La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

giovedì 7 luglio 2011

Venti di Never

CULTURA

Venti di Never

natan_07_07
Vent’anni di avventure a fumetti. Un traguardo invidiabile che Nathan Never, il personaggio fantascientifico creato dai sardi Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna per la Sergio Bonelli Editore, taglia con soddisfazione in queste settimane e che viene debitamente festeggiato con il ventunesimo speciale, per l’occasione interamente a colori e composto da tre storie, scritte da ognuno dei creatori e disegnate da Nicola Mari, Germano Bonazzi e Roberto De Angelis, tre dei disegnatori più rappresentativi della collana (insieme al primo copertinista e disegnatore del primo numero Claudio Castellini).

Un presente difficile da immaginare due decadi fa, ma che permette un primo bilancio: «A dire il vero ci dice uno dei creatori del personaggio, Michele Medda vent'anni fa non pensavo affatto a come sarebbe stato Nathan Never oggi. Serra, Vigna ed io eravamo giovani, entusiasti e concentrati sul presente. Quel momento, l'alba degli anni Novanta, è stato propizio non solo per noi, ma per i fumetti in generale. Oggi il mercato è molto cambiato: il solo fatto di essere ancora in edicola è già una soddisfazione. Ma per me la soddisfazione più grande è vedere che dopo tanti anni ci sono vecchi lettori che ricordano ancora con affetto diverse storie, e c'è anche qualche nuovo lettore che comincia ora a seguire la serie».

Nuovi lettori che proprio in questo frangente potrebbero avvicinarsi a una serie in profondo cambiamento, grazie all’inizio de La guerra dei mondi una saga iniziata ad aprile sul numero 239 della serie e che li terrà impegnati fino a giugno 2012, momento in cui dichiarano alla Casa editrice l’universo del personaggio ne uscirà drasticamente cambiato, così come successe al termine di un altro lungo e acclamato ciclo di storie risalente al 2004. Un lavoro difficile e da programmare con largo anticipo, che ha richiesto un grande sforzo creativo al ricchissimo staff di collaboratori: «Ho sempre sperato che Nathan Never, un giorno, avesse nuovi autori oltre a noi tre aggiunge Michele Medda - perché quando questo succede significa che il personaggio ha acquistato una sua autonomia rispetto ai creatori e che quindi dura nel tempo. In effetti per Nathan Never è successo, e ne sono felice. Non ho fatto un conto preciso, ma credo che attualmente la serie mensile e le testate collaterali diano lavoro a una quarantina di autori. Quando abbiamo cominciato eravamo una decina».

Due decenni di storie che rendono Nathan Never un classico moderno, a tutti gli effetti un ponte fra vecchio e nuovo millennio, quasi si trattasse del coronamento della sua missione più importante: condurre la Sergio Bonelli Editore sulla strada di una di EMILIANO LONGOBARDI Never di L’eroe bonelliano nato dalla creatività della banda sarda (Medda, Vigna, Serra) compie venti anni: ecco cosa lo aspetta nuova era del fumetto italiano di grande diffusione, già sperimentata con Dylan Dog cinque anni prima e proseguita poi da un esercito di nuovi personaggi bonelliani e nuove formule editoriali. Prima di Nathan Never la Casa editrice di Tex aveva sperimentato il genere fantascientifico solo occasionalmente. Il merito degli autori è stato quello di introdurre nuove formule narrative e grafiche, di sperimentare codici espressivi inediti, grazie alle contaminazioni tanto del fumetto e cinema americani quanto di quelli giapponesi. Vent’anni in cui lo stesso fumetto italiano è cambiato radicalmente, e dopo aver conosciuto l’esplosione di vendite e diversificazioni di generi sul finire degli anni ’90, proprio col nuovo millennio ha subìto contrazioni anche dolorose che ne hanno ridimensionato la diffusione. La boa è stata appena superata, ma è sempre al futuro che guarda una serie e ancor di più una serie di fantascienza, per la quale il domani è il pane quotidiano. Abbiamo infatti chiesto a Michele Medda come si prepari insieme ai coautori ad affrontare i prossimi vent’anni: «Come e più di vent'anni fa ci ha risposto concentrandoci sul presente. I prossimi vent'anni appartengono a chi è giovane oggi come noi lo eravamo allora».
7 luglio 2011
 
 
da Sardegna24

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.