"Uomini da mangiare". Il bizzarro romanzo di formazione dell'ex modella Christine Leunens [Meridiano Zero, 2003; 2011]
di Gianfranco Franchi
- "Uomini da mangiare". Il bizzarro romanzo di formazione dell'ex modella Christine Leunens [Meridiano Zero, 2003; 2011]
- "Sentimenti sovversivi". Ritrovarsi in vacanza nella California bretone può non bastare. Ferrucci pensa a B. [ISBN, 2011]
“Primordial Soup” [“Uomini da mangiare”: Meridiano Zero, 2003; 2011] è il bizzarro romanzo di formazione della stravagante e poliedrica Christine Leunens, di sangue italiano e fiammingo, nata e cresciuta negli States, passata per la Piccardia e in questo periodo finita dalle parti della Nuova Zelanda. Ex modella di discreto successo, già allevatrice di cavalli nei boschi transalpini, già autrice teatrale in almeno due lingue, inglese e francese, ha esordito come scrittrice pubblicando, nel 1999, un divertissement grottesco, cattivello, incredibilmente femminile e veramente malaticcio, espressione di una personalità e di una sensibilità abbastanza insolite, fondato su una scrittura nervosa ma non frenetica, veloce abbastanza da restare impermeabile alle ripetute morbosità. Con caratteristiche come queste non poteva che stuzzicare, qui in Italia, la divertita e appassionata attenzione di un editore e uno scout come Marco Vicentini da Padova, papà (e mamma) della Meridiano Zero.
“Uomini da mangiare” è la storia di Kate, bambina americana di mamma lituana e radicate difficoltà con l'alimentazione: la piccola cresce in un contesto retrogrado, proletario, sessuofobico e ultraconservatore, che finisce per confonderle le idee e per dirottarla in una postadolescenza incresciosamente caotica, sia dal punto di vista erotico che dal punto di vista alimentare. La Leunens fonda buona parte del romanzo sul passaggio dall'infanzia alla pubertà di una bambina vivace e ultrasensibile: è la parte iniziale del libro, quella più stralunata e dolciastra. Kate cresce tra punizioni grottesche e mancate spiegazioni. Punizioni grottesche come ritrovarsi rinchiusa, proprio lei che faticava a rapportarsi con serenità alle cose da mangiare, in dispensa: sentite come descrive la scena la Leunens...
“Rinchiusa nella dispensa, fissavo con avversione le ombre dei prosciutti appesi. Colpii una forma di provolone con un'asticella di legno e quella oscillò nella sua rete di nylon. Ero seduta su dieci chili di patate dell'Idaho. L'aria era viziata e c'era un puzzo di carcasse affumicate, timo, noce moscata, aglio e cipolla. Non che non mi avessero dato scelta....” [p. 24].
… e dalle punizioni d'altri tempi, allucinanti e mangerecce, il passo al macello comportamentale è breve: diciamo che man mano spuntano fuori soavi allucinazioni sul senso e sui significati dell'alimentazione e sulla reale portata delle relazioni tra uomo e donna, con tanto di equivoci blasfemi e di allegre parentesi di autoerotismo.
Il titolo scelto nell'edizione italiana aiuta a mettere a fuoco cosa accade alla giovane Kate, non più bambina, una volta catapultata nel mondo adulto e godereccio dell'università, inevitabilmente lascivo. La Leunens riesce a rappresentare il suo bislacco delirio allegorico con feroce allegria – e finisce per fare la gioia dei cannibali e degli erotomani di tutte le nazioni del mondo. Oppure, diciamo così, finisce per rappresentare il parossismo della carnalità e della femminilità: un microcosmo bambinesco, caotico, sensuale e mangereccio.
Libro sinceramente curioso: avvincente e malato, è un'ilare tragedia scritta per chi ha una gran voglia di farsi una passeggiata nell'inconscio: d'una modella americana nata dall'incontro di tante etnie diverse. Una donna sensibile, un'artista profondamente intelligente.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Christine Leunens (Hartford, Connecticut), scrittrice americana, di madre italiana e padre fiammingo. Ex modella, ha vissuto in Piccardia, dove ha allevato cavalli e scritto per il teatro. Adesso si trova in Nuova Zelanda.
Christine Leunens, “Uomini da mangiare”, Meridiano Zero, Padova, 2003.
Traduzione di Maurizia Balmelli. Collana “Primo Parallelo”, 3.
Prima edizione: “Primordial Soup”, 1999.
Approfondimento in rete: rassegna stampa IT / sito ufficiale dell'autrice
In Lankelot: tutti i libri della MERIDIANO ZERO.
Gianfranco Franchi, “Lankelot”. Luglio 2011.
“Uomini da mangiare” è la storia di Kate, bambina americana di mamma lituana e radicate difficoltà con l'alimentazione: la piccola cresce in un contesto retrogrado, proletario, sessuofobico e ultraconservatore, che finisce per confonderle le idee e per dirottarla in una postadolescenza incresciosamente caotica, sia dal punto di vista erotico che dal punto di vista alimentare. La Leunens fonda buona parte del romanzo sul passaggio dall'infanzia alla pubertà di una bambina vivace e ultrasensibile: è la parte iniziale del libro, quella più stralunata e dolciastra. Kate cresce tra punizioni grottesche e mancate spiegazioni. Punizioni grottesche come ritrovarsi rinchiusa, proprio lei che faticava a rapportarsi con serenità alle cose da mangiare, in dispensa: sentite come descrive la scena la Leunens...
“Rinchiusa nella dispensa, fissavo con avversione le ombre dei prosciutti appesi. Colpii una forma di provolone con un'asticella di legno e quella oscillò nella sua rete di nylon. Ero seduta su dieci chili di patate dell'Idaho. L'aria era viziata e c'era un puzzo di carcasse affumicate, timo, noce moscata, aglio e cipolla. Non che non mi avessero dato scelta....” [p. 24].
… e dalle punizioni d'altri tempi, allucinanti e mangerecce, il passo al macello comportamentale è breve: diciamo che man mano spuntano fuori soavi allucinazioni sul senso e sui significati dell'alimentazione e sulla reale portata delle relazioni tra uomo e donna, con tanto di equivoci blasfemi e di allegre parentesi di autoerotismo.
Il titolo scelto nell'edizione italiana aiuta a mettere a fuoco cosa accade alla giovane Kate, non più bambina, una volta catapultata nel mondo adulto e godereccio dell'università, inevitabilmente lascivo. La Leunens riesce a rappresentare il suo bislacco delirio allegorico con feroce allegria – e finisce per fare la gioia dei cannibali e degli erotomani di tutte le nazioni del mondo. Oppure, diciamo così, finisce per rappresentare il parossismo della carnalità e della femminilità: un microcosmo bambinesco, caotico, sensuale e mangereccio.
Libro sinceramente curioso: avvincente e malato, è un'ilare tragedia scritta per chi ha una gran voglia di farsi una passeggiata nell'inconscio: d'una modella americana nata dall'incontro di tante etnie diverse. Una donna sensibile, un'artista profondamente intelligente.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Christine Leunens (Hartford, Connecticut), scrittrice americana, di madre italiana e padre fiammingo. Ex modella, ha vissuto in Piccardia, dove ha allevato cavalli e scritto per il teatro. Adesso si trova in Nuova Zelanda.
Christine Leunens, “Uomini da mangiare”, Meridiano Zero, Padova, 2003.
Traduzione di Maurizia Balmelli. Collana “Primo Parallelo”, 3.
Prima edizione: “Primordial Soup”, 1999.
Approfondimento in rete: rassegna stampa IT / sito ufficiale dell'autrice
In Lankelot: tutti i libri della MERIDIANO ZERO.
Gianfranco Franchi, “Lankelot”. Luglio 2011.
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