La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

martedì 24 aprile 2012

Presentazione del libro "L'ISOLA SACRA. Ipotesi sull'utilizzo cultuale dei nuraghi" di Augusto Mulas

Presentazione del libro "L'ISOLA SACRA. Ipotesi sull'utilizzo cultuale dei nuraghi" di Augusto Mulas
    • venerdì 27 aprile
    • 18.30 fino a 20.30

  • Libreria Mondadori Caffè Letterario "Atene Sarda", in Via Efisio Tola n°11, a Nuoro

  • Venerdì 27 Aprile, alle ore 18,30, presso la Libreria Mondadori Caffè Letterario "Atene Sarda", in Via Efisio Tola n°11, a Nuoro, si svolgerà la presentazione del libro "L'ISOLA SACRA. Ipotesi sull'utilizzo cultuale dei nuraghi" di Augusto Mulas, ed. Condaghes.

    Sarà presente l'autore.

    Augusto Mulas: originario di Ozieri (SS), ha conseguito la laurea in Lettere Classiche a indirizzo archeologico preistorico e protostorico per la Sardegna presso l´Università di Sassari con una tesi sui rapporti tra la Sardegna nuragica e il Mediterraneo in età protostorica. Durante gli studi ha partecipato a numerose campagne di scavo tra le quali quelle realizzate presso l´insediamento protostorico di ´Es Canutells´, Minorca (Spagna) del periodo Talayotico (1300 circa a.C.), nell´insediamento preistorico di ´Monte d´Accoddi´ a Sassari, nel nuraghe ´Sa Figu´ di Ittiri e ancora nel villaggio medievale di Geridu a Sorso. Appassionato da sempre della preistoria della Sardegna, ha girato l´intera isola per visitare e studiare di persona i siti archeologici.

    Possiamo ancora parlare dei nuraghi come roccaforti erette dalle bellicose popolazioni della Sardegna preistorica? Oppure è giunto il momento di dare un´interpretazione diversa dell´utilizzo cui erano destinate queste costruzioni megalitiche?
    L´enorme quantità di informazioni e di dati scaturiti negli ultimi decenni da ricerche archeologiche sempre più puntuali, condotte per la gran parte da addetti ai lavori, ma anche da validi ricercatori indipendenti, hanno provocato un laceramento nel paradigma che definisce il nuraghe come una ´fortezza´.
    La sempre più frequente restituzione di contesti cultuali dall´interno e dall´esterno della struttura nuraghe ha indotto l´Autore verso l´analisi sistematica di tali risultati, inducendolo alla conclusione che il motivo fondante che spinse l´uomo nuragico a progettare e innalzare migliaia di strutture in tutta l´isola vada ricercato nell´ambito del sacro. Ne scaturisce un´ipotesi di utilizzo più orientata verso la sfera religiosa, cultuale e rituale anziché militare.
    Inoltre, è riportata la recente rivelazione che presuppone la disposizione territoriale del ´Santu Antine´ di Torralba e dei nuraghi a esso limitrofi, distribuiti rispettando la posizione delle sette stelle principali dell´ammasso delle Pleiadi.

    La civiltà nuragica svolse un ruolo di primissimo piano all´interno del Mediterraneo occidentale protostorico, intessendo rapporti culturali, commerciali e di scambio di conoscenze con le più progredite civiltà a essa contemporanee, raggiungendo punte di eccellenza in diversi settori quali: l´architettura, l´ingegneria idraulica, la carpenteria e l´artigianato tessile, ceramico e metallurgico. Recenti e importanti studi archeoastronomici dimostrano come i nuragici fossero profondi conoscitori dei fenomeni celesti, testimoniato dall´orientamento delle loro costruzioni secondo i più importanti punti solstiziali ed equinoziali.
    Da questa ricerca emerge la visione dei nuraghi come strutture complesse, perni della vita civile e sociale di un popolo che seppe costruire, tremilacinquecento anni orsono, una singolare civiltà. Le torri di pietra, simbolo incontrastato di questa straordinaria cultura, sono interpretate dall´Autore basandosi sui risultati degli scavi condotti, come costruzioni appartenenti alla sfera della devozione: sentinelle inamovibili fra cielo e terra, ordinatori del tempo e dello spazio. Dalla densità e la dislocazione nel territorio di queste strutture ne deriva l´immagine di un´isola, segnata dal contatto simbolico tra gli elementi terreni e quelli del firmamento. Attraverso i nuraghi e i pozzi sacri, il popolo nuragico entrava in sintonia con i princìpi divini del sole, della luna e dell´acqua offrendo le ricchezze della terra e gli oggetti preziosi del quotidiano.
    E forse ne sono testimonianza i versi delle ´Teogonia´ di Esiodo: «...e poi generò Telegono per l´aurea Afrodite; quelli molto lontano, in mezzo ad isole sacre, regnavano su tutti gli illustri Tirreni».

    INGRESSO LIBERO

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