La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

venerdì 23 marzo 2012

Digitalizzazione Documenti Sonori Un progetto di recupero e valorizzazione delle collezioni sonore cinematografiche del Museo Nazionale del Cinema



Di.Do.S.
Digitalizzazione Documenti Sonori
Un progetto di recupero e valorizzazione delle collezioni
sonore cinematografiche del Museo Nazionale del Cinema


Il progetto Di.Do.S. (Digitalizzazione Documenti Sonori) nasce dalla collaborazione tra il Museo
Nazionale del Cinema e Punto Rec Studios, con il supporto di due aziende partner, HUB e Zero
DB, e con la partecipazione dell’Università degli Studi di Torino (DAMS). Il progetto è finanziato
nell’ambito del POR FESR 2007/2013 della Regione Piemonte, con il concorso di risorse
comunitarie del FESR, dello Stato Italiano e della Regione Piemonte, grazie alla collaborazione
con il Polo della Creatività Digitale e Multimedialità, rappresentato dal Virtual Reality &
Multimedia Park.
Il Museo Nazionale del Cinema possiede una ricca collezione di oltre 2.200 dischi, che spazia dai
primi 78 giri in ceralacca degli anni ’20 e ’30 ai più classici 33 giri, successivi agli anni ‘50. Un
patrimonio unico - costituito non solo da preziose colonne sonore cinematografiche ma anche da
dischi con testi recitati o cantati da grandi attori - che però finora era difficilmente fruibile.
Grazie al progetto Di.Do.S, è stato possibile realizzare un’importante campagna di recupero e
valorizzazione della raccolta: tutti i dischi sono stati catalogati e 300 esemplari (i più preziosi e fuori
mercato) sono stati restaurati e digitalizzati dalla società Punto Rec Studios.
Oltre 3.000 brani digitalizzati sono disponibili all’ascolto sul sito del Museo (un assaggio di 30
secondi). Sarà invece possibile ascoltare integralmente i brani presso la Bibliomediateca del
Museo.
Un progetto unico nel suo genere che rende finalmente fruibili documenti sonori altrimenti non
accessibili sia per la loro rarità sia per la difficoltà di riproduzione.



La grande musica cinematografica dallo schermo alla rete


Sarebbero state altrettanto memorabili alcune celebri sequenze della storia del cinema senza il
loro accompagnamento musicale? Provate a pensare alla scena della doccia in Psycho; oppure a
Rossella O’Hara in controluce sulla collina di Tara, in Via col vento. O, ancora, a John Travolta e
Uma Thurman che ballano scalzi in Pulp Fiction, o a Clint Eastwood che sfida a duello Gian Maria
Volonté nel finale di Per qualche dollaro in più: difficilmente riuscirete a ricordare queste immagini
con un’altra colonna sonora. Eppure, nonostante il suono e l’immagine si uniscano sempre in
modo inscindibile nei nostri ricordi di spettatori, si è spesso inconsapevoli del ruolo fondamentale
che la musica gioca sullo schermo. E pensare che la musica era decisiva, nel produrre atmosfere
ed emozioni, persino (non sembri un paradosso…) quando il cinema era muto: il pianoforte
accompagnava regolarmente le immagini proiettate, spesso con una partitura appositamente
composta.
Sicuramente Maria Adriana Prolo ha compreso da subito l’importanza della musica nel cinema:
insieme al colto e raffinato Roberto Radicati, la fondatrice del Museo del Cinema ha creato anche
una straordinaria collezione di dischi, spinta dalla magnifica ossessione di salvare e valorizzare la
memoria del cinema in tutte le sue espressioni: non solo i film, quindi, ma anche i dischi
(appunto…), i manifesti, i libri, le fotografie, le macchine, ecc. Nel corso degli anni “la signorina del
cinematografo”, come la chiamavano al Balôn e nei mercatini, acquisì oltre duemila dischi (dai
primi pesanti 78 giri in ceralacca degli anni Venti e Trenta ai più classici 33 giri, successivi agli anni
Cinquanta).
Il fondo dischi
La ricca collezione sonora del Museo Nazionale del Cinema raccoglie le colonne sonore di
centinaia di film: dai classici hollywoodiani (Hitchcock, Preminger, Huston, Hawks, ecc.) ai
capolavori del cinema d’autore italiano (Bertolucci, Fellini, Visconti, Taviani, ecc.) passando per le
diverse stagioni del cinema di genere (dal western al musical, dal thriller al poliziottesco). Sono
presenti quasi tutti i grandi musicisti della storia del cinema, sia internazionali (Georges Delerue,
Jerry Goldsmith, Luis Enriquez Bacalov, Bernard Hermann, Maurice Jarre, Nelson Riddle, Elmer
Bernstein ecc.) sia, naturalmente, italiani (Nino Rota, Ennio Morricone, Carlo Rustichelli, Angelo
Francesco Lavagnino, Armando Trovajoli, Piero Piccioni, Mario Nascimbene, Riz Ortolani, ecc.).
Proprio la scena italiana è particolarmente rappresentata nel fondo, grazie anche alla presenza di
rare colonne sonore firmate da compositori che meriterebbero un’attenta rivalutazione (come
Stelvio Cipriani, il compositore chiave del cinema di genere italiano degli anni Settanta, come
Gianni Ferrio, il compositore della celebre canzone Parole parole, i mitici fratelli Guido e Maurizio
De Angelis o l’indimenticato jazzista Piero Umilani (nel fondo è conservata la colonna sonora di
Smog, con la tromba del suo amico Chet Baker). Non mancano inoltre brani di musica classica,
come Bach per Olmi (L’albero degli zoccoli), Schubert per Kubrick (Barry Lindon), Bizet per
Preminger (Carmen Jones). Importante anche la presenza, in molte colonne sonore di film, di
canzoni interpretate da nomi celebri del pop e del rock internazionale e italiano: da Elvis Presley a
Ringo Starr (che firma le musiche di Son of Dracula), da Giorgio Gaber (che nella soundtrack di
Bubu di Bolognini interpreta una splendida canzone di Leo Ferré), da John Denver a Elton John,
da Fred Bongusto a Barbra Streisand. Moltissime le curiosità: la canzone del primo film sonoro
italiano (La canzone dell’amore), una colonna sonora psichedelica scritta da Maurizio Vandelli,
leader dell’Equipe 84, per l’ultima regia di Giuseppe De Santis, un memorabile duetto tra Peter
Sellers e Sophia Loren, oppure Jerry Lewis che canta Cinderfella. Nel fondo sono inoltre
conservate anche altre performance canore, magari non legate a film ma interpretate da attori e
attrici celebri (da Jeanne Moreau a Catherine Spaak, da Marlene Dietrich a Totò).
Ma la collezioni di dischi del Museo Nazionale del Cinema non è composta solo da colonne sonore
e da canzoni: altrettanto interessanti sono i dischi che conservano la memoria delle voci recitanti di
gradi attori, da Walter Chiari a Orson Welles, da Greta Garbo ai Fratelli Marx, da Laurence Olivier
che interpreta l’Amleto a Eduardo De Filippo che racconta la favola di Pierino e il lupo.
Il progetto di valorizzazione
Grazie al progetto Di.Do.S. è stato possibile realizzare un’importante campagna di recupero e
valorizzazione della raccolta: a curare l’analisi e la catalogazione dei duemila vinili e delle loro
singole tracce è stata un’équipe di specialisti del Museo Nazionale del Cinema che, in
collaborazione con docenti di cinema e di musica dell’Università di Torino, ha anche selezionato i
trecento esemplari più preziosi e fuori mercato, successivamente restaurati e digitalizzati dalla
società Punto Rec Studios, con l’auspicio di estendere le operazioni di salvaguardia e di
riproduzione a tutta la collezione.
Oggi il catalogo della collezione è interamente consultabile sul sito del Museo Nazionale del
Cinema, accedendo a “Universo Musica”, una nuova sezione dell’home page, ricca anche di link e
informazioni su tutto quanto riguarda il rapporto tra la musica e la settima arte (festival, libri, riviste,
siti di compositori, archivi sonori on-line ecc.). Il visitatore di “Universo Musica” potrà interrogare il
catalogo dei dischi attraverso numerose chiavi di ricerca (per titolo del disco, titolo del film, regista,
compositore, interprete, ecc.).
Sempre da “Universo Musica” sarà possibile, accedendo a un vero e proprio juke box virtuale,
ascoltare oltre 3000 brani musicali, ma solo per brevi clips (per evidenti ragioni di diritti d’autore).
Chi vive o si reca a Torino potrà invece ascoltare integralmente i brani digitalizzati, visitando la
Bibliomediateca del Museo Nazionale del Cinema, in via Matilde Serao 8A, e presto si potrà anche
usufruire di un’apposita postazione di ascolto all’interno della Mola Antonelliana, in una delle
nicchie laterali del piano terra.
Queste prime interessanti novità non sono altro che le prime promettenti battute di un progetto e di
una serie di iniziative pubbliche che il Museo promuoverà per valorizzare l’accessibilità e lo studio
della sua collezione sonora, in collaborazione la Biblioteca Musicale “Della Corte”, l’Università e
altri partner culturali.
Donata Pesenti Campagnoni, Silvio Alovisio
Museo Nazionale del Cinema


Il Progetto Di.Do.S. è un progetto che nasce dalla collaborazione del Museo Nazionale del Cinema con Punto Rec Studios e altre due aziende partner: HUB e Zero DB.

Unʼoperazione finanziata nellʼambito del POR FESR 2007/2013 della Regione Piemonte con il concorso di
risorse comunitarie del FESR, dello Stato Italiano e della Regione Piemonte, grazie alla collaborazione con il
Polo della Creatività digitale e Multimedialità, rappresentato dal Virtual Reality and Multimedia Park, di cui le aziende partner fanno parte.
Il progetto Di.Do.S., Digitalizzazione di Documenti Sonori, consiste nella messa a punto di un processo
innovativo che, partendo da contenuti sonori su dischi in vinile o ceralacca degradati e ormai in disuso,
sviluppi un intervento di pulizia fisica del supporto, la digitalizzazione dei contenuti e la loro catalogazione.
La prima applicazione del progetto Di.Do.S. ha previsto la digitalizzazione e catalogazione di un campione
della collezione di dischi in vinile conservati dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, che documentano le
colonne sonore realizzate tra gli anni Venti e lʼinizio degli anni Ottanta ed altre preziose testimonianze inedite
della cinematografia internazionale.

Un progetto dell’Università di Torino: Cabiria - Census, Cataloguing and
Study of Manuscript and Printed Music for the Cinema in Piedmont


Chi studia la musica per il cinema deve sovente confrontarsi con la penuria delle fonti, la
lacunosità delle informazioni e, specie per quanto riguarda l’Italia, la scarsità di centri di
documentazione dedicati. Partiture, abbozzi, documenti sonori (nonché fonti secondarie come
carteggi, diari, saggistica, testimonianze iconografiche ecc.) sono disseminati in biblioteche, archivi
e collezioni private: una dispersione aggravata dalla disattenzione per una tipologia di ‘oggetti’ di
fattura recente e non particolarmente pregevole e dalla frequente mancanza di preparazione
musicale del personale addetto alla loro registrazione in inventari e cataloghi.
L’urgenza di reperire e salvare da condizioni di conservazione spesso precarie i documenti
musicali per il cinema, unita alla convinzione del contributo decisivo che la maggiore disponibilità di
fonti e informazioni fornirebbe alla definizione di una metodologia scientifica utile all’analisi storicocritica
del ruolo della musica nel cinema e alle riflessioni intorno al restauro delle colonne sonore,
hanno spinto un gruppo di docenti di musica e di cinema ora nel Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università di Torino a partecipare al Bando Regionale per progetti di ricerca in materia di
Scienze Umane e Sociali (2008) con un progetto intitolato Cabiria - Census, Cataloguing and
Study of Manuscript and Printed Music for the Cinema in Piedmont. Approvato e finanziato dalla
Regione Piemonte, il progetto, coordinato da Annarita Colturato, ha come obiettivi:
- il censimento della musica per il cinema conservata in Piemonte (circa 110 manoscritti
e 2500 stampe individuati sinora)
- la creazione ― grazie alla collaborazione tecnico-scientifica della Direzione Regionale per
i Beni e le Attività Culturali del Piemonte (Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
― di una base di dati catalografica liberamente accessibile e corredata (nel rispetto
delle norme vigenti in materia di copyright, diritto d’autore e diritti di riproduzione) dalle
immagini digitali dei documenti
- lo studio dei materiali reperiti e la stesura di saggi critici che affrontino l’analisi della
musica per il cinema secondo prospettive diverse (musicologica, estetica,
antropologico-musicale, bibliografica) e contribuiscano alla definizione di una
metodologia filologicamente fondata, essenziale anche per le operazioni di restauro
delle colonne sonore.
L’ambito territoriale del progetto, senza corrispettivi in Italia, è motivato dal profilo della città nella
quale è stato ideato: una delle capitali europee del cinema nei primi decenni del Novecento, culla
di centinaia di pellicole (prima fra tutte Cabiria, da cui la ricerca ha tratto il titolo), sede di case
produttrici ed editori musicali di grande rilievo.
Enti interessati al progetto: Museo Nazionale del Cinema, Istituto per i Beni Musicali in
Piemonte.
Termine previsto: maggio 2013.
Per informazioni: Annarita Colturato (annarita.colturato@unito.it), Luisa Zanoncelli
(luisa.zanoncelli@unito.it)

Di.Do.S.
Digitalizzazione Documenti Sonori

Coordinamento del progetto di catalogazione, digitalizzazione e pubblicazione web: Donata
Pesenti Campagnoni (Museo Nazionale del Cinema), Silvio Alovisio (Università di Torino,
consulente Museo Nazionale del Cinema)
Ricerca, catalogazione e selezione brani: Hamilton Santià (collaboratore Museo Nazionale del
Cinema)
Gestione del fondo dischi e della consultazione in locale: Antonella Angelini (Museo Nazionale
del Cinema)
Collaborazione scientifica: Giulia Carluccio, Annarita Colturato, Peppino Ortoleva, Luisa
Zanoncelli (Università di Torino)
Collaborazione tecnica: Marcello Testi – RVX (banca dati), Nicola Beccaria, Antonello Martino -
M2 Informatica (reti e storage), Silvio d’Alò, Giancarlo Cagliero - Ars Media (sito web)
Punto Rec Studios
Project Manager: Stefano Fiore
Supervisione tecnica: Marco Barberis, Fabrizio Argiolas (Punto Rec Studios), Ciro Gadaleta
(HUB), Robert Perkmann.
Restauro vinili: Cristian De Maestri, Andrea Bo, Stefano Malacarne, Carmine Del Gatto, Jacopo
Lucat (Punto Rec Studios), Vito Martinelli (Zero DB).
Impianti e strutture: Marco Barberis, Carmine Del Gatto, Aurel Gherca.
Rendicontazione e amministrazione: Floreana Callà.
Si ringraziano: Claudia Bozzone, Roberta Basano, Raffaella Isoardi (Museo Nazionale del
Cinema), Eugenio Pintore, Giovanni Saccani, Dimitri Brunetti (Regione Piemonte), Giuseppe
Pelazza (Comune di Torino), Cesare Ballardini (Fondazione Cineteca di Bologna), Fabio
Cacciatori, Franco Bevione, Claudia Coletto, Cinzia Giorgieri (VRMMP), Dina Gallinella, Alessia
Congiu (HUB), Maria Cristina Perlo, Massimo Feira (Finpiemonte), Angela Vuolo (ZeroDB) Sergio
Scamuzzi (Università di Torino), Flavia Ingrosso, Clelia Parvopassu, Daniele Lucarelli, Florent
Fourcart.
PUNTO REC STUDIOS s. r . l .
VIA GRESSONEY, 29/B – 10155 – TORINO – t e l : 0115538402 – f ax: 0115538497 – P.I . 09586200017
www.puntorecstudios.com - i n f o@punt o recst udi os. com

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