da Sardegna 24
CULTURA
«La voce di Andrea? Arriverà a Londra»
La Fondazione è nata per esorcizzare il dolore, oppure rappresenta la conseguenza del suo percorso artistico?
La seconda. Era il suo sogno ed ora è la mia volontà di difendere questa voglia di sottrarsi alla discografia commerciale, e battere strade affascinanti. Mi piace credere che le future generazioni possano conoscere ed amare Andrea, quando non ci sarò più.
La Fondazione Andrea Parodi ha un sogno nel cassetto?
Il sogno odierno è quello di sopravvivere: sono giorni incerti per la cultura, ed io desidero che questa creatura goda di buona salute nell'immediato futuro. Mi piace promuovere attraverso il festival giovani artisti di valore e forte personalità.
Lontano dall'iconografia celebrativa, quali difetti insopportabili rendono più acuta e dolorosa l'assenza di Andrea Parodi?
Andrea era di un disordine inaudito. Il dolce sorriso ed i modi gentili sembravano domandare comprensione per la vita irregolare di un artista. E poi aveva i suoi egoismi. A volte sembrava assente, ma era solo lucido e concentrato. Possedevaunalucida ed immediata analisi della realtà quotidiana.
C'è un oggetto che lo ricorda in modo particolare?
Una collana nuziale degli indiani d'America. Era un monile con tre piume ed un piccolo bisonte. Il suo regalo è diventato con il tempo un oggetto comune. Ora è rimasta una sola piuma, ma anche così mutilata ritrovo nella collana degli indiani il mio Andrea.
La Sardegna era nel tuo destino, evidentemente. Quali differenze riscontri nella regione odierna, da quando Andrea è volato prematuramente?
La Sardegna più autentica è sempre uguale. Non la stiamo perdendo, ma è in pericolo. La gente non ha tempo di difendere il propriomondopiù autentico, perchè è sopraffattaed angustiata dalle vicissitudini economiche. Lo spazio per la creatività e l'ascolto della buona musica si è assottigliato.
Nel Museo Andrea Parodi, c'è una bellissima sala tutta dipinta di blu. E' un omaggio al professore dell'Istituto Nautico di Porto Torres?
Qualcosa di più. La sala blu è quella del “Mare e le terre intorno”. Gli isolotti sono le proiezioni del suo istinto musicale: dall' etnico al pop, dalla canzone antica alla world music. Se guardate le tele con attenzione, scoprirete un lavoro grafico di grande importanza. Abbiamo espanso i suoi disegni che non erano distratti scarabocchi. Nella sala blu del Museo abbiamo conservato gli istanti di una mente in movimento intenta a creare e comporre, disegnare e spaziare con la sua smisurata sete di nuovi orizzonti.
Le vostre bambine.Come crescono, all'ombra del ricordo di un papà così importante?
Antea ha sette anni, ed è sensibilissima. Ha compreso maggiormente il vuoto del distacco, ed è preda di alcune improvvise malinconie. Ma è una bambina dolce e molto intelligente, capace di comunicare con gli altri. Lara ha solo cinque anni, i capelli ricci ed una infantile naturalezza. Sono il mio bellissimo presente ed una testimonianza della vita con Andrea. Saranno il futuro del MuseoAndrea Parodi. Un uomo che ha raccontato la sua terra ed una identità insolita. Non sarà un viaggio, ma un pellegrinaggio intorno alla viva memoria del cantante con il volto d'apache che si lasciava rapire dal volo degli uccelli migratori.
16 luglio 2011
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