La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

martedì 17 aprile 2012

Klimt e Hoffmann, il pittore e l'architetto

da Tiscali Arte

Klimt e Hoffmann, il pittore e l'architetto

di Melisa Garzonio
L’ossessione della Femme fatale. Incarnazione del piacere totale e del male estremo. Quando “Giuditta” fu presentata la prima volta, nel 1901, alla decima mostra della Secessione viennese, il pubblico ammutolì. Troppo seducente lo spettacolo di quella bocca crudele e della flessuosa nudità, dal seno all’ombelico, appena accarezzata da un impalpabile vestito in foglia d’oro, maliziosamente scostato sul lato sinistro. Il tema della Giuditta, tratto dal libro biblico apocrifo, la giovane e ricca vedova di Betulia, città giudea di confine, che decapita il nemico babilonese Oloferne con la spada, era un chiodo fisso per  Gustav Klimt. “Giuditta I” (nella foto) e “Giuditta II”, nella variante altrettanto sensuale e crudele della danzatrice Salomè, del 1909, provenienti rispettivamente dal Belvedere di Vienna e dalla veneziana Ca’Pesaro, sono di nuovo esposte insieme in Laguna, cent’anni dopo l’applaudita rassegna della Biennale di Venezia del 1910, in una straordinaria mostra al Museo Correr.

L’esposizione, curata da Alfred Weidinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco, è sgargiante di ori e argenti, di dipinti rari e preziosi apparati, di mobili, disegni e incredibili gioielli, e di elaborate ricostruzioni storiche che raccontano la genesi e l’evoluzione dell’opera di Klimt e il suo rapporto con quanti, come lui, parteciparono all’avventura intellettuale della Secessione viennese. Personaggi di spicco, come George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser e, soprattutto, l’architetto e interior designer Josef Hoffmann, l’amico e alter ego con cui il viennese Gustav condivide incarichi e si partisce clienti, sodale nell’impresa più audace, il raggiungimento del Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale.  

Gustave Klimt. Nel segno di Hoffmann e della Secessione”.Venezia, Museo Correr, fino all’8 luglio
www.mostraklimt.it


Ci sono anche queste…

Vivere alla Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro
Sono mobili, tappeti, vasi, lampade, specchi, poltrone, sono gli arredi capolavoro progettati da Gio Ponti (1891–1979), il grande architetto milanese, il padre del nostro design. Emozionante la visita nei locali delle tre case di famiglia (via Randaccio, via Brin e via Dezza). A cura di Francesca Molteni e Franco Raggi.
Dove: Milano, Ordine degli Architetti, via Solferino  17
Quando: fino al 4 maggio
Info: http://fondazione.ordinearchitetti.mi.it/
Opera cult: l’album delle foto di famiglia, aperto dalla figlia Lisa, oggi novantenne. Che tenerezza la foto di papà al tavolo da lavoro (disegnato da Ponti, naturalmente)

“Picasso and Modern British Art”
Non è la solita mostra picassiana. Del genio spagnolo vengono messe in luce le influenze, più o meno velate, sui maggiori protagonisti dell’arte inglese del ‘900. Come fu recepito il gesto che ribalta le forme del mondo geometrizzandole a suo capriccio? Come furono elaborate certe profanazioni e decostruzioni delle fisionomie e delle prospettive?
Dove: Londra, Tate Britain
Quando: fino al 15 luglio
Info: www.tate.org.uk
Opera cult: il momento dei confronti, tra Pablo e quattro grandi inglesi che hanno guardato al cubismo: Henry Moore, Graham Sutherland, Francis Bacon e David Hockney

“Evan Penny. Realismo dell’inganno”
Classe 1973, si è diplomato all’Albertina College of Art and Design di Calgary, in Canada, dove la sua famiglia si era trasferita dal Sudafrica. Si perfeziona in scultura figurativa, che personalizza con una particolare tecnica, l’anamorfosi, molto in voga fra gli artisti nel Rinascimento. Significa realizzare immagini distorte, visibili solo se si osserva da un determinato punto.
Dove: Catanzaro, Museo Marca
Quando: dal 21 aprile al 15 luglio
Info: www.museomarca.com
Opera cult: una delle opere più note di Penny, Aerial #2 (206), un corpo nudo di uomo in silicone pennellato di colore 

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