La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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IN TERRITORIO NEMICO

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Dettagli di un sorriso

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Il calcio dell' Asino

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NON STO TANTO MALE

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sabato 3 dicembre 2011

Se fossi fuoco arderei Firenze, di Vanni Santoni

Se fossi fuoco arderei Firenze, di Vanni Santoni


vanni santoni, se fossi fuoco arderei firenze, laterza, romanzo su firenze Se fossi fuoco arderei Firenze, il nuovo libro di un talentuoso scrittore toscano di nome Vanni Santoni, l’ho letto tutto di filato su un treno che da Parigi mi riportava a Milano. E ogni volta che alzavo gli occhi dalla pagina, a riprendere il fiato, il paesaggio sempre diverso che mi sfrecciava a lato dal finestrino faceva da rilassante contraltare a Firenze, paesaggio obbligato di questa immensa collana narrativa.
Una collana, esattamente, perché le decine di personaggi che Vanni Santoni mette in gioco si intercalano, si passano il testimone e insieme le scenografie, da piazza della Signoria fino a San Miniato, passando per gli Uffizi, le stradine più recondite e le piazze più famose della città di Dante. E così emerge il ritratto della vera protagonista: Firenze, con le sue virtù, i suoi vizi, le sue luci e le sue ombre, la cui immagine viene fuori un po’ come quella delle foto che, viste da vicino, rivelano la propria essenza di mosaico, formate come sono da decine e decine di altre foto, in questo caso dai personaggi che si alternano sulla scena, quasi tutti alle prese con qualche fallimento o delusione.
Alla fine l’unica a non deludere sembra essere proprio Firenze. Non credo sia un caso che, seppur molto spesso i personaggi si chiedono se restare o andarsene, la chiusa sia affidata a un personaggio che ritorna: Maddalena, videomaker assente dalla sua città da due anni, che si ritrova a riflettere sull’impossibilità di filmare Firenze senza essere retorica, o alla meglio inutile:
E neanche puoi dire: bene, saremo analitici, prenderemo in considerazione tutto, filmeremo ogni cosa, ottima idea per ritrovarsi dopo due o tre anni di lavoro con un film che è un inutile documentario sulla cosa più ovvia del mondo: il fatto che Firenze è bella.
Forse è vero, fare di Firenze un documentario originale è impresa impossibile, ma farne un romanzo originale invece no, e Se fossi fuoco arderei Firenze è lì sul comodino a ricordamelo.

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