Rembrandt e Degas: confronto tra due maestri. A colpi di autoritratti. In mostra ad Amsterdam
di Melisa Garzonio
- Rembrandt e Degas: confronto tra due maestri. A colpi di autoritratti. In mostra ad Amsterdam
- Mario Borgiotti: l'uomo che amava i Macchiaioli. A Viareggio una mostra dedicata al collezionista
Si è dipinto nei ruoli più diversi, incerto in quale meglio riconoscersi: nei panni del soldato, del borghese, del principe e del mendicante. Nell’autoritratto, il genio Rembrandt si mette in discussione. Nel 1658, dieci anni dopo il culmine della sua fama, persi i figli e la moglie Saskia, il maestro di Leida (1606-1669) si maschera nella figura di un re, un re solo che guarda un punto lontano. Formidabile memento mori.
Intorno al 1857, poco più che ventenne, Edgar Degas viaggia a lungo per l’Italia, trascorrendo gra parte del suo tempo a fare copie di maestri del Rinascimento. A Roma è fortemente suggestionato dalle incisioni di Rembrandt. L’ispirazione del padre nobile sul francese si fa sempre più pronunciata negli anni. La critica oggi è sicura, Degas non avrebbe dipinto se stesso in quel modo, con quel meraviglioso uso delle luci e delle ombre, se non avesse visto Rembrandt.
Quello dell’autoritratto è un genere artistico molto particolare, che rimanda alla storia del mito e a diatribe psicoanalitiche. Il pittore, come Narciso, è condannato a rischiare sporgendosi verso la propria immagine riflessa. La ricerca del sé stesso perduto è tenace come un’ossessione e la maschera privata dell’autoritratto ne diventa l’emblema. Il genere, da sempre, è per gli artisti motivo di stimolanti ricerche sulla messa a fuoco della propria immagine.
Il maestro di Leida (1606-1669) è ospite eccellente, con una straordinaria raccolta di capolavori, di uno dei maggiori musei di Amsterdam, il Rijksmuseum. Ed è proprio Rembrandt a fare gli onori di casa nel‘suo’ museo con la mostra “Rembrandt e Degas. Due giovani artisti”, una sorta di gioco di specchi tra il padre nobile della “Dutch Golden Age” e il famoso pittore impressionista francese, pensata sulla scia del successo di Mirò-Jan Steen dell’estate scorsa. I due artisti si confrontano a colpi di autoritratti giovanili, una ventina a testa.
Se Rembrandt gioca in casa, con un solo (pur se impagabile) quadro straniero, ceduto dalla Alte Pinakothek di Monaco, Edgar Degas (1834-1917) è supportato da importanti prestiti a stelle e strisce (Metropolitam Museum di New York, National Gallery di Washington, Getty Museum di Los Angeles) e da collezionisti privati. Nella foto due autoritratti di Rembrandt e, al centro, un’opera di Degas.
Rembrandt-Degas. Due giovani artisti”. Amsterdam, Rijksmuseum. Fino al 23 ottobre, poi al Clark Art Institute di Williamstown e al Metropolitan Museum di New York. www.rijksmuseum.nl
Ci sono anche queste…
“Constantin Brancusi e Richard Serra”
Brancusi, pioniere dell’astrazione in forme levigate, Serra, scultore di opere monumentali che includono la presenza dell’osservatore. Diversi ma simili nell’uso creativo e asimmetrico della geometria.
Dove: Fondazione Beyeler di Basilea
Quando: fino al 4 settembre
Info: www.fondationbeyeler.ch
Opere cult: “La musa dormiente” di Brancusi e “Fernando Pessoa” di Serra
“L’Orientalismo in Europa: da Delacroix a Matisse”
Orientalismo, vale a dire la fascinazione per il mondo islamico che contagia l’Europa nel Rinascimento e durante la campagna napoleonica in Egitto (1798 -1801). Da Delacroix a Matisse passando per Gérome, Alma-Tadema, Renoir e altri.
Dove: Centre de la Vieille Charité, Marsiglia
Quando: Fino al 28 agosto
Info: www.rmn.fr
Opera cult: “San Cristo de La Luz, vecchia moschea a Toledo”, di Friedrich Gärtner
“Ileana Sonnabend. Un ritratto italiano”
Omaggio a Ileana Schapira (diventata Sonnabend in seconde nozze) regina del mercato mondiale dell’arte negli Anni 50, complice, col primo marito Leo Castelli, di acquisti fondamentali di avanguardie italiane: Pistoletto, Zorio, Schifano eccetera.
Dove: Peggy Guggenheim Collection, Venezia
Quando: Fino al 2 ottobre
Info: www.guggenheim-venice.it
Opera cult: “Ileana Sonnabend” ritratta da Andy Warhol nel 1973
Intorno al 1857, poco più che ventenne, Edgar Degas viaggia a lungo per l’Italia, trascorrendo gra parte del suo tempo a fare copie di maestri del Rinascimento. A Roma è fortemente suggestionato dalle incisioni di Rembrandt. L’ispirazione del padre nobile sul francese si fa sempre più pronunciata negli anni. La critica oggi è sicura, Degas non avrebbe dipinto se stesso in quel modo, con quel meraviglioso uso delle luci e delle ombre, se non avesse visto Rembrandt.
Quello dell’autoritratto è un genere artistico molto particolare, che rimanda alla storia del mito e a diatribe psicoanalitiche. Il pittore, come Narciso, è condannato a rischiare sporgendosi verso la propria immagine riflessa. La ricerca del sé stesso perduto è tenace come un’ossessione e la maschera privata dell’autoritratto ne diventa l’emblema. Il genere, da sempre, è per gli artisti motivo di stimolanti ricerche sulla messa a fuoco della propria immagine.
Il maestro di Leida (1606-1669) è ospite eccellente, con una straordinaria raccolta di capolavori, di uno dei maggiori musei di Amsterdam, il Rijksmuseum. Ed è proprio Rembrandt a fare gli onori di casa nel‘suo’ museo con la mostra “Rembrandt e Degas. Due giovani artisti”, una sorta di gioco di specchi tra il padre nobile della “Dutch Golden Age” e il famoso pittore impressionista francese, pensata sulla scia del successo di Mirò-Jan Steen dell’estate scorsa. I due artisti si confrontano a colpi di autoritratti giovanili, una ventina a testa.
Se Rembrandt gioca in casa, con un solo (pur se impagabile) quadro straniero, ceduto dalla Alte Pinakothek di Monaco, Edgar Degas (1834-1917) è supportato da importanti prestiti a stelle e strisce (Metropolitam Museum di New York, National Gallery di Washington, Getty Museum di Los Angeles) e da collezionisti privati. Nella foto due autoritratti di Rembrandt e, al centro, un’opera di Degas.
Rembrandt-Degas. Due giovani artisti”. Amsterdam, Rijksmuseum. Fino al 23 ottobre, poi al Clark Art Institute di Williamstown e al Metropolitan Museum di New York. www.rijksmuseum.nl
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Brancusi, pioniere dell’astrazione in forme levigate, Serra, scultore di opere monumentali che includono la presenza dell’osservatore. Diversi ma simili nell’uso creativo e asimmetrico della geometria.
Dove: Fondazione Beyeler di Basilea
Quando: fino al 4 settembre
Info: www.fondationbeyeler.ch
Opere cult: “La musa dormiente” di Brancusi e “Fernando Pessoa” di Serra
“L’Orientalismo in Europa: da Delacroix a Matisse”
Orientalismo, vale a dire la fascinazione per il mondo islamico che contagia l’Europa nel Rinascimento e durante la campagna napoleonica in Egitto (1798 -1801). Da Delacroix a Matisse passando per Gérome, Alma-Tadema, Renoir e altri.
Dove: Centre de la Vieille Charité, Marsiglia
Quando: Fino al 28 agosto
Info: www.rmn.fr
Opera cult: “San Cristo de La Luz, vecchia moschea a Toledo”, di Friedrich Gärtner
“Ileana Sonnabend. Un ritratto italiano”
Omaggio a Ileana Schapira (diventata Sonnabend in seconde nozze) regina del mercato mondiale dell’arte negli Anni 50, complice, col primo marito Leo Castelli, di acquisti fondamentali di avanguardie italiane: Pistoletto, Zorio, Schifano eccetera.
Dove: Peggy Guggenheim Collection, Venezia
Quando: Fino al 2 ottobre
Info: www.guggenheim-venice.it
Opera cult: “Ileana Sonnabend” ritratta da Andy Warhol nel 1973
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