La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

martedì 15 novembre 2011

INTERNET. PIZZETTI: “La rete non è il regno della libertà assoluta, in nome del diritto inviolabile all’espressione”

INTERNET. PIZZETTI: “La rete non è il regno della libertà assoluta, in nome del diritto inviolabile all’espressione”

INTERNET. PIZZETTI:
“La rete non è il regno
della libertà assoluta,
in nome del diritto
inviolabile all’espressione”
NO A IDEOLOGISMI TRA
PRIVACY E LIBERTA’.

“Nella discussione sulla libertà di espressione e la difesa della riservatezza in Internet occorre uscire dall’ideologismo, altrimenti si rischia di danneggiare anche quei valori che si vorrebbero difendere”. E’ questo il monito che il Garante della Privacy Francesco Pizzetti ha lanciato a Milano durante un convegno di giuristi dedicato al tema ‘Internet fra libertà e dirittì. Pizzetti ha volutamente citato numerosi casi aperti legati all’uso dei contenuti sul web per dimostrare come posizioni preconcette si rivelino fallaci nell’individuare una soluzione, a partire da quello relativo alla nuova normativa italiana sulla tutela del diritto d’autore. “I giovani si sono abituati a una fruizione gratuita dei contenuti della rete come se questo fosse diventato un diritto - ha spiegato Pizzetti -. Eppure nessuno di noi ritiene lecito entrare in un cinema senza pagare il biglietto” Per questa ragione il Garante della Privacy ha suggerito di evitare di considerare Internet come il regno della libertà assoluta, in nome del diritto inviolabile all’espressione. “Massimizzare la libertà nella rete - ha argomentato Pizzetti - rischia di rendere lecito su internet quello che in realtà non è. Forse che se diffamo qualcuno via web non commento un reato?”. “Allo stesso modo chi si fa paladino della tutela della propria riservatezza su Internet - è stato il ragionamento di Pizzetti - non si avvede che spesso la privacy sui social network viene minata dagli stessi interessati attraverso il fenomeno della cosiddetta ‘autoesposizione’”. Da qui l’appello del Garante della Privacy ad un atteggiamento laico e deideologizzato nell’individuare una soluzione mediana tra la difesa della libertà di accesso ai dati e la tutela della protezione di quelli personali sul web. (ANSA)

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