La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

giovedì 3 novembre 2011

I LUNEDÌ CON LA POESIA VIIa Edizione


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PRESENTA

I LUNEDÌ
CON LA POESIA
VIIa Edizione


Per lunedì 7 novembre 2011 è previsto il primo appuntamento della VIIa edizione de I LUNEDÌ CON LA POESIA - la rassegna di reading poetici promossa puntualmente ogni anno da Pier Luigi Alvau.

Protagonisti di questo primo recital della VIIa stagione saranno i versi di Giuseppe Piras, l’avvocato poeta scomparso prematuramente nello scorso marzo. Le letture che verranno proposte sono tratte da “I miei versi fragili” e “Invereconde Rime”, opere che fin dal loro nascere furono edite con traduzione a fianco in francese di Hélène Eftimakis.

E sarà proprio la Signora Eftimakis che con la lettura in francese affiancherà Pier Luigi Alvau che proporrà i versi di Giuseppe Piras in italiano.

Giuseppe Piras (1947-2011), era nato a Simala (OR) ma era algherese di adozione, per sua scelta, da decenni. Qui ha svolto la sua professione forense nonché d’insegnante nelle scuole superiori. Uomo di vasta e profonda cultura, oltre che di sincera umanità, trovava nella poesia il modo per esprimere con rara passione ed anche colorita ironia gli aspetti perfino più in ombra del quotidiano. Aveva fatto propria la filosofia di Menandro: “Non viviamo come vogliamo ma, a malapena, come possiamo”. (da “Invereconde rime”).

“La poesia di Giuseppe Piras (1947-2011) rivela una delicatezza e una sensibilità dell’umano sentire che rimanda ad antica passione dei classici e a diuturna frequentazione dei medesimi. Non lasciatevi ingannare dalla semplicità dei versi e dei termini usati, sono frutto di sofferta riflessione, filtrata dalla linea displuviale del dolore e dell’intelligenza. Non è facile scrivere come fa[ceva] Giuseppe Piras, che usa[va] termini semplici e comuni in modo da essere recepito ed apprezzato dal lettore più umile e da quello più colto. Nelle sue liriche si sente l’impronta di Rebora e Turoldo. Un pizzico di Prévert non guasta. Diciamo infine che si affaccia la lezione deleddiana: noi siamo “versi fragili, insicuri, dolenti” o meglio siamo come “canne al vento”.
Estratto dalla presentazione di Manzano a “ I miei versi fragili”.

I recital si terranno, come nelle precedenti stagioni artistiche, presso la sala Manno in via Marconi n. 10 ad Alghero. La novità di questa stagione è data dal fatto che l’orario d’inizio sarà anticipato alle 19,30



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