La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 18 aprile 2012

Addia di Paola Alcioni e Antonimaria Pala (Maria Virginia Siriu, Andrea Congia e Juri Deidda) - Giovedì 19 e Sabato 21 Aprile 2012 - Cagliari Stagione teatrale 2012 adulti “Satyagraha”


Addia di Paola Alcioni e Antonimaria Pala (Maria Virginia Siriu, Andrea Congia e Juri Deidda) - Giovedì 19 e Sabato 21 Aprile 2012 - Cagliari
Stagione teatrale 2012 adulti “Satyagraha”
Addia di Paola Alcioni e Antonimaria Pala


Giovedì 19 Aprile 2012 - ore 18:00
Sabato 21 Aprile 2012 - ore 21:00
Ingresso spettacolo 10 €uro, ridotto di legge e per gruppi di almeno 10 persone 6 €uro
INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI: tel.070/2040717 cell.388/3679790
e-mail: direzione.theandric@gmail.com
Teatro Theandric, Teatro via G.Cantore, 62, 09134 Cagliari-Pirri

Addìa
di Paola Alcioni e Antonimaria Pala

Maria Virginia Siriu, attrice

Andrea Congia, chitarra classica

Juri Deidda, sax tenore e soprano
Valentina Chirico per Manifattura Karalitana, abiti di scena
Lorenzo Perra, luci
Maria Virginia Siriu, regia

Il reading Addia, che vede in scena Maria Virginia Siriu attrice, Andrea Congia alla chitarra classica e Juri Deidda al sax, è un viaggio nell'intimità ancestrale dell'isola sarda.
Ha debuttato il 7 marzo 2012 al Teatro Tonio Dei di Lanusei.
Liberamente ispirato al romanzo omonimo “Addia”, vincitore della sezione in lingua sarda del Premio DELEDDA 2008, che riconduce ad unità attraverso l’utilizzo di un’unica grafia, le due principali varietà della lingua in cui è scritto (varietà campidanese e logudorese). Lingua sarda che è doppiamente presente: protagonista della scrittura e del tessuto narrativo. Da un lato perché molta parte della narrazione ruota intorno al sardo e alla proibizione (1567) di esso nei collegi dei gesuiti appena aperti in Sardegna, a causa di accordi intervenuti tra il sovrano spagnolo ed il Papa Nero. Dall’altro perché i due coautori operano una scelta precisa, erigendo la lingua a simbolo ma anche a pratica vissuta di libertà.
Il testo prende vita sulla scena in un ritmo sincopato che si fa parola, suono, movimento, visione. 
Addia, storpiatura del suo vero nome, ma anche avverbio della lingua sarda che significa oltre, si muove oltre lo spazio e il tempo, sospesa tra le dimensioni della vita materiale e spirituale. L'energia, come un vento forte, la pervade e la unisce alla natura indomita, al battito della terra che con lei attraversa i suoi cicli di nascita,  morte e rinnovamento.
È  dalla natura, dalle sue erbe e piante che Addia trae i medicamenti per  coloro che cercano cure per il corpo ma anche per l'anima. I medicamenti da soli non bastano, se non accompagnati dai “brebus”. Magia e potere della parola, del superamento delle dicotomie razionalistiche.
Attraverso la sua storia, si apprende che il di là al quale spesso ci contrapponiamo sta più a portata di mano, segreto nel nostro intimo, dentro di noi, pur (di)sconosciuto e censurato.
La sua storia costituisce il paradigma di una lotta nonviolenta che vede nella ricerca della propria identità il primo passo per una riaffermazione culturale e politica. Lei che è tutt'uno con le forze della natura e con questa terra di Sardegna  in cui la volontà  di autodeterminazione del popolo ribelle non si è mai sopita.  E' accusata di stregoneria e imprigionata.
Anche in prigione recita il padre nostro in sardo, trasgredendo un preciso divieto.
La lingua del popolo, questa bellissima lingua dai suoni magici, è il suo baluardo e quello di chiunque voglia, anche oggi, riappropriarsi delle proprie radici per costruire un futuro possibile in una dialettica tra identità locale e villaggio globale.
DIRE, RECITARE, ASCOLTARE la lingua sarda è di per sé straordinario, rivoluzionario e rivitalizzante.
Coproduzione Theandric Teatro Nonviolento/Figli d'Arte Medas
Paola Alcioni,
Cagliaritana, copywriter e traduttrice in lingua sarda, vincitrice dei più importanti premi di poesia in lingua sarda (Ozieri, Pasada, Romàngia), ha pubblicato - in italiano – “La stirpe dei re perduti” (2002) e, per ragazzi, “Il segreto della casa abbandonata” (2004) e “Mordipiedi il tenebroso” (2007). Alcuni suoi lavori sono stati portati in scena dalla Compagnia Olata, dalle coproduzioni Il Crogiuolo/Il Teatro del  Sottosuolo e Teatro Impossibile/ Gruppo Batisfera.
Antonimaria Pala
Ha vinto premi e ricevuto importanti riconoscimenti nei principali concorsi letterari in lingua sarda. Cultore ed esecutore di musica di tradizione orale, unisce questa passione all'impegno militante  per la tutela della lingua sarda e all'attività letteraria. Ha curato una raccolta di racconti in lingua sarda: “Sos Contos de Torpenet” per Edizioni Condaghes e numerose altri interventi in riviste, radio e tv.
Con il patricinio della Regione Autonoma della Sardegna, Provincia di Cagliari e Comune di Cagliari
Direzione artistica: Maria Virginia Siriu
Organizzazione: Francesco Melis
Amministrazione: Owen Perez Cesar
PROSSIMI APPUNTAMENTI
venerdì 27 aprile ore 21 "Uomo Massa"
sabato 28 aprile ore 21 "Uomo Massa"
ogni giovedì dal 3 maggio al 14 giugno (e ripresa a settembre) dalle ore 18 alle 20 laboratorio teatrale con selezione per nuova produzione della compagnia "L'arte del teatro nonviolento" condotto da Maria Virginia Siriu

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