La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

sabato 24 marzo 2012

Perché la Batracomiomachia e perché la xilografia

da Pagina Recanati - MOSTRE/EVENTI

Perché la Batracomiomachia e perché la xilografia

di Gianfranco Schialvino

L'Associazione Nuova Xilografia, che Angelo Dragone ebbe a definire “operativo cenacolo a due” (Gianfranco Schialvino e Gianni Verna), nasce nel 1987 con l'intento di promuovere la più antica forma di stampa con mostre, conferenze, seminari e con corsi di insegnamento. Nel 1997, in occasione del decimo anniversario dell'associazione, è nata SMENS, unica rivista ad essere oggi stampata con caratteri mobili e, per le illustrazioni, con matrici di legno. A Smens inviano i testi e le immagini scrittori, poeti, artisti e studiosi da tutto il mondo.
Da anni la Nuova Xilografia propone esposizioni di Bestiari: l’esordio fu alla galleria “Il Quadrato” di Chieri, con presentazione di Nico Orengo; l’ultima è stata al Museo Mallè di Dronero con il titolo ”Bestiae”.
La scelta di illustrare la Batracomiomachia è stata dettata dall'affascinante storia della guerra dei topi e delle rane, molto cruda e violenta, che con le schiere armate, le battaglie, i duelli, le figure ora altere ora meschine dei protagonisti, i morti ed i feriti dilaniati lasciati sul campo, è adatta a raffigurare nei modi più pittoreschi i due eserciti antagonisti.
Gianni Verna, nella sua interpretazione a metà tra il tono aulico ed il dissacrante, sulla scia dei versi di Omero liberamente tradotti da Leopardi, ha voluto dare una forma moderna all'iconografia delle vignette. Iniziando con le Muse sulle “Eliconie cime”, raffigurate come ragazze abbigliate in abiti moderni, e, a seguire, Atena che depone l’egida per indossare un tubino bianco; la silhouette di Topolino inviato speciale di Walt Disney come osservatore; sugli scudi per spaventare gli avversari, i topi hanno la testa della medusa e le rane quella di un gatto; il principe Rubatocchi «che di Marte parea la viva imago», che piomba nella mischia su una vecchia motocicletta “Fulmine”; per finire con i topi che, scampati allo sterminio che dei compagni hanno fatto le chele affilate dei granchi, si dirigono verso “Topolinia” a cercar salvezza.
Le citazioni poi spaziano dal mito al Rinascimento: per il verso «Vedete colaggiù quei tanti e tanti, / emuli de’ centauri e de’ giganti?» le figure sono tratte della lotta dei Lapiti; Francisco Goya è ricordato per i corpi mutilati appesi agli alberi dei “Disastri della guerra”; da Antonio Benci detto il Pollaiolo, Verna ha trasformato la “Battaglia di nudi” in una lotta tra topi e rane; infine per celebrare la vittoria delle rane sui topi è stata scomodata addirittura la Nike di Samotracia.
Nell’attuale situazione artistica l’incisione è dichiaratamente in crisi, sia per la parte economica sia per quella espositiva: da decenni i Musei, anche quelli meno importanti, non allestiscono mostre di incisioni. Poche le eccezioni, Rembrandt, Dürer e Picasso, talvolta Goya. Verna si è guardato quindi indietro di cinque secoli, per confrontarsi con gli xilografi italiani e tedeschi, Tiziano e Dürer in testa, che intagliavano tavole monumentali, con processioni di nobili e guerrieri e archi trionfali atte a riempire le stanze dei castelli.
La sua scelta è di dare uno scossone alla convinzione stantia che le incisioni debbano essere piccole, rare e preziose, sì da conservarsi chiuse in cartelle e cassetti.
Lasciamo il piccolo formato ad un collezionismo geloso e segreto, torniamo ad apprezzare i grandi fogli appesi alle pareti, magari straripanti di colore. E a chi obietta che fatte così le xilo somigliano ai poster che invadono le camerette degli adolescenti rispondiamo che sì, il futuro della xilografia è proprio questo, lo stesso scopo per cui è nata sette secoli fa: dare un’immagine ad un’idea, e darla a tutti, al giusto prezzo.


BATRACOMIOMACHIA
GUERRA DE' TOPI E DELLE RANE
Traduzione dal poema greco a cura di GIACOMO LEOPARDI
xilografie di
GIANNI VERNA

Biblioteca Leopardi
Via Leopardi 14 - Recanati
24 marzo – 3 giugno 2012

Sabato 24 marzo
 Presentazione al pubblico
Ore 17:00   
Sala “Franco Foschi” Centro Nazionale di Studi Leopardiani
Via Monte Tabor n. 2 – Recanati


Il professor Antonio Prete dell’Università di Siena farà un breve intervento sulla “Batracomiomachia” e sugli animali nell’opera di Giacomo Leopardi. 

Ore 18:00   
Biblioteca Leopardi 

Presentazione al pubblico delle XILOGRAFIE del maestro GIANNI VERNA 
ispirate alla
Guerra de' topi e delle rane

Batracomiomachia. Il volume è composto da sei xilografie incise su tavole di legno tagliato di filo nel formato di millimetri 250 per 2000, impresse su carta di cotone Hahnemühle di millimetri 390 per 2120. L'edizione completa consta di trentanove esemplari raccolti in scatola intelata

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