra una crisi economica che ha facilmente ragione di ogni idealità morale e un’ondata euroscettica e nazionalista, evidenziata dalle ultime elezioni europee, che ne contesta i valori di base.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTEROMarco d’Eramo - Il Brasile nel pallone. Un bilancio di dieci anni di lulismo Schiacciato tra la sempre incombente presenza dei militari e il peso sproporzionato degli oligarchi, il Brasile che oggi ospita i Mondiali di calcio è un paese radicalmente diverso rispetto a vent’anni fa, ma che allo stesso tempo continua a fare i conti con i fantasmi del passato. E il lulismo, che lo ha dominato a partire dai primi anni Duemila, ha sempre oscillato fra necessità del compromesso e connivenza con i poteri forti.FILOSOFIA / FILOSOFIEMaurizio Ferraris - Quaderni di tenebra È ormai noto che il rapporto di Heidegger con il nazismo fu tutt’altro che ‘una fesseria’, come lui stesso tentò di minimizzare nel dopoguerra. La recente pubblicazione dei ‘quaderni neri’ – che mescolano nazismo, antisemitismo e culto mistico del segreto – non fa che confermare quanto l’ideologia nazista fosse intrinseca al pensiero dell’autore di Essere e tempo. Tanto che fu lui stesso a disporne la pubblicazione dopo l’opera omnia. Forse convinto che nel momento in cui fossero usciti il vento della storia sarebbe già tornato a soffiare nel verso giusto (per lui).ICEBERG 2 capitalismo / capitalismiconversazione con Thomas Piketty - Ritorno a Balzac. Combattere le diseguaglianze con la trasparenza Il suo Il capitale nel ventunesimo secolo sta facendo il giro del mondo, riscuotendo l’interesse e l’approvazione di premi Nobel come Paul Krugman e Joseph Stiglitz. Eppure, l’economista francese Thomas Piketty si schermisce e afferma che questo corposo saggio sulla dinamica del capitalismo e l’aumento delle diseguaglianze non sarebbe stato possibile “senza il coinvolgimento di tutte le persone con le quali ho lavorato”. Un lavoro di squadra, dunque, basato sull’analisi di una mole enorme di dati storici, che inutilmente i fogli della finanza internazionale cercano di contestare.Thomas Piketty / David Graeber - Come uscire dal debito. La guerra ai ricchi che nessuno ha il coraggio di fare Se Thomas Piketty è stato definito ‘l’economista rockstar’ a causa del travolgente successo del suo libro sull’andamento delle diseguaglianze sociali negli ultimi tre secoli, il nome di David Graeber è invece associato al tema del debito e al movimento di Occupy Wall Street. All’analisi, entrambi gli autori affiancano proposte che sembrano dividerli: una tassa globale sulla ricchezza nel caso del francese, un annullamento del debito per l’americano.

DIALOGO
Piergiorgio Odifreddi / Jared Diamond - Il piacere della scienza Incredibile poliglotta (parla 13 lingue!), Jared Diamond è biologo, fisiologo, ornitologo, antropologo. Straordinario divulgatore scientifico, l’autore di Armi, acciaio e malattie in questo scoppiettante dialogo con l’impertinente matematico italiano racconta come sia passato dallo studio della cistifellea a quello dei riti tribali delle popolazioni della Papua Nuova Guinea.ICEBERG 3 - questioni di democraziaRaffaele Simone - Come la democrazia fallisce 
Uguaglianza, sovranità popolare, accessibilità universale delle cariche: sono tre pilastri della democrazia liberale rappresentativa. Ma sono anche tre ‘finzioni’: anzi, sono i pilastri della democrazia finché rimangono delle ‘finzioni’. Se invece le si prende troppo sul serio, la democrazia è esposta a gravi eccessi ed errori. E, infine, destinata al fallimento.
Paolo Flores d’Arcais - La democrazia è radicale o non è È vero che la democrazia è a rischio se i suoi princìpi fondamentali, a partire da eguaglianza e sovranità popolare, vengono presi troppo sul serio ed ‘estremizzati’? Siamo proprio sicuri che i pericoli per la democrazia vengano dai movimenti che – talvolta in maniera scomposta – pretendono che quei princìpi vengano realizzati quanto più pienamente possibile? Non sarà invece che è il professionismo della politica – come già intuito da Weber – a costituire la tomba della democrazia?

Raffaele Simone / Paolo Flores d’Arcais - Democrazia tra essere e dover essere 
Che la democrazia sia in crisi è ormai diventato quasi un refrain. Ma individuare le ragioni di questa crisi – e di conseguenza gli strumenti per superarla – è tutt’altro che semplice, e le analisi e le proposte possono divergere anche radicalmente. La democrazia è in crisi perché le sue ‘finzioni costitutive’, se prese troppo sul serio, portano a eccessi ed errori? Oppure perché i suoi princìpi fondanti sono sistematicamente disattesi dalle classi dirigenti?
SAGGIOMarc D. Hauser, Charles Yang, Robert C. Berwick, Ian Tattersall, Michael J. Ryan, Jeffrey Watumull, Noam Chomsky e Richard C. Lewontin - Il mistero dell’evoluzione del linguaggio (presentazione di Telmo Pievani)
Per comprendere l’evoluzione del linguaggio servono prove sulle sue origini e sui processi che ne determinano il cambiamento. Negli ultimi quarant’anni abbiamo assistito letteralmente a un’esplosione di ricerche su questo tema e alla sensazione diffusa di aver compiuto sensibili progressi in merito. Ma la ricchezza di idee proposte è accompagnata da scarse evidenze e, sostanzialmente, da nessuna spiegazione di come e perché si siano evolute le capacità di rappresentazione e quelle computazionali del nostro linguaggio. Le più importanti domande sulle origini e l’evoluzione della nostra capacità linguistica sono tuttora senza risposta.
 

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