La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

giovedì 3 novembre 2011

“Rubysconi” (di Rodolfo Ruocco)

 
Articolo 21 - Libri e Giornalismo
“Rubysconi” (di Rodolfo Ruocco)
“Rubysconi” (di Rodolfo Ruocco) di Valter Vecellio
E’ da credere che, complice anche un massiccio, “scientifico” battage pubblicitario, il nuovo libro di Bruno Vespa balzerà in vetta alle classifiche dei più venduti. E vuoi perché Vespa ci sa fare, vuoi perché la Mondadori sa convincere, vuoi perché andremo un po’ tutti a frugare riga per riga per cercare nuovi particolari sulla vita sentimentale di Silvio Berlusconi; e chi se ne frega se poi si tratta della versione arcoriana della vicenda, e si mena ancora il torrone con la storiella della nipotina di Mubarak, le cene “eleganti” e tutte le fesserie che sappiamo; il libro di Vespa, col panettone, verrà messo sotto l’albero di Natale. C’è poi un altro libro, che ripercorre in una sorta di diario le tappe fondamentali del cosiddetto “Ruby-gate” e le vicende politiche che ne sono seguite: “Rubysconi”, e per sottotitolo: “I giorni che sconvolsero l’Italia, diario, fatti e aneddoti di una crisi tragicomica”, di un giornalista parlamentare attento e rigoroso (merce rara di questi tempi), Rodolfo Ruocco. Di questo libro, che grazie ai meccanismi carsici della pubblicità che viene assicurata dai lettori stessi, ha riscosso un lusinghiero successo, anche se a parlarne e scriverne sono stati in pochi.
   Cos’è, “Rubysconi”? Il suo autore lo presenta così: “ricco di particolari inediti, è il racconto minuto per minuto sotto forma di diario di una vicenda che non è solo un sexy-gate che ha scosso Berlusconi e il suo sistema di potere; è soprattutto la cronaca fedele della crisi politica che ha investito il paese, segnando la fine della cosiddetta seconda repubblica”.
   Lasciamo per un momento perdere il contenuto, ne riparleremo. Va segnalata la peculiarità di questo libro: edito da Cuec, nella collana “Futurebook”, convertito in digitale che si avvale di numerosi collegamenti ipertestuali; in una parola, si tratta di un eBook che può essere scaricato a 3,99 euro, con aggiornamenti gratuiti che lo rendono un eBook in progress: il primo esperimento italiano di “instant eBook permanente”; e può essere letto su tutti i tablet, gli ereader, i pc . Chi invece è affezionato alla copia cartacea, la può chiedere scrivendo a info@cuec.eu al prezzo di dieci euro più le spese di spedizione.
   Vuoi per il contenuto, vuoi per l’innovazione editoriale, uno si aspetta che la cosa susciti un minimo di curiosità, di interesse. Sui grandi giornali, non una riga. Reverenza berlusconiana? Anche da parte di chi a Berlusconi non risparmia nulla? Fatto è che “Rubysconi” pare non abbia diritto di cittadinanza, il libro è ignorato nonostante l’indubbia attualità. Come si spiega? Ruocco racconta la confidenza di un collega che lavora in un grande quotidiano: “Rubysconi è un bel libro. E’ chiaro, avvincente, zeppo di notizie. E’ scritto in presa diretta. E’ buona anche la soluzione dell’eBook. Ma ha due difetti: dà fastidio, ed è fuori dei giochi”.
    A ben vedere, si tratta di un’ottima pubblicità, di una lusinghiera recensione. Ma torniamo al libro, e lo facciamo con l’aiuto del suo autore. “Il diario”, spiega Ruocco, “comincia l’8 dicembre scorso, una settimana prima del voto sulla mozione di sfiducia al governo. Da quel momento in poi ripercorre, giorno per giorno, azione per azione, l’incredibile partita giocata a Montecitorio e negli altri palazzi del Potere, prima e dopo l’esplosione del caso Ruby”.
   Pagina dopo pagina il lettore viene condotto per mano in quella che sembra una fiction, una sceneggiatura a metà tra le “Dallas” e le “Dinasty” che fecero furore negli anni Ottanta, una vera e propria telenovela, con la differenza che i fatti riportati sono tutti veri. Perché non si raccontano cose inventate come se fossero vere, piuttosto si tratta di cose vere che sembrano inventate. Nel farlo, Ruocco fa sua la grande lezione del new journalism, quella che ha prodotto grandi maestri e grandi scrittori come Truman Capote e Gay Talese con i loro “A sangue freddo” e “Onora il padre: minuziosa ricostruzione di fatti e misfatti, particolari significativi, un pantheon di attori, caratteristi e comparse che alla fine ti fanno dire: ma non è possibile che sia accaduto, che accada quello che ho appena letto; peccato però che  nulla sia inventato, perché la fantasia come spesso accade viene superata dai fatti.
   Libro nato abbastanza per caso, a quanto pare: dal suggerimento-sollecitazione di un amico, che al telefono la butta lì. Ruocco lì per lì lascia cadere la cosa, ma da qualche parte del suo inconscio qualcosa rumina: segno che l’amico tutto sommato non ha fatto altro che dare voce a qualcosa che già stava lievitando: “Dopo giorni interi passati a Montecitorio, la sola idea di mettermi a scrivere di notte quello che avevo visto e sentito durante la giornata mi atterriva. Poi, all’improvviso, una sera accesi il computer e mi ritrovai a scrivere quasi senza rendermene conto. Di getto”.
   Resta da capire il silenzio omertoso attorno a questo libro. Meglio: lo si legge, e lo si capisce.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.