La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 2 novembre 2011

LIBRI: TORINO CELEBRA MARIO PANNUNZIO, MITO DEL GIORNALISMO ITALIANO


LIBRI: TORINO CELEBRA
MARIO PANNUNZIO,
MITO DEL GIORNALISMO
ITALIANO.UN RITRATTO
INEDITO E UN CONTRIBUTO
DECISIVO ALLA CONOSCENZA
DEL DIRETTORE DEL «MONDO»


Torino, 1 novembre 2011.  Organizzata dal Centro Pannunzio e dal Circolo della Stampa di Torino, martedì 15 novembre a Torino si terrà la presentazione del libro «Amici per sempre. Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, tra Lucca e Roma», pubblicato da Maria Pacini Fazzi Editore di Lucca, presso il Circolo della Stampa (Corso Stati Uniti 27). Un ritratto inedito di Mario Pannunzio nel nuovo libro di Carla Sodini, docente di storia moderna e storia militare presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, e un contributo decisivo alla conoscenza del direttore di «Risorgimento Liberale» e de «Il Mondo», visto anche attraverso l'ambiente culturale della città in cui nacque, Lucca, e gli amici che collaborarono ai suoi giornali. Il libro sarà presentato da Pier Franco Quaglieri, presidente della Fondazione Pannunzio, che ha curato anche la prefazione, e da Alberto Sinigaglia, docente di linguaggio giornalistico presso le Facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Torino, nonchè presidente del Centro Studi sul Giornalismo «Gino Pestelli» e dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte. L'opera pubblicata per i tipi di Maria Pacini Fazzi Editore e promossa dall'Accademia Lucchese di Lettere Scienze ed Arti e dal Centro Pannunzio, propone un ritratto nuovo e inedito del noto giornalista per chi è abituato a pensare a lui come a una figura lontana dai fermenti culturali che allora percorrevano Lucca. Grazie anche all'interessante selezione di foto in bianco e nero dedicate alla sua città natale, alcune delle quali pubblicate anche sul settimanale «Il Mondo», il libro sfata un luogo comune e cioè che Pannunzio, abbandonata Lucca all'età di dodici anni per trasferirsi a Roma allo scopo di non subire il clima di violenza che i fascisti locali avevano creato attorno a suo padre e alla sua famiglia, abbia, di fatto, vissuto quasi esclusivamente nella capitale, divenuta quindi la città nella quale realizzò tutti i suoi progetti nel campo del giornalismo, del cinema e della pittura.

L'autrice Carla Sodini, con il lavoro di ricerca condotto negli archivi, ma anche attraverso le testimonianze di prima mano raccolte personalmente, ha ricostruito un «mondo» di Pannunzio che vede in Lucca un punto di riferimento costante. Il libro consente di conoscere anche il suo forte legame con il gruppo degli amici lucchesi ai quali è dedicata un'intera sezione all'interno del libro; tanti gli scrittori e giornalisti che collaborarono al settimanale di Pannunzio da Mario Tobino a Carlo Ludovico Ragghianti a Guglielmo Petroni a Romeo Giovannini a Gino Cesaretti, figure di grande spessore culturale attraverso le quali Lucca è «filtrata» sul settimanale «Il Mondo» con contributi di altissimo livello. Un dettagliato indice elenca gli articoli e i racconti di scrittori lucchesi pubblicati su «Il Mondo» a testimonianza di questo intenso rapporto con la città. Fra tutti naturalmente spicca il sodalizio con Arrigo Benedetti, l'amico di una vita intera. Interessante e dettagliata la ricostruzione della loro «amicizia» dagli anni di «Omnibus» a «Risorgimento liberale» all' «Europeo» al «Mondo», con Benedetti scrittore e giornalista per il settimanale che rese Pannunzio un mito del giornalismo italiano. Accomunati dalla passione per un giornalismo aperto e moderno ma anche dall'amore per la loro città natale, per le sue Mura, per la sua musica - Giacomo Puccini soprattutto - per la intrigante leggenda di Lucida Mansi. Un apporto fondamentale dato da Benedetti alle imprese giornalistiche e alla stessa linea politica e culturale di Pannunzio. (Adnkronos)

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