La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

sabato 9 giugno 2012

Fois: «Bruciare i libri, che cretinata»

La Nuova Sardegna

Fois: «Bruciare i libri, che cretinata»

Lo scrittore: la Regione è inadempiente, ma Provincia e Comune dovevano impegnarsi prima per la Biblioteca Satta di Nuoro
di Luciano Piras NUORO. «Una provocazione del cazzo». Picchia forte, Marcello Fois. «Bruciare libri? Un obbrobrio anche soltanto dirlo... roba da cretini, da deficienti». Impegnato in una mini tournée di presentazioni del suo più recente romanzo “Nel tempo di mezzo” (Einaudi), lo scrittore nuorese ci va giù pesante dopo i gavettoni al presidente della Provincia Roberto Deriu, al sindaco Sandro Bianchi e all’assessore comunale Leonardo Moro. Colpevoli, i tre amministratori, di aver mandato in scena giovedì sera in piazza Satta uno spettacolo «squallido» dice Fois, «un evento-provocazione» dicono loro. Loro che hanno scatenato le ire di centinaia di nuoresi arrivati nella piazza di Nivola per fermare il rogo.
«È antistorico, roba da fascisti – insiste Marcello Fois –, e così facendo hanno dimostrato di essere più a destra della destra, loro che dicono di essere di sinistra». Deriu, Bianchi e Moro, insomma, «non sono più credibili dal punto di vista politico». «Anche perché si dovevano impegnare da molto prima, per salvare il futuro della Biblioteca Satta. Prima ci dovevano mettere la faccia, bussando in Regione, e poi dovevano mettere il culo sulla sedia per vedere cosa sta succedendo all’interno del Consorzio per la pubblica lettura...».
Non le manda certo a dire, lo scrittore di Nuoro di casa a Bologna. Soprattutto perché è convinto che sì, è vero che la Regione ha torto marcio, che la Regione ha tagliato fondi che non doveva tagliare, ma è anche vero che «parte del disastro del Consorzio Satta dipende da come lo stesso è stato amministrato in questi anni». Se i soldi che ha ricevuto il Consorzio Satta li avesse ricevuti un qualsiasi consorzio emiliano, beh... in Emilia avrebbero aperto decine di biblioteche. «Le inadempienze delle istituzioni sono orribili, e non ci sono dubbi – calca la mano Fois –. Ma anche le inadempienze interne al Consorzio Satta non sono meno gravi. Perché non proviamo a dare un’occhiata ai programmi degli ultimi due anni?». «Al Consorzio dovrebbero garantire servizi che poi, invece, appaltano... ». Il problema è che ora, anche se è una storia che si ripete, ci sono lavoratori che rischiano il posto.
«Gente che fa di tutto per essere sempre a disposizione, che ci mette tutta la buona volontà. Ma non si può andare avanti così, il lavoro è lavoro. Ma questa gente rischia il posto perché manca il manico, manca la guida».
È un Consorzio commissariato da tempo, ormai, il “Satta”. Da troppo tempo. E la politica, Regione ma anche Provincia e Comune di Nuoro, fanno finta di non vedere né sentire. Ecco allora che sarebbe stato molto meglio, piuttosto che bruciare libri in piazza Satta, svuotare i magazzini del palazzo municipale e di quello della Provincia, «tirar fuori i quintali di libri che hanno e che noi cittadini abbiamo pagato, per regalarli a tutti i nuoresi», sottolinea Marcello Fois. Che propone anche un’altra contromanifestazione: «Ogni nuorese metta un libro sull’uscio di casa». Così hanno fatto ieri pomeriggio i titolari dell’Antico Caffè Tettamanzi del corso Garibaldi: davanti all’ingresso principale dello storico locale, hanno lasciato quattro volumi (appesi a un chiodo) di altrettanti scrittori nuoresi, Grazia Deledda, Salvatore Satta, Maria Giacobbe e lo stesso Marcello Fois. «E anche se li rubano, i libri faranno soltanto del bene» dicono al bar. Mentre Fois ancora non si capacita all’idea del rogo: «Soltanto gli inquisitori e i nazisti potevano pensare a una cosa del genere... È come raccontare barzellette sulla Shoa: non fanno ridere nessuno».

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.