CULTURA
Venti di Never
Un presente difficile da immaginare due decadi fa, ma che permette un primo bilancio: «A dire il vero ci dice uno dei creatori del personaggio, Michele Medda vent'anni fa non pensavo affatto a come sarebbe stato Nathan Never oggi. Serra, Vigna ed io eravamo giovani, entusiasti e concentrati sul presente. Quel momento, l'alba degli anni Novanta, è stato propizio non solo per noi, ma per i fumetti in generale. Oggi il mercato è molto cambiato: il solo fatto di essere ancora in edicola è già una soddisfazione. Ma per me la soddisfazione più grande è vedere che dopo tanti anni ci sono vecchi lettori che ricordano ancora con affetto diverse storie, e c'è anche qualche nuovo lettore che comincia ora a seguire la serie».
Nuovi lettori che proprio in questo frangente potrebbero avvicinarsi a una serie in profondo cambiamento, grazie all’inizio de La guerra dei mondi una saga iniziata ad aprile sul numero 239 della serie e che li terrà impegnati fino a giugno 2012, momento in cui dichiarano alla Casa editrice l’universo del personaggio ne uscirà drasticamente cambiato, così come successe al termine di un altro lungo e acclamato ciclo di storie risalente al 2004. Un lavoro difficile e da programmare con largo anticipo, che ha richiesto un grande sforzo creativo al ricchissimo staff di collaboratori: «Ho sempre sperato che Nathan Never, un giorno, avesse nuovi autori oltre a noi tre aggiunge Michele Medda - perché quando questo succede significa che il personaggio ha acquistato una sua autonomia rispetto ai creatori e che quindi dura nel tempo. In effetti per Nathan Never è successo, e ne sono felice. Non ho fatto un conto preciso, ma credo che attualmente la serie mensile e le testate collaterali diano lavoro a una quarantina di autori. Quando abbiamo cominciato eravamo una decina».
Due decenni di storie che rendono Nathan Never un classico moderno, a tutti gli effetti un ponte fra vecchio e nuovo millennio, quasi si trattasse del coronamento della sua missione più importante: condurre la Sergio Bonelli Editore sulla strada di una di EMILIANO LONGOBARDI Never di L’eroe bonelliano nato dalla creatività della banda sarda (Medda, Vigna, Serra) compie venti anni: ecco cosa lo aspetta nuova era del fumetto italiano di grande diffusione, già sperimentata con Dylan Dog cinque anni prima e proseguita poi da un esercito di nuovi personaggi bonelliani e nuove formule editoriali. Prima di Nathan Never la Casa editrice di Tex aveva sperimentato il genere fantascientifico solo occasionalmente. Il merito degli autori è stato quello di introdurre nuove formule narrative e grafiche, di sperimentare codici espressivi inediti, grazie alle contaminazioni tanto del fumetto e cinema americani quanto di quelli giapponesi. Vent’anni in cui lo stesso fumetto italiano è cambiato radicalmente, e dopo aver conosciuto l’esplosione di vendite e diversificazioni di generi sul finire degli anni ’90, proprio col nuovo millennio ha subìto contrazioni anche dolorose che ne hanno ridimensionato la diffusione. La boa è stata appena superata, ma è sempre al futuro che guarda una serie e ancor di più una serie di fantascienza, per la quale il domani è il pane quotidiano. Abbiamo infatti chiesto a Michele Medda come si prepari insieme ai coautori ad affrontare i prossimi vent’anni: «Come e più di vent'anni fa ci ha risposto concentrandoci sul presente. I prossimi vent'anni appartengono a chi è giovane oggi come noi lo eravamo allora».
7 luglio 2011
da Sardegna24
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