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mercoledì 29 febbraio 2012

Oetzi...padre di Bolzano e madre sarda?

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La mummia del Similaun
aveva antenati in Sardegna


Quando scrissi il mio libro SHRDN Signori del mare e del metallo, inserii un corposo capitolo sulle culture del Rame e del Bronzo in Alto Adige, e perché notai forti similitudini con la Sardegna dello stesso periodo. Leggere oggi questo articolo...conforta il mio scritto e suggerisce che le contaminazioni culturali delle civiltà con quelle dei sardi, sono più antiche di quanto molti pensano.
Aveva occhi marroni, era intollerante al lattosio e aveva probabilmente un antenato in comune con gli attuali abitanti di Sardegna e Corsica: è l'identikit di Oetzi, la celebre mummia del Similaun, ricostruito grazie alla prima mappa completa del suo Dna.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata condotta da un gruppo internazionale coordinato dall'antropologo Albert Zink, dell'Accademia Europea di Bolzano. Scoperto nel 1991 in Alto Adige, sul versante italiano delle Alpi Otztal, Oetzi è ora conservato presso il museo archeologico di Bolzano.

I ricercatori cercano di scoprire i suoi segreti sin dalla sua scoperta, precedenti studi hanno ipotizzato per esempio che sia morto violentemente, colpito a morte da una freccia alla schiena e poi da un corpo contundente. Ora la mappa del suo Dna sta svelando i segreti della sua vita, oltre al colore degli occhi e agli antenati in comune con sardi e corsi, lo studio ha rivelato che il gruppo sanguigno di Oetzi era lo zero, che l'uomo aveva una predisposizione alle malattie cardiovascolari (corroborate dalle calcificazioni vascolari trovate nella mummia) e che molto probabilmente soffriva della malattia di Lyme. Questa è trasmessa dalle zecche e si manifesta con un eritema, febbre e dolori muscolari ed è provocata dal batterio Borrelia burgdorferi, del cui Dna sono state trovate tracce nel genoma di Oetzi. "Lo studio del Dna di Oetzi ha svelato - spiega Zink - che l'uomo aveva un gene che non gli permetteva di digerire il lattosio in età adulta".

Dal punto di vista evolutivo, ha aggiunto, gli uomini si sono adattati gradualmente alla digestione del latte animale "solo con l'addomesticamento degli animali". "Quando lavoriamo con antichi Dna, i campioni sono spesso degradati e risultano in frammenti molto brevi, comparati ai campioni di Dna moderni", osserva Timothy Harkins, della Life Technologies che fornisce servizi e strumenti per le analisi del Dna e che ha partecipato al lavoro. "La sfida - aggiunge - è dare un senso alla lettura di queste brevi sequenze e per riuscire a comprendere cosa ci dice un genoma così antico".

Per interpretare la mappa del Dna di Oetzi, i ricercatori hanno confrontato il suo Dna anche con altri genomi provenienti da tutta Europa. "E stato dimostrato - spiega Zink - che con l'attuale popolazione della Sardegna e Corsica vi sono numerose sovrapposizioni. Ciò significa che gli abitanti di queste isole e l'uomo del Similaun hanno avuto antenati comuni". Lo studio ha inoltre dimostrato che Oetzi appartiene a un aplogruppo Y molto raro in Europa (conservato in regioni isolate, come Sardegna e Corsica) e ciò fa immaginare che gli antenati di Oetzi sianno emigrati dall'Oriente nel neolitico.

Fonte l'Unione Sarda.

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